Trintignant ha un incubo: la Deneuve

Tnntignant ha un incubo: lei Deneuve .Dal romanzo fantapolitico di Francoise Giroud il feuilletoii morale di Francis Girod Tnntignant ha un incubo: lei Deneuve Una lettera potrebbe ostacolare la rielezione di un pomposo Presidente della Repubblica: è il tema di una pellicola incerta salvata dai caratteristi SCANDALO A PALAZZO ('Le bon piai/tir*) di Francis Girod con Catherine Dcneuve, Michel Serrault, JeanLouis Trintignant, Michel Auclair. Produzione francese a colori. Drammatico e fantapolitico. Dal romanzo di Frangoise Giroud. Cinema Ritz di Torino. Cinema Pasquirolo di Milano. Cinema Capranichetta e Fiamma Sala B di Roma. »Signori, il Presidente della Repubblica». E viene avanti Jean-Louis Trintignant con una smorfia dura da ulceroso e un bel bastone col manico d'argento per sorreggere il piede zoppicante dopo una poliomielite. Trintignant somiglia a Mitterrand solo nel broncio e in una certa impazienza, somiglia a Giscard per la severità formale e i buoni studi, primo sempre a scuola e fra i migliori all'Ena, scuola nazionale di amministrazione. Ha fatto tanto per arrivare alla presidenza della Francia, che non gli resta animo per altro. Del resto, si sa, il potere corrompe e rende disumani, anche all'Eliseo. L'idea del regista Girod segue l'ambizione di Francolse Giroud, ex ministro e ex direttrice dell'Express nel romanzo Le bon plaisir (in italiano Sui gradini del palazzo, Rizzoli): fare di un racconto di fantapolitica un racconto morale. Ma si sa cosa capita quando uno è troppo bravo e troppo informato, può dare 1' impressione di attingere all' ovvio. La Giroud ha rappresentalo un pilastro del giornalismo francese progressista, tutti noi l'abbiamo sempre letta con piacere e ammirazione, è stata anche con Giscard 11 primo ministro alla condizione femminile, conosce benissimo il giornalismo e 11 «Palazzo», per questo forse il suo pamphlet tradotto ora in cinema ha l'andamento di un'elegia. Non c'è scandalo a scoprire che il Presidente della Repubblica francese sacrifica alla figura pubblica i sentimenti privati, non c'è sorpresa nel trovare un vecchio giornalista che gestisce un' agenzia scandalìstica e rovista nel segreti del potere (In Italia ne abbiamo visti d'ogni colore); ma c'è malinconia nella Giroud che contempla 1 guasti del potere sull'animo umano. Il regista Girod (La bandera) ha cercato di voltare la fantapolitica in feuilleton un poco agro, ma la cosa migliore del film, per il resto esile e incerto, sono le caratterizzazioni: 11 presidente di Trintignant con la sua pomposità stizzosa, 11 ministro degli Interni di Serrault, la presidentessa di Claude Wlnter {>sono stufa di stringere mani sudate e di vedere balletti folcloristici-). La trama è costruita intorno a una lettera rubata alla signora Deneuve, la teneva come caro e amaro ricordo. Nella lettera il futuro Presidente la pregava di abortire, un bambino avrebbe convinto sua moglie al divorzio e compromesso la sua carriera politica. Invece l'ex amante Deneuve s'è tenuta 11 bambino e la lettera. Che cosa potrebbe succedere se 11 documento cadesse in mano all' opposizione? Non sarebbe ostacolata la rielezione del Presidente? Mah, forse, chissà. Noi italiani abbiamo esperienza di carriere sopravvissute a ben altri scandali. Vedrete nel film come la lettera sia finita In mani fragili e quanto di male il potere sia disposto a fare per conservare 1 suol eletti, s. r. Catherine Dencuve nel film di Girod: una vittima della politica

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