La tassa sui Bot preoccupa le banche

La tassa sui Hot preoccupa le banche La tassa sui Hot preoccupa le banche Nelle casse degli istituti di credito ci sarebbero titoli per 155 mila miliardi ROMA — La tassa sui Bot di banche e imprese continua a far discutere. E giorno dopo giorno, da quando il socialista Franco Piro ha rilanciato la proposta, si moltipllcano la prese di posizione, le adesioni, le proteste, i timori. Per non alimentare ulteriore confusione, dal ministero del Tesoro si afferma che il problema non è ignorato ma che per l'eventuale progetto operativo passerà ancora del tempo, anche perchè si vuol ricercare una soluzione 'morbida», senza 'bastonare nessuno». Comunque, ancora una volta si ribadisce con forza che: Si Bot e i Cct in possesso del risparmiatori (in pratica, quelli delle famiglie) non saranno toccati né oggi né in futuro. Quindi, i discorsi su eventuali tassazioni non li riguardano assolutamente; così come non saranno tassati i titoli distato già nelle mani di banclie e imprese. Quindi, nessuna retroattività e il nuovo regime (ammesso che passi) riguarderà soltanto i titoli di nuova emissione. | Afa del progetto, quasi sicuramente se ne riparlerà l'anno venturo, quando si dovrà preparare la finanziaria '86. L'argomento è in ogni caso ghiotto e perciò il dibattito andrà avanti per mesi, con improvvise fiammate. Se gli imprenditori mostrano una certa prudenza, e In linea di massima accettano l'eventuale tassazione le banche invece non vedono di buon occhio questo intervento. E, ieri, dall'associazione del tesorieri delle aziende di credito è partito un monito: il sistema bancario è disponibile a sopportare la politica del debito pubblico garantendo l'assorbimento dei titoli di Stato e la loro ricollocazlone sul mercato, a patto però che si chiariscano effettivamente le prospettive del mercato finanziario. Aggiungono i tesorieri delle banche: 'E' ora di finirla con un insensato allarmismo derivante dalle continue voci e da una superficiale analisi sugli effetti reali dei provvedimenti paventali. Secondo le stime di questi gestori, i titoli in mano alle imprese ammonterebbero a circa 6000 miliardi. Se ciò corrispondesse al vero, lo Stato con l'applicazione ài una ritenuta come quella applicata agli interessi bancari incasserebbe al massimo 250 miliardi di lire, una cifra modesta. Non sono state date invece cifre sui titoli in possesso del sistema bancario che, secondo altre fonti, sarebbero pari a più del 40 per cento del totale, (circa J55 mila miliardi). Un'imposta su questi titoli darebbe quindi un gettito dt diverse migliaia di miliardi. e. p.

Persone citate: Franco Piro

Luoghi citati: Roma