Gemayel a Roma parla con Craxi del ritiro israeliano dal Libano di Giuseppe Fedi

Gemayel à Roma parla con Craxi del ritiro israeliano dal Libano Il presidente ricevuto anche dal Papa^ Pertinj ed Andreotti * Gemayel à Roma parla con Craxi del ritiro israeliano dal Libano ROMA — Impegnato da tempo nel processo di pacificazione nel Libano, il governo italiano intensificherà i propri sforzi per assicurare un successo agli estenuanti negoziati in corso. La visita lampo compiuta ieri a Roma, ' subito dopo rincontro con Gheddafl a Tripoli, ha fornito ad Amln Gemayel questa certezza. Il presidente libanese, ripartito in serata per Beirut, ha avuto una fitta serie di colloqui. Ha visto Andreotti ed è stato quindi ricevuto da Pertini, Craxi e da Giovanni Paolo II. Al centro delle consultazioni, ovviamente, i più recenti sviluppi della crisi libanese, con il riacutlzzarsl della tensione. Gemayel ha parlato delle difficoltà che incontra il piano di sicurezza del governo di unità nazionale, che mira ad estendere 11 controllo del territorio da parte dell'esercito regolare e rappresenta un elemento fondamentale del processo di riconciliazione. La presenza militare israeliana nella parte meridionale del Paese, ricorda una nota di Palazzo Chigi, ha causato negli ultimi tempi nuovi episodi di violenza; si sono Intensificate le attività di guerriglia da un lato e la repressione dall'altra. Gemayel ha messo al corrente Craxi delle trattative per definire tempi e modalità del ritiro delle truppe israeliane. Ed ha insistito sull'importanza del nuovo ruolo per far rispettare la tregua fra Israele e Libano che potrebbe essere affidato all'UnifU, 11 contingente internazionale dell'Onu di cui fa parte anche l'Italia. Un ruolo, questo del controllo alla frontiera fra 1 due Paesi, che ora sembra accettato dalle numerose parti in causa. L'impegno italiano per la riappacificazione del Libano, ha ricordato Craxi, si colloca nel contesto della nostra azione, intesa a favorire «una soluzione giusta alla crisi dell'intera regione medio-orientale*. Da qui, ha aggiunto, la necessità di mantenere vivi i negoziati, 'riannodando i fili di un dialogo di pace che recuperi gli elementi più validi delle diverse proposte avanzate, in modo da poter aggregare il massimo dei consensi verso soluzioni che contemperino gli interessi di tutti*. Gemayel, lo scopo del cui viaggio a Roma era l'udienza con il Papa, ha voluto Incontrarsi con Craxi e Andreotti, prima di essere ricevuto da Pertini, perché considera il nostro governo «molto amico, sensibile ai problemi del Libano e in grado di fare qualcìie opera buona per questo Paese*. In particolare, ritiene molto importanti, in vista di un contributo italiano alla pacificazione libanese, i rapporti esistenti, nell'ambito dell'Internazionale socialista, tra Craxi e il leader druso Jumblatt. All'uscita da Palazzo Chigi Gemayel non ha rilasciato dichiarazioni. SI è tuttavia appreso che è 'Cautamente ottimista*, in quanto l'esistenza del Libano non può essere rimessa in questione. Tutti, ha fatto osservare a Craxi, hanno bisogno dello Stato libanese: di qui la fiducia per il superamento della crisi. Giuseppe Fedi