Cercatori del cielo invisibile di Giancarlo Masini

Cercatori del cielo invisibile ESPLORAZIONI DELL'UNIVERSO FINORA RITENUTE IMPOSSIBILI Cercatori del cielo invisibile Grazie a due scienziati di origine italiana, Riccardo Giacconi e Francesco Paresce, nipote di Marconi, siamo alla vigilia di nuove visioni della nostra galassia - Supertelescopi e navicelle spaziali cercheranno quegli oggetti che non emettono luce, esploreranno le sorgenti celesti dell'estremo ultravioletto - Dopo Galileo, il maggiore balzo in avanti SAN FRANCISCO — Per il lavoro di due scieneiati di origine italiana slamo alla vigilia di nuove visioni della nostra galassia e dell'universo nel suo insieme, totalmente inattese e impossibili prima. Avremo anche la cognleione di nuove caratteristiche della natura degli oggetti che popolano il cosmo. Insomma, le nostre conoscente compiranno un balzo in avanti forse paragonabile a quello che il sapere umano ottenne con le osservazioni di Galileo. Al tempo del «toscano scopri tor del mondi» e poi nei secoli successivi, a opera degli astronomi die proprio partendo da Galileo hanno creato la moderna scienza del cielo, il cosmo e i corpi che contiene sono stati scoperti, analizzati, misurati sfruttando soprattutto le possibilità via via sempre più ampie offerte dal telescopi che hanno ingigantito le capacità visive dell'occhio umano. Oggi si tratta di ben altro. Si lavora per 'Vedere» e quindi analizzare anche quegli oggetti che non emettono e non riflettono la luce e pertanto sono per noi invisibili. Lo scienziato che si mise in testa l'idea di «osservare» gli «Invisibili» nell'universo, fu il fisico Riccardo Giacconi. Milanese di origine, figlio di un insegnante di matematica che sembra il ritratto vivente di un personaggio di De Amicls, Giacconi lavora da anni in America. Dapprima fu a Boston, al famoso Massachusetts Instltute of Technology e all'Università di Harvard; ora dirige il nuovo Space Telescope Science Instltute creato dalla Nasa presso la Johns Hopkins University di Baltimora. Giacconi un decennio fa iniziò quel nuovi capitoli delle ricerche celesti die presero il nome di astronomia del raggi 'X» e gamma astronomia, mettendo'a ìJurtttìW programma di due satelliti {scientifici cltyfùr'óhó fattela1-; ti in orbita equatoriale'intorno al nostro pianeta dalla, piattaforma spaziale italiana *San Marco», ancorata nell'Oceano Indiano al largo di Mombasa. I risultati furono assai plii fruttuosi di quello che era legittimo sperare. In breve si ebbero nuove mappe del cosmo in cut sono apparse sorgenti di radiazioni mai prima osservate; si ebbero inoltre nuove visioni e quindi nuovi aspetti di stelle e di galassie che prima di allora erano state osservate soltanto nell'ambito della radiazione visibile. Astronomia dei raggi 'X» e gamma astronomia significano infatti lo studio delle emissioni alle frequenze corrispondenti, ovvero a lunghezze d'onda non percepibili visivamente. Dopo le ricerche di Giacconi era rimasta una tzona del mistero» nello spettro della radiazione elettromagnetica: quella che è compresa oltre V ultimo lembo del visibile cioè ti violetto e quella corrispon'dente al raggi »X». Come è noto la radiazione ' elettromagnetica si divide in grandi settori a seconda delle frequenze. CI sono dapprima le onde radio, poi i raggi infrarossi quindi la luce visibile, poi t raggi ultravioletti, Quindi i raggi »X» e infine i raggi gamma. Ancora In buona parte inesplorati sono gli EUV ovvero i raggi dell' estremo ultravioletto. Fu a questi che si dedicò il secondo scienziato italiano cui abbiamo accennato, il dottor Francesco Paresce. Emigrato dall'università di Roma a Berkeley, Paresce ottenne un posto di ricercatore e di docente in questo ateneo e divenne uno del più stretti collaboratori del professor Stuart Bowyer. Fu questo gruppo di scienziati che dispose il primo esperimento di larga scala per lo studio del la ^radiazione del mistero». Le indagini furono condotte con la missione congiunta Usa-Urss dell'Apollo-Soyuz, nel 197S. Per una indagine del genere non bastavano più i telescopi ottici; occorrevano strumenti di nuova concezione e buona parte di questi fu realizzata da Paresce con i suol colleglli. Francesco ha nel sangue ti gusto dell'Ignoto. Figlio del compianto ambasciatore Paresce e di Degna Marconi, primogenita dell'inventore della radio, egli ha anche una notevole somiglianza fisica con il nonno, che «animò 1 silenzi dell'etere». Francesco Pare¬ sce è un fisico di vaglia tantoché a Berkeley ha lasciato una notevole impronta e un grande rimpiànto quando un anno fa la Nasa lo ha chiamalo in posizione preminente nello stesso Space Telescope Instltute, diretto da Giacconi. I risultati dei primi esperimenti condotti con V Apollo-Soyuz sono stati tali che il laboratorio di scienze spaziali di Berkeley ha ottenuto un congruo finanziamento dalla Nasa perché venga realizzato un programma di completa esplorazione delle sorgenti celesti che emettono radiazioni nell' estrema regione dell'ultravioletto. Le apparecchiature di osservazione saranno costituite essenzialmente da quattro telescopi speciali, regolati da computer e dotati di sensori elettronici di estrema sensibilità e di nuovissima concezione. Il tutto sarà sistemato a bordo di un satellite chiamato Euve (Extremc Ullravlolet Explorer), che verrà deposto in orbita nel 1988 da una Space Shuttle. L'ordigno dovrà rimanere operativo nel cosmo per almeno tredici mesi. Le ricerche scientifiche saranno dirette dal laboratorio di Berkeley alle cui indagini parteciperanno anche scienziati non americani. Particolarmente interessanti potranno essere i confronti fra quanto verrà os- servato otticamente dal telescopio ottico spaziale ora in [via di preparazione a Baltimora sotto la direzione di Giacconi e che verrà inviato nel cosmo l'anno prossimo e quanto riveleranno l telescopi dell'estremo ultravioletto. L'attesa degli astronomi e degli astrofisici per questa missione dagli scopi esclusivamente scientifici è immensa. «Tutte le volte che gli astrofisici hanno potuto eseguire mappe celesti sulla base delle radiazioni elettromagnetiche captate nelle diverse regioni dello spettro», ha fatto rilevare in una conferenza stampa il dottor Stuart Bowyer che è il responsabile del progetto, «hanno ottenuto una gran messe di scoperte». Questa volta si avranno 'immagini» dettagliate di sorgenti finora sconosciute e preziose informazioni sugli oggetti già da tempo individuati e studiati. Per rendersi conto di tutto ciò basterà ricordare, come ha rilevato il dottor Ronald Piazza) manager del progetto che per conto della Nasa opera al Jet Propulsion Laboratori/ di Pasadena, che le radiazioni dell'estrema regione dell'ultravioletto vengono emesse da ammassi •gassosi la cui temperatura supera i centomila gradi. Peraltro la maggior parte della luce delle stelle visibili proviene dalle superfici stellari ■la cui temperatura non supera i diecimila gradi. In tutto l'universo sono state finora osservate soltanto dieci sorgenti di radiazioni dell'estremo ultravioletto, a confronto delle molte migliala di corpi o ammassi gassosi ■ mittenti raggi »X» e raggi gamma e in confronto ai milioni di sorgenti che emettono radiazioni visibili e raggi infrarossi. Oli scienziati si aspettano di poter osservare fra l'altro anche le stelle binarie e i sistemi di stelle doppie e di poterne capire i processi; si penta anche di poter ottenére informazioni sui processi evolutivi e sulla formazione degli anelli di gas che circondano le stelle nonché di poter avere immagini accurate delle cosiddette stelle «nane bianche» di elevata temperatura ed estremamente dense. Questi corpi sono ciò che rimane degli astri che hanno consumato la maggior parte -del loro «combustibile nucleare», cioè i nuclei di idrogeno cosi come potrà avvenire per il nostro Sole fra cin¬ que o sei miliardi di anni. Insomma avremo una ben più ampia e dettagliata mappa dell'orizzonte celeste quale nessun astronomo prima dell'avvento dell'era spaziale poteva nemmeno immaginare; avremo anche una quantità di dati da consentire, almeno in buona parte, te comprensione del fenomeni e dei meccanismi che regolano l'universo di cui noi stessi facciamo parte. Giancarlo Masini ' x