Sotto i cieli di Tosi

Sotto i cieli di Tosi 80 OPERE PER RISCOPRIRE IL PITTORE Sotto i cieli di Tosi DAL NOSTRO INVIATO ISEO — A inaugurare gli ambienti dell'Arsenale degli Oldofredi — valorizzati dall' esemplare restauro di Carlo Pagani e pronti a un ideale riuso culturale — è stata scelta una mostra che sotto il titolo II lago di Tosi sino al 15 novembre riunisce un'ampia rassegna antologica dell'artista lombardo. Schivo e solitario, per quasi trent'anni era puntualmente tornato sulle rive del Sebino che in maniera determinante hanno contribuito a sciogliere il suo spirito, sicché a ottantatré anni aveva detto: «La mia pittura inizia oggi... solo adesso sento l'occhio e il pennello veramente «beri». Nato a Busto Arslzlo nel luglio del 1871, nella famiglia di un Industriale cotoniero, e morto nel 1956 a Milano, ancora alla Biennale veneziana del 1954 aveva stupito e affascinato 1 visitatori con la giovanile freschezza del suoi lacustri paesaggi «d'annata». Considerato un autentico maestro del Novecento italiano, Arturo Tosi parve anzi dotato d'una naturale inclinazione per 11 paesaggio e la natura morta. Con Rovetta, in Valseriana, cui Tosi era approdato fin dall'inizio del secolo — chiuso 11 paesaggio col profilo luminoso della Presolana, alto sull'orizzonte — l'altro paese dell'anima era appunto quello del Lago d' Iseo che si stende sinuoso tra le digradanti colline della morena, sino all'attacco della Valcamonlca. L'esposizione curata da Giorgio Mascherpa con l'assistenza d'un comitato di storici e critici d'arte sembra voler cosi porre un accento sul prediletti motivi: le strade tra il verde-argento degli ulivi, con Mentiscila (la più grande delle isole del laghi europei) quasi immersa nelle più singolari tonalità, atmosferiche, da un grigio luminoso al toni ambrati, con le insenature della riva nord del lago sotto le ripide sponde rocciose; e ancora la f 11 iratissima materia colorata capace di rendere le carnose corolle del fiori, lasciando alle altre Nature morte di sfoggiare i più intensi rapporti cromatici scanditi dal rigore formale di un frutto o dell'altro: il rosso vivo di un'anguria, i verdi di pere e mele. Con l'ottantina di opere che conta (tra dipinti di diversa qualità, disegni e pagine di grafica), la mostra copre sessantanni della vicenda creativa dell'artista, articolandosi in due sezioni. La prima è costituita da un'antologia delle sue esperienze pittoriche: dagli inizi, rappresentati da uno di quel rari Nudi che intorno al 1895 sembravano scaturire da un'improvvisa, folgorante libertà espressiva (vicinissima all' espressionismo astratto di oltre mezzo secolo più tardi) sino alle intensità del paesaggi di Zoagli, Lerlcl e Santa Margherita, In Liguria, e alla ritrovata purezza cromatica dell'ultimo periodo. La seconda appare invece volta a mettere a fuoco nella maniera più chiara 11 rapporto Tosi/Iseo: senza esitare a far posto alla squisita didattica d'un raffronto sistematico (mediante cartoline e fotografie d'epoca) tra 11 paesaggio dipinto e la natura che aveva potuto Ispirarlo, per riproporla infine nelle più attuali immagini del territorio. Un'inedita documentazione storica è finalmente riuscita anche a ovviare ai mal conosciuti inizi dell'artista: in rapporto non solo con Emilio Gola, il pittore del luminismo lombardo, e 11 mercante Grublcy, ma, tramite la giovanile frequentazione del vigezzlno Enrico Cavalli, con l'opera fortemente materica del Monticelli che a Marsiglia aveva Interessato anche Van Gogh, anticipando quindi le stesse esperienze che solitamente son riferite alla lezione di Bonnard. Sotto 1 sereni cieli dei suol paesaggi. Tosi, da quell'autentico innamorato della natura che è stato, senti piuttosto li richiamo di Cézanne (come aveva tempestivamente notato G.C. Argan), e il suo Invito alla concretezza, di fronte ad una natura priva di inutili opulenze, per toccare perù, anche nei pastelli e negli acquerelli, vertici di suprema eleganza formale. Angelo Dragone Arturo Tosi. «Villaggio sul Lago d'Iseo» (particolare)

Luoghi citati: Lerlcl, Liguria, Marsiglia, Milano, Zoagli