Lucchini: abbiamo seminato ora il raccolto non mancherà di Fabio Galvano

Lucchini: abbiamo seminato ora il raccolto non mancherà Conclusa la missione della Confindustria in Unione Sovietica Lucchini: abbiamo seminato ora il raccolto non mancherà DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — .Abbiamo cominciato a seminare, convinti che II raccolto non mancherà.-. all'insegna di un ottimismo appena mitigato dalla mancanza di risultati cenereti immediati, si è conclusa ieri la missione moscovita della Confindustria: il presidente Luigi Lucchini, che da lunedi ha avuto una serie di incontri a livello ministeriale mentre i 35 imprenditori che lo accompagnavano davano vita a oltre duecento contatti settoriali con enti ed organismi sovietici, parla di «porte plU aperte* e di -disponibilità più sincera- da parte del Cremlino verso l'industria italiana. Ora occorrono 1 fatti. Non si è risolto — né ciò era previsto — 11 problema del deficit italiano nel commercio bilaterale, che è stato di 2606 miliardi l'anno scorso e si preannuncia attorno ai 3000 per 11 1984: della necessità e modalità di ridurre quel «buco», dopo l'Impegno sovietico ad assorbirne la meta entro la fine dell'anno prossimo e a riutilizzare in Italia anche i proventi del metano siberiano che ci vie¬ ne fornito dall'inizio di ottobre, discuteranno il mese prossimo a Roma 11 ministro del Commercio Estero Capria e il vlcemlnlstro sovietico Komarov, firmatari di quell'ini- pegno assunto dall'Urss parallelamente alla firma del contratto per il gas. Nel corso della visita, Lucchini ha insistilo che «é ora di passare dagli impegni verbali alle anioni concrete-. Lo ha detto martedì anche al vlcemlnlstro Komarov: •/ contratti vanno conclusi adesso, le trattative in corso vanno accelerate ed è necessario trovare nuove aree di collabora«rione*. Ed è stato questo 11 leit-motiv della visita, dichiaratamente nata per appoggiare la piccola e la media industria (-Le grandi Imprese pubbliche e private sanno fare per conto proprio-). Spalleggiato da una delegazione che rappresentava «un po' tutti i settori merceologici dell'industria italiana-,■ Lucchini ha firmato lunedi un protocollo con la Camera di Commercio sovietica in cui si gettano le basi per lo sviluppo di tali rapporti commerciali. Quando martedì ha Incontrato Komarov, In un clima che Lucchini definisce «cordiate e caloroso- (ed è stata questa, a suo avviso, l'atmosfera di tutti 1 quattro giorni moscoviti), egli ha avuto rinnovate assicurazioni che l'Urss, in merito alla riduzione del disavanzo commerciale italiano, -adotterà tutte le misure necessarie per adempiere all'Impegno preso-. Non ha notato da parte sovietica alcun segno di fastidio per l'Insistenza con cui 11 mondo politico e imprenditoriale italiano insiste su quel tasto? •No — replica Lucchini —, et è stalo ansi detto die ci sarà data una preferenza commerciale entro t limiti della competitività-. Da ogni incontro — Lucchini con 11 vicepresidente del Gosplan Inozentsev o con 11 vicepresidente del Comitato Scienza e Tecnica Ovlshlani, gli altri 35 imprenditori nel loro impegni settoriali — è emersa la necessità sovietica di impianti ad alto contenuto tecnologico, un desiderio di spinta all'automazione che risponde agli-imperativi della produttività e del risparmio energetico (nonché delle materie prime). In sostanza una volontà di ammodernamento che tocca non solo gli impianti nuovi, ma anche quelli già in funzione. Fabio Galvano INTERSCAMBIO COMMERCIALE DELL'ITALIA CON L'URSS Miliardi di lire I | Importazioni BEI Eiportulonl 1979 "80 "81 '82 '83 I.uifii Lucchini 1979 80 "81 8

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