Mubarak e Spadolini d'accordo «Accelerare i passi di negoziato» di Alfredo Venturi

Mubarak e Spadolini d'accordo «Accelerare! passi di negoziato» Colloquio di un'ora al Cairo tra il raiss e il ministro italiano Mubarak e Spadolini d'accordo «Accelerare! passi di negoziato» Negli incontri con il premier Hassan Ali e con il titolare degli Esteri si è discusso in particolare del ritiro israeliano dal Libano - I^e intese sugli scambi militari DAL NOSTRO INVIATO IL CAIRO — L'Egitto attribuisce grande valore al recupero di uno stretto rapporto con la Giordania, che rafforzando 11 fronte moderato può far ripartire il negoziato per un'attuazione integrata degli accordi di Camp David. Di questo sviluppo diplomatico ha parlato ieri, con Giovanni Spadolini al termine della sua visita ufficiale al Cairo, il presidente Hosni Mubarak. Il terzo raiss è lui stesso protagonista di questo sviluppo. E' infatti andato recentemente ad Amman, ponendo fine al lungo e quasi totale Isolamento del Paese nel mondo arabo. E In questi giorni ha ospite al Cairo 11 principe ereditarlo giordano, Hassan. Nell'udienza di Mubarak, che ha ricevuto Spadolini al Palazzo di Oruba, nel verdeggiante quartiere di Heliopolis, è culminata questa visita egiziana del ministro della Difesa. Visita breve ma molto intensa: Spadolini ha visto sabato il vice primo ministro e ministro della Difesa Abu Ghazala, domenica 11 ministro degli Esteri Abdel Meguid, ieri il presidente, subito prima della partenza il primo ministro Hassan AH. Domenica Spadolini ha presenziato, al sacrarlo militare italiano di El Alumetn, alla cerimonia per il quarantaduesimo anniversario della battaglia. Ovviamente i grandi temi dell'attualità internazionale, soprattutto di questa incandescente regione del mondo, hanno finito col sovrapporsi a quelli strettamente tecnicomilitari. Spadolini ha potuto riscontrare come le valutazioni del due governi siano molto spesso concordanti, e come più in generale la tradizionale amicizia italo-egizlana, legata a -un complesso intreccio di vicende storiche e di antichissima consuetudine culturale-, proceda senza ombre verso 11 comune obiettivo della pace. Mubarak ha ribadito la fondamentale scelta egiziana, che è scelta di approccio negoziale, di composizione pacifica di ogni controversia internazionale. Spadolini ha notato accenti nuovi, soprattutto da parte del ministro degli Esteri Meguld, a proposito delle prospettive del conflitto arabo- israeliano. Se effettivamente Israele si ritirerà in sei-nove mesi dal Libano meridionale, dice il capo della diplomazia egiziana, allora potrebbe mettersi in moto un meccanismo che, con la collaborazione della Giordania, potrebbe comportare sviluppi interessanti. E' chiaro che in tutto questo l'Egitto ha una posizione centrale. Spadolini non ha mancato di sottolineare, parlando con Mubarak, l'apprezzamento italiano per il -ruolo di stabilizzazione e equilibrio- che nell'area mediterranea svolge questo Paese amico. Certo, ci sono gravi inquietudini comuni: sulla guerra Iran-Iraq e sui suol contraccolpi nel Mar Rosso, sulla recente intesa libicomarocchina, sulla situazione in aree africane gravitanti attorno a questa regione, come il Sudan meridionale e 11 Corno d'Africa. E' stata anche affacciata 1' Ipotesi, connessa con 11 piano isareliano di ritiro dal Sud Libano, di un rafforzamento del ruolo e degli organici dell' Unifil. la forza delle Nazioni Unite cui l'Italia partecipa con una squadriglia di elicotteri. I caschi blu nel Libano meridionale sono oggi 6000, praticamente neutralizzati dall'occupazione israeliana: nelle fasi delicatissime del ritiro potrebbero, aumentati a 10 mila. Accanto al temi politici, il ministro della Difesa ha trattato con i dirigenti egiziani una serie di questioni bilaterali, soprattutto relative alla coopcrazione militare. Vi sono vari progetti sul tappeto, sia sul piano dell'addestramento di specialisti militari egiziani in Italia, sia in fatto di cooperazione indù-, striale. Si è parlato della progettazione comune di veicoli blindati, di una richiesta egiziana di rldiscutere i prezzi, giudicati eccessivi per le finanze egiziane, dei nostri cacciamlne, della fornitura di missili Aspide per la difesa contraerea. Il presidente Mubarak ha poi nuovamente espresso apprezzamento sia per la partecipazione della nostra Marina alle operazioni di sminamento del Mar Rosso, sia per il lavoro di pattugliamento che le unità navali italiane svolgono, nel quadro della forza di osservatori multinazionali, nel nevralgico stretto di Tiran. Alfredo Venturi