La Farnesina risponde alla Fao « Nessuno qui vi boicotta,anzi » di Tito Sansa

La Farnesina risponde alla Fao « Nessuno qui vi boicotta# anzi » L'Organizzazione dell'Orni ha accusato Roma di violare gli accordi del 1951 La Farnesina risponde alla Fao « Nessuno qui vi boicotta# anzi » Si ammette qualche «carosello» burocratico - Ma «gli appuntamenti non sono sfumati per colpa nostra» - «L'affitto per una sede è un dollaro l'anno, per l'altra diamo un contributo di 450 milioni» - «Le nostre leggi non possono essere ignorate» ROMA — 'Nessuno vuole strangolare la Fao, né sul piano giuridico, né su quello fiscale e doganale, né su quello logistico: Lo dice Marco Franclscl De Baschi, ambasciatore d'Italia presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, respingendo le accuse di violazione degli accordi lanciate al governo italiano dal vicedirettore generale della Fao, Edward West. Il diplomatico ha avuto l'ingrato incarico di replicare dal ministero degli Esteri, dove, secondo l'agenzia Adn Kronos, 1 rimproveri di West hanno suscitato «molto Irritazione*. Quattro erano 1 punti contestati al governo italiano: una politica del 'Silenzio sistematico* alle richieste di colloqui, il rifiuto di concedere ampliamenti degli edifici, la revoca dell'immunità legale, l'abrogazione di licenze di importazione in franchigia. Sul 'Silenzio sistematico' da parte del nostri politici, la risposta è piuttosto vaga. SI, c'è un «ccroseMo di competenze e non competerne", di ritardi burocratici — si ammette da parte italiana —; ma «si sa bene com'è la burocrazia*. Quanto ai mancati incontri tra alti funzionari della Fao e uomini politici italiani, «qualche appunta- mento è sfumato, ma è dipeso da improvvisi e imprevisti impegni della controparte*, In particolare del direttore generale della Fao, Edouard Saouma. .Bisognerebbe essere malati di mente — aggiunge un alto funzionarlo che desidera non venir citato — per rifiutare contatti con un organismo importante come la Fao, alla cui presenza a Roma teniamo in modo particolare*. A sottolineare 1 meriti dell'Italia nei confronti dell' Organizzazione, l'alto funzionario cita tre dati che l'ambasciatore West aveva omesso: per la faraonica sede alle Terme di Caracalla, la Fao paga un affitto simbolico di un dollaro l'anno ('Siamo il solo Paese al mondo a essere cosi generosi con un organismo internazionale*), e per l'affitto del palazzo sulla via Cristoforo Colombo il nostro governo dà un contributo annuo di 450 milioni di lire. E non è tutto: per la sopraelevatone degli edifici esistenti, Roma ha stanziato 2 miliardi di lire. E la sentenza della Corte Costituzionale che ha negato alla Fao il privilegio dell'immunità processuale ed esecutiva, equiparandola (sono parole di West) «a una società commerciale*? La risposta dell'ambasciatore Franclscl De Baschi è precisa, e non priva di accenti polemici, «il noi sembra del tutto normale che un'organizzazione internazionale prenda in affitto, e paghi, un edificio che risponda alle sue necessiti*, premette il diplomatico; e aggiunge: «Ci sembra anche normale che la Fao rispetti il contratto d'affitto, il quale prevede aumenti periodici dei canoni*. Citata in tribunale perché rifiutava di accettare uno di questi aumenti, la Fao, «che a quell'epoca (1974) non nutriva la riluttanza odierna ad accettare la giurisdizione dei tribunali italiani, comparve in giudizio per difendersi*. Perse la causa, e a questo punto decise di ritirarsi dal giudizio, 'trincerandosi dietro la tesi dell'immunità totale*. li punto centrale della vicenda è che la giurisprudenza italiana, in tema di immunità, distingue tra «atti di gestione* e -alti di sovranità*, e considera che l'immunità copre solamente 1 secondi, mentre un contratto d'affitto è un tipico tatto di gestione* che cade nella sfera del diritto privato, sul quale i tribunali italiani possono pronunciarsi. In sostanza, non è vero che la Corte di Cassazione consideri la Fao una «società; commerciale*. Dice solo che, nel caso dell'affitto, ha agito come un soggetto privato. «Non é quindi esatto — riassume Franclscl — dire che l'Italia nega alla Fao l'immunità; semplicemente, la limita agli atti di sovranità*. E consiglia: «rutto sommato, la Fao farebbe bene a pagare l'affitto, invece di accusare l'Italia di essere un Paese che non rispetta i propri obblighi*. E' la Fao, piuttosto, che pecca, 'ignorando completamente l'esistenza dell'ordinamento giuridico italiano*. E come la mettiamo — domando — con la revoca delle licenze di importazione senza dogana, contemplate dagli accordi del 1051? Al ministero degli Esteri dicono che 'nessuno si rimangia gli accordi*, ma ammettono che «Qualcosa non ha funzionato come doveva*. Pare che qualche funzionarlo al ministero delle Finanze abbia agito 'affrettatamente* c «di propria iniziativa*. Non è stata presa comunque alcuna decisione .definitiva*. Tito Sansa

Persone citate: Edouard Saouma, Edward West, Franclscl De Baschi, Marco Franclscl De Baschi

Luoghi citati: Italia, Roma