A Strasburgo corsa a ostacoli per riempire le casse della Cee

A Strasburgo corsa a ostacoli per riempire le casse della Cee Entro domani voto dell'Europarlamento sul bilancio extra A Strasburgo corsa a ostacoli per riempire le casse della Cee Il buco è di 1400 miliardi, il 1° novembre non ci saranno più fondi - Oggi i ministri finanziari discutono le modifiche dell'Assemblea - Il rischio per l'Europa Verde DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — E' la battaglia d'autunno: puntuali come le prime brume alsaziane, Parlamento europeo e ministri del Dieci levano gli scudi, a Strasburgo, per definire conti ed equilibri finanziari della Cee. Ogni anno. Questa volta lo scontro è duplice: prima di esaminare il bilancio per l'85 (le discussioni cominceranno a novembre, qui all'Europarlamento, ma già le divergenze sono vaste), bisogna approvare un bilancio supplementare per 1' 84. E a tempi brevi, brevissimi anzi: dal primo novembre, le casse della Comunità saranno vuote. Un rompicapo, che parlamentari e responsabili delle Finanze cercheranno di risolvere entro domani. E che rischia di paralizzare la vita dell'Europa. Se il bilancio supplementare (necessario per turare la gran falla apertasi nelle finanze della Cee: un miliardo di Ecu, l'unità di conto europea pari a 1400 lire) non passasse, se le proposte di modifica avanzate dal Parlamento fossero respinte dai ministri, e la reazione dell'Assemblea di Strasburgo fosse, dunque, un ■■■no» netto al documento finanziarlo, le conseguenze sarebbero imprevedibili forse, gravissime certo. Le restituzioni agli agricoltori, per esemplo, non potreb-, bero più essere assicurate: a'' meno di un intervento diretto dei singoli Stati —"dovrebbero essere loro a pagare gli anticipi — l'intero meccanismo dell'Europa Verde rischlerebbe di saltare. Ma se 1 Dieci pagassero di tasca propria, ognuno per sé, la Comunità — si obietta a Strasburgo — farebbe un altro passo verso la deprecata e deprecabile «nazionalizzazione». Lo spirito comunitario, tanto invocato in messaggi politici e appelli, farebbe un balzo indietro. Un altro. Le critiche del Parlamento al progetto preparato dalla Commissione esecutiva della Cee, e approvato dai ministri, sono pesanti. Molti lo definiscono insufficiente e artificiale, 'perché non corrisponde ai bisogni reali della Coìnunità*. E chiedono più anticipi al governi, interventi più sostanziosi per finanziare il bilancio (mezzo miliardo di Ecu). Il presidente della Commissione bilancio, il socialista francese Cot, usa termini ancor più aspri: -Monco e truccato*, dice. Insiste: troppi rinvìi di spesa al bilancio dell'85, «già abbastanza malconcio così com'è*. E precisa: 'C'è una sistematica soltostima o sovrastima degli introiti*. Il «surrealismo budgetario» della Cee, secondo il Parlamento, ha una conferma 'dolorosa* nel progetto per l'85: qui, dice ancora Cot, Commissione e Consiglio hanno manovrato peggio ancora, se possibile. Il documento sacrifica 'le linee di forza dì Fontaincbleau*. le decisioni prese dai Dieci nel loro vertice di giugno, allo scadere della presidenza francese. Vale a dire: sviluppo tecnologico, ricerca, interventi in favore della disoccupazione. L'Euro¬ pa del futuro, insomma. Le «nuove politiche europee». Per questo, si ripeteva ieri nei corridoi di Strasburgo, *il Parlamento vuol richiamare i governi alle loro responsabilità*. Vuole impedire che, ancora una volta, le spese agricole Inghiottiscano tutte le risorse, tolgano spazio e fiato all'.Europa di domani». Non sarà facile: le modifiche presentate dal Parlamento ai capitoli di spesa del bilancio saranno discusse stasera dai dieci ministri delle Finanze. Domani, il voto definitivo dell'Assemblea: tra poche ore, l'Europa potrebbe essere — di nuovo — un po' più lontana. c. n. "