Craxi ora deve convincere pri e pli al voto di fiducia di Alberto Rapisarda

Craxi ora deve convincere pri e pBi al voto di fiducia Il caso Andreotti sarà discusso al Consiglio dei ministri Craxi ora deve convincere pri e pBi al voto di fiducia I due partiti insistono: «La questione politica non va confusa con la questione morale» ROMA — Craxi ha convocato 11 consiglio del ministri alle 10,30 per affrontare 11 problema delle tv private e quello del «caso Andreotti» in Parlamento. La valanga di mozioni delle opposizioni che chiedono le dimissioni del ministro degli Esteri e l'incalzare del dibattiti parlamentari stanno creando una situazione pericolosa per governo e partiti della maggioranza. Per uscirne indenni, il presidente del Consiglio ha intenzione di affrontare le votazioni sulle mozioni antl-Andreotti chiedendo la fiducia. Lo ha anticipato durante la sua visita a Londra e lo riconfermerà questa mattina a Palazzo Chigi. Ma questa volta non è una soluzione gradita a tutti i suol alleati e non si può quindi dar nulla per scontato. Repubblicani e liberali continuano a puntare i piedi. Non desiderano essere coinvolti in un voto di fiducia su un problema che riguarda giudizi morali. 'L'alleanza non può essere mai connivenza, la questione politica non va confusa con la questione morate — ha detto ieri Valerio Zanone al consiglio nazionale liberale —. Il governo ha il pieno diritto di difendersi contro attacchi che utilizzino strumentalmente la questione morale per arrivare alla crisi politica, ma la materia morale è questione di coscienza e non di pentapartito*. Il segretario repubblicano Spadolini ha detto cose assai slmili respingendo anche la proposta di un «vertice» dei partiti della maggioranza, lanciata dal socialdemocratico Longo. «Non sarebbe mai il tavolo dell'eventuale vertice la sede idonea ad affrontare questioni di natura istituzionale-morale, che non attengono minimamente alla sfera degli accordi programmatici raggiunti, o da rivedere, e che rientrano nella sfera autonoma dei partiti, anzi delle coscienze*: In altre parole, sia repubblicani che liberali vorrebbero lasciare liberta di giudizio ai rispettivi parlamentari sulle vicende che riguardano Andreotti. Ma questo difficilmente avverrà, dato che molto probabilmente si ricorrerà al coercitivo voto di fiducia. Per questo pri e pll continuano a premere dlsperamentc sul presidenti delle Camere, perché decidano che i documenti di sostanziale sfiducia a un ministro si voti¬ no a scrutinio palese. In questo caso la «fiducia» diventerebbe superflua. Ma la presidente della Camera Nilde Jotti sembra aver indicato già la sua propensione per il voto segreto, in base ai precedenti disponibili. Nel 1062, è stato ricordato, una mozione comunista sullo scandalo dell'aeroporto di Più micino proprio contro Andreotti, fu votata a scrutinio segreto, su decisione dell'allora presidente della Camera Leone. Al Senato non esistono Invece precedenti. Il presidente Cossiga deve creare un fatto nuovo e la decisione che deve prendere è assai delicata ed Imbarazzante. Il presidente dei senatori democristiani, Mancino, diceva ieri che la fiducia non è necessaria, visto che il voto di mercoledì sulla mozione contro Andreotti dovrebbe essere a scrutinio palese. I socialisti, sull'AvantU, concordano anche loro sulla necessità di far votare le mozioni a scrutinio palese, perchè nel voto segreto si mescolerebbero •pregiudizio politico, critiche di impostazione programmatiche, risentimenti privati e manovre non apertamente confessatili*. Ribattono 1 comunisti. Non volere il voto segreto è una manifestazione di Intolleranza e di Imbarazzo. -A quanto pare — dice 11 capo del depu- tati comunisti — il governo non si fida della sua maggioranza e nello stesso tempo non,vorrebbe assumersi la responsabilità di solidarizzare col ministro Andreotti ponendo la questione di fiducia*. Il problema della solidarietà ad Andreotti se lo pongono , in verità, anche alcuni democristiani. «Fare quadrato non basta — dice per esemplo Donat-Cattln — te responsabilità specifiche rimangono in molti casi da precisare, ma gli scandali si snocciolano uno dietro l'altro senza interruzione*. Il ministro dell'Interno Scalfaro, alla riunione del gruppo de della Camera, ha dettò che non è 11 caso di 'far quadrato* attorno a personaggi discussi. «/ bersagli democristiani sono tutti fermi e gli avversari li buttano giù uno dopo l'altro* aveva detto allarmato nella stessa occasione l'on. Giuliano Zoso, rivolgendosi al segretario De Mita. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Londra, Roma