Le lettere della

Le lettere della Le lettere della Presidenti, venite a Reggio «Passata la festa gabbato lo santo», dice un vecchio adagio. Noi reggini, invece, diciamo: «Passato il Papa buttata la scopa». Mi riferisco alla recente visita del Pontefice. Per l'occasione la città era stata pulita da cima a fondo, come un salotto. Non si è badato a spese, hanno anche rifatto l'asfalto di corso Garibaldi e demolito una casa per creare una piazza. Purtroppo li Santo Padre si è fermato solo poche ore, ma in questo breve spazio di tempo Reggio ha indossato un abito nuovo, fiammante. Oggi questo vestito è già diventato uno straccio e Reggio non lo butterà sino a 'quando non dovrà nuova mente inchinarsi davanti a un personaggio illustre che verrà a farle visita. Nel frattempo le scope del la nettezza urbana si riempiranno di ragnatele e i cittadini continueranno a prendere a calci i sacchetti di plastica gonfi di immondizia che si accumulano agli angoli delle strade. Noi calabresi siamo un popolo ospitale e invitiamo i Capi di qualsiasi Stato a farci visita, anche di poche ore, a turno, almeno una volta il mese. Tonino Di Giglio: Reggio Calabria L'assenza di Peróni Figlio di sommergibilista disperso in mare nell'ultima guerra, ho seguito con una certa commozione il recupero da parte dell'.Anteo» dei resti del quarantadue marinai dello «Scire». Mi era sembrato un opportuno omaggio ai tanti dispersi in mare e in terra da parte di un Paese che per troppo tempo aveva tenuto divisi i suol caduti In serie A e serie B. Mi ero, almeno in parte, sbagliato. Perché il Presidente della Repubblica era assente alla cerimonia del rientro dell'.Anteo» a Bari? Debbo pensare che quelli dello «Scirè» continuano ad essere| morti di serie B? aw. Franco Trebbi, Torino Tutti in pensione a 50 anni Siamo un gruppo di operai delia Montedlson di Spinetta Marengo, tutti prossimi ai 50 anni. La proposta di De Michetta di elevare il limite di età pensionabile a 65 anni ci hloppsvuppndu(egtpesta | ha sorpresi e preoccupati per le seguenti ragioni: 1) noi operai consideriamo un sopruso farci lavorare 5 anni in più poiché, dopo una vita trascorsa in fabbrica, ci sembrava prossimo il traguardo per un meritato riposo; 2) la proposta ci preoccupa in quanto padri di famiglia che ben conoscono gli stenti e la fatica del propri figli per trovarsi un'occupazione, e i pericoli (droga, delinquenza, ecc.) che essi corrono vedendo prolungare ulteriormente la loro attesa e speranza in un lavoro. Chiediamo al ministro perché non ci dà un buon esempio: ci risulta che ministri e deputati dopo 2 legislature (10 anni) hanno diritto alla pensione; non è vergognoso? Roberto Bulfano seguono 29 firme Spinetta Marengo (Al) Non sono disonesto Sono il dott. Giuseppe De Maria, presidente della Corte di Assise di Trapani, in questi giorni inquisito dal Consiglio Superiore della Magistratura. Dopo trentasette anni di onorato servizio di magistrato (sono entrato giovanissimo in magistratura, con concorso per esami, a ventitré anni di età), mi al-' lontano volontariamente dal servizio come risposta ad un Immeritato provvedimento di trasferimento coatto, proposto nel miei riguardi dal Consiglio Superiore della Magistratura. Ho fatto tutta la carriera in Trapani, con onestà e correttezza massime e ritengo tutta la città mi sia testimone di quanto sto affermando. Giuseppe De Maria, Trapani Poveri dissidenti Qualche giorno fa alcuni quotidiani annunciavano che il noto dissidente sovietico Valeri Martscenko, di soli trentasette anni, era morto nel carcere di Leningrado. Ora, come al solito, le autorità parleranno di morte naturale di un povero malato mentale. In fondo direbbero la verità: dopo tutti 1 maltrattamenti e le torture fisiche e morali che 1 dissidenti, subiscono in prigionia, è «naturale» che prima o poi muoiano. Marco Saturno; Ozieri (Sassari)' La gallina vola basso Dice una massima cinese: «Può essere che un'aquila voli al livello di una gallina, ma non sarà mai che una gallina voli al livello delle aquile». Personalmente, piccolo negoziante, costretto a volare al livello-gallina, dissento da Mario Piranl, che del resto leggo e stimo moltissimo quando vola alto, quando vuole volare basso. Infatti, quando ipotizza che un negozio con dieci commessi paga tasse irrisorie, è nel giusto, però sbaglia se crede che quel tipo di negozio sia a regime semplificato (che è quello che il progetto Visentin! vuol tartassare): quel negozio con dieci commessi certamente sarà a regime ordinarlo analitico con tutti i li-, bri contabili, con detrazioni prestiti, spese ascritte fino all'ultimo centesimo, stipendi, oneri ecc., e continuerà a pagare una miseria perché può permettersi il lusso di qualche valente commercialista applana-tutto; e da qui nasce la nostra disapprovazione ai provvedimenti.- Secondo noi, a commercio della medesima merce deve' corrispondere la medesima imposta. Celso Covallerì, Ivrea L'istruzione indigesta La classe insegnante italiana si distingue notoriamente per 11 suo stomaco forte. Nel corso dell'anno scolastico 1983-84 ho potuto sperimentare in prima persona 1' infelice risultato delle modifiche apportate alla cattedra di lettere nella scuola media. La separazione dell'insegnamento di storia e geografia dall'italiano nelle prime classi presenta un'Infinità di conseguenze negative, peggiorando di fatto la situazione precedente anziché mi-, gliorarla: 1) aumenta la con-1 fusione e il disagio degli alunni provenienti dalla scuola elementare; 2) sottrae all'insegnante di lettere preziosi elementi di osservazione e valutazione; 3) penalizza la tanto conclamata interdiscipllnarietà (o multidisclplinarletà) creando una separazione di fatto. Anna Lavatellb Camerl (Novara) Le traduzioni di Valéry In seguito alla pubblicazione sulla «Stampa» del 6 settembre dell'articolo intitolato «Torna Valéry non più inattuale» ho inviato (in data 19 settembre) 1 miei ringraziamenti al suo autore, Giovanni Bogliolo, in quanto da oltre quarant'annl mi dedico, quale traduttore, a far conoscere questo grande poeta francese, ritenuto erroneamente un gelido neo-classico e persino déco (da Moravia in una corrispondenza dalla Mongolia). In particolare, ho tradotto in versi italiani tutte le poesie di Valéry; Dato che né di tutto questo lavoro, dedicato a comprovare, appunto, la validità e attualità di, Valéry, né del mio nome di traduttore e saggista 11 professor Bogliolo fa 11 minimo cenno, nella lettera sopra citata gli ho amichevolmente chiesto giustificazione d'un tale silenzio, contrario a ogni buon costume critico e giornalistico. . Non avendo sinora ottenuto risposta, mi spiacerebbe indurne che il Bogliolo abbia preso a modello la recensione degli «Scritti su Leonardo» del professore senatore Carlo Bo, 11 quale, ritenuto uno spe-' ciallsta di letteratura francese, nel «Corriere della Sera», dell'8 marzo 1984 ha deliberatamente omesso di citare il nome del traduttore d'un testo tanto impegnativo. Cose del genere possono accadere anche in democrazia? Beniamino Dal Fabbro, , Milano Accade anche che le lettere private non raggiungano mai il destinatario. Per fortuna ci sono quelle pubbliche che consentono di riparare alle omissioni, deliberate e no. (e- b.) Psicosi da cane «I nemici del bambini: oltre 10 mila minorenni violentati ogni anno in Italia». «Sevizie, incesti, prostituzione... tra 10 e 20 mila giovanissimi l'anno sono vittime dei bruti e molti episodi non vengono nemmeno denunciati. Chi sono i nuovi mostri? Spesso persone al di sopra di ogni sospetto». «Anche a Roma è in aumento 11 fenomeno del minori seviziati, violentati o avviati alla prostituzione. La media è di due denunce al mese, ma in realtà gli episodi sono molti di più..-. . j Cronache di questi giorni, recepite — senza forti scosse" '— da un'opinione pubblica ormai assuefatta al più turpi accadimenti. Nevrosi, «psicosi», isterismi si scatenano, invece, guarda .caso, per un canel ; Liliana Rai, Roma' Professore dove sei? Queste sono riflessioni scaturitemi leggendo l'articolo del ministro Spadolini a recensione dell'ultimo libro di Galante Garrone («I miei maggiori»). La cosa che più è suonata strana, direi esotica, al mio orecchio di universitario degli Anni 80, è il ricordo di alcuni professori universitari, rievocati come «maestri sulla cattedra e nella vita». Sia chiaro che non intendo essere polemico: 11 mio è solo un rimpianto dantesco per, un mondo ormai scomparso. Oggi, infatti, al singolo è praticamente impossibile avere un contatto diretto col professore, , Stefano Ciaf fi, Torino M Troppo sport in pentola Leggo sulla Stampa, nelle Lettere della domenica del 14 ottobre, la missiva del signor Severi di Milano, che, non pago della valanga di trasmissioni, notizie, notiziari, speclals, interventi sportivi trasmessi da Rai tv, in special modo dedicati al calcio, propone ed auspica che tali trasmissioni, quando sono. poste in seconda serata, vengano spostate ad ore più accessibili (evidentemente in prima serata). Si rende conto il suddetto signore del teleutenti e radioutenti che se ne infischiano altamente di Falcao e Maradona, non si interessano di calci di rigore e slmili e tacciono e subiscono questa valanga esageratissima di spazio dedicato allo sport, pur essendo, anche se silenziosa, una maggioranza? SI, perché se è vero che una gran parte di gente si interessa (nella migliore delle ipotesi) o si ubriaca (nella peggiore, come sorbisse una droga) di sport, di tifo, al punto d'arrivare all'assassinio, non si tiene conto affatto di coloro che proprio non se ne interessano. Armando Leccardi, Milano' Oancùnino e PInim Mi riferisco all'articolo del dottor Zaccaria dell'I 1 ottobre, dove c'è scritto: «La vicenda In sintesi è questa: la Inim, della quale Cianci mino era consulente e che nel 1981 aveva rilevato dopo 11 fallimento anche la torinese Veneti 1 Unica, aveva tra 1 soci il mafioso Vittorio Mangano e l'imprenditore palermitano Alberto DcU'Utri». Faccio rilevare che la Inim spa di Milano non ebbe mai come consulente Cianclmino e rilevò la Venchl Unica nel 1978 e non nel 1981. Inoltre 1' Inim non ebbe mal per soci i signori Vittorio Mangano e Alberto Dell'Utrt. . Tutto quanto sopra emerge dagli atti del Tribunale di Milano che ha dichiarato il fallimento Inim nel marzo 1979. Inoltre il collegamento della Inim di Milano con tali esponenti veri o pretesi che siano del mondo mafioso è gravemente lesivo degli Interessi del mio cliente dott. Filippo Alberto Raplsarda, sodo di maggioranza della Inim spa e finanziatore della stessa. Avvocato Paola Emilia Mora Milano