Interrogati a Roma due dirigenti Iri ora si scoprono anche le «case nere» di Marzio Fabbri

Interrogati a Roma due dirigenti Iri ora si scoprono anche le «case nere» Gli amministratori di Italstrade e Italscai fanno trovare altri 95 miliardi dei fondi segreti Interrogati a Roma due dirigenti Iri ora si scoprono anche le «case nere» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — Continuano ad affiorare miliardi in questa vicenda del fondi neri che ha portato in carcere Fausto Calabria e Sergio De Amicls, alti dirigenti Iri, accusati oltre che di falso in bilancio, anche di appropriazione indebita, reato del quale sono imputati tra gli altri anche il senatore Giuseppe Petrilli e Alberto Boyer (presidente e direttore generale dell'ente all'epoca) e il consigliere di amministrazione di un'azienda Italstat, Pierluigi Orlandi, figlio.di Antonio, ex presidente dell'Italstrade, ora defunto. E' di ieri la notizia che gli amministratori delegati della Italstrade e della Italscai, Nanni Fabris e Antonio Lanciotti, sono stati interrogati. Ognuno per la parte di sua spettanza ha spiegato ai giudici che, presso banche usualmente in contatto con le loro aziende, ci sono a Roma 95 miliardi a disposizione di un eventuale seque¬ stro che 11 magistrato volesse disporre. I due alti dirigenti avrebbero spiegato che dell'esistenza di questi fondi non sapevano nulla quando firmarono il bilancio '83 e che intendono regolarizzare la questione prima del bilancio '84. Secondo la loro ricostruzione quando venne creata l'Italscai (erede della Scai) che doveva assorbire, tra l'altro, il patrimonio Immobiliare anche dell'Italstrade, ci si accorse di notevoli plusvalenze. Per spiegare: c'erano iscritti in bilancio società immobiliari e immobili che in realtà valevano molto di più di quel che risultava nelle scritture, e di questo nessuno sapeva nulla. «Case nere, insomma», ha commentato un inquirente. Di queste plusvalenze sarebbe stata chiesta spiegazione all'ex presidente, di entrambe le società, Sergio De Amicls, il quale avrebbe raccontato che non c'erano solo case, ma anche conti correnti, Bot, Cct e denaro sotto al¬ tre forme che facevano parte di una dotazione affidata a lui in gestione fiduciaria benché ormai fosse passato a altra società: era stato infatti nominato presidente della società Condotte. I due alti dirigenti avrebbero allora iniziato l'operazione di rientro in bilancio di que- stl fondi, senza peraltro sospettare che dei 50 miliardi in Bot depositati presso la fiduciaria di Mediobanca, la Spanci, De Amicls si era scordato di parlare. Il totale recuperato dalla contabilità delle aziende si aggirerebbe sul 95 miliardi (compresi i 10 miliardi di titoli già consegnati al magistrati mercoledì) il che però, se fa in effetti diminuire le cifre mancanti, ancora non risolve il problema. Senza contare il fatto che, interrogato a piede libero dal magistrati, stranamente De Amicis non ha fatto cenno di questa operazione di rientro che invece gli sarebbe potuta tornare utile nel tentativo di evitare l'arresto. In realtà 11 denaro usato per scopi diversi da quelli cui era destinato è molto di più e non basta aggiungere ai 50 miliardi Spafid e al 95 messi a disposizione dalle società Irl i 45 dei quali, secondo indiscrezioni, Calabria e De Amicls avrebbero rivelato 11 punto d'arrivo nel corso degli interrogatori svoltisi nelle carceri di Lodi e Bergamo. I soldi sui quali 1 magistrati inquirenti intendono fare chiarezza sono infatti più di 242 miliardi. E più esattamente: 11 miliardi e 700 milioni prelevati tra il '75 e il '77 dai conti transitori Seal e Italstrade; un miliardo e 100 milioni prelevato da Pierluigi Orlandi nel '75; 13 miliardi derivati dall'estinzione di 33 libretti al portatore nel 1976; due miliardi e duecento milioni accreditati presso Mediobanca nel 1976; tredici miliardi e 700 milioni prelevati a più riprese, sempre dallo stesso libretto (Banca Nazionale del Lavoro. Roma) nel '77 e '78; oltre 4 miliardi e mezzo in Bot scaduti e incassati a Roma a metà del '78 e infine tutta una serie di estinzioni di libretti al portatore emessi dalla Banca Commerciale Italiana e di Certificati di deposito vincolato emessi da Mediobanca Marzio Fabbri

Luoghi citati: Bergamo, Calabria, Lodi, Milano, Roma