Il servizio parallelo organizzò lo scandalo contro Billy Carter di Giuseppe Zaccaria

Il servizio parallelo organizzò lo scandalo contro Billy Carter Il servizio parallelo organizzò lo scandalo contro Billy Carter L'operazione contribuì quattro anni fa a rendere più cocente la sconfitta del fratello, il presidente Usa ROMA — «Billygate», misteriosi affari in Lussemburgo, personaggi altrettanto oscuri fatti scivolare attraverso le maglie dei controlli di frontiera: da ieri Domenico Sica, protagonista dell'inchiesta sul «Sismi parallelo», sta confrontando le sue tesi con la disperata difesa di Giuseppe Bclmonte e Pietro Musumeci, due degli uomini che avevano protetto Francesco Pazienza. Per parlare della strage di Bologna, dell'avviso di reato che ha raggiunto i due ufficiali, dei deplstaggl che forse servirono a mascherare le responsabilità del «super-servizio» in un trasporto di esplosivi tramutatosi in tragedia, bisognerà attendere l'arrivo a Roma di Guido Marino e Vincenzo Luzza, i magistrati che a Bologna continuano a indagare sul massacro del 2 agosto. L'associazione delle vittime si è già costituita parte civile contro i due ufficiali. E, a Roma, per questo pomeriggio è stata fissata una importante riunione del comitato par¬ lamentare di controllo sui servizi di sicurezza. I sospetti dei quali Sica cerca conferma sembrano farsi ogni giorno più inquietanti. E con l'aiuto di un «personal computer» (una soluzione privata alla carenza di strutture nel tribunali) il magistrato ieri sera ha prima rivolto una serie di contestazioni al colonnello Bclmonte. Il colloquio deve essere stato movimentato: dopo un'ora è stato interrotto per riprendere poi dopo una lunga pausa. Oltre le accuse che già riguardano l'uso degli aerei del Sismi, la società di copertura impiantata a Ciampino, il trasporto di noti criminali (tra cut anche quel Pippo Calò che oggi si scopre aver ricoperto 11 ruolo di finanziere della mafia) ne salgono alla ribalta altre. La più singolare è quella che riguarda la vera attività di questo «gruppo», di questa variabile autonoma dei nostri servizi, nello scandalo che quattro anni fa contribuì a rendere più cocente la sconfitta di Jimmy Carter nelle presiden¬ ziali americane. Quella contorta vicenda di affari e tangenti che coinvolse 11 fratello del presidente, Billy, e passò agli archivi con il nome di •Billygate». Francesco Pazienza, Immancabile figura di sfondo nelle trame di questi anni, se n'era vantato già tre anni fa: a parlare per primo ai giornali americani del contatti libici di Billy Carter, del denaro che gli era giunto da Ghcddafi, disse, era stato lui. «l/n piacere che ho voluto fare al mio amico Haig», disse il giovanotto pugliese, con la solila dose di megalomania. Sennonché, oggi, le tracce sull'esistenza di quel «superservizio» si sono fatte numerose e coincidenti. E quella che pareva un'operazione dovuta all'Intraprendenza, o alla spavalderia, di un arrampicatore In cerca di gloria, adesso si delinea come un'azione coordinata, voluta dal «supcr-S» nel suo complesso. E non si sa bene ordinata da chi. >La struttura oggi sotto inchiesta — afferma Fausto Tarsitano, patrono di parte civile per le vittime della strage — ha sconfinato anche in vicende clic riguardano Paesi stranieri, se collegate con mafia e camorra. A questo punto, l'ipotesi di un'associazione per delinquere è da sola assolutamente riduttiva'. Ma gli sconfinamenti, sembra, venivano compiuti anche con 11 danaro dei fondi di dotazione. Tra le Indicazioni che Sica sta cercando di chiarire, c'è anche quella che vuole il Lussemburgo come sede di una piccola società attraverso cui 1 supcrsplonl avrebbero gestito valuta e titoli a scopi, si sospetta, soprattutto personali. Dall'indagine, Ieri, è uscito un personaggio minore: quella Francesca Battaglili!, già segretaria di Giuseppe Santovlto, vecchio capo del Sismi, che era stata arrestata con gli altri venerdì scorso. Il giudice le ha concesso la libertà provvisoria. Il suo ruolo sembra essere stato quello di semplice spettatrice di alcuni avvenimenti. In carcere rimane Invece, almeno per ora, Adriana Avlco, che nel servizio era «collaboratrice esterna». Sia lei, sia il generale Musumeci hanno annunciato un ricorso al tribunale della libertà. Dalla procura, è intanto partito per 11 ministero di Grazia e Giustizia un ennesimo fascicolo su Pazienza: contiene quest'ultimo ordine di cattura e una nuova richiesta di estradizione da trasmettere a Washington. Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Bologna, Ciampino, Lussemburgo, Roma, Usa, Washington