Bollettini frettolosi

Bollettini frettolosi Bollettini frettolosi Politici, sociologi c giornalisti avevano ormai spostato la loro attenzione sul «terzo livello». Invece i capi delle varie famiglie, commissioni o cupole che dir si voglia, sono tornati a darsi da fare. Eppure Buscetta era stato chiaro: aveva illustrato perfettamente le strutture del potere mafioso, raccontato in tutti i dettagli trent'anni di regolamenti di conti c fornito nomi cognomi. Possibile che anche don Tommasino si riveli un pentito fantasioso c fuorviantc? Si direbbe di no. Anzi il giudice Falcone, depositario delle sue confidenze, ha buone speranze, sfruttando le sue indicazioni, di arrivare ai killer' e ai mandanti con una certa facilità. Auguriamo al magistrato un rapido successo, ma nell'attesa del bollettino di vittoria si impongono altre considerazioni non del tutto ottimiste. lluscctta ha riempito migliaia di pagine di verbali, eppure non c riuscito a infliggere alla mafia un colpo mortale. Tante denunce e tanti arresti non hanno incrinato l'efficienza delle cosche: evidentemente i killers erano più numerosi di quanto si potesse pensare oppure i vuoti provocati dal blitz giudiziario sono stati riempiti con stupefacente rapidità. E, soprattutto, i capicommissionc o cnpiclipoia non si lasciano impressionare dall'in¬ gente schieramento di poliziotti che presidiano i quartieri popolari di Palermo. E, nonostante Buscetta, non temono i delatori del giorno dopo. Le «famiglie» palermitane saranno anche in difficoltà, però hanno offerto una risposta perentoria a chi già le dava per spacciate. Il ministro Scalfaro, che non e mai stato di questo parere, troverà nell'ecidio nuovi argomenti per chiedere che ai mafiosi vengano estesi quegli sconti giudiziari già assicurati ai pentiti del terrorismo. E' del resto una strada, peraltro discutibile sul piano morale, certamente molto comoda e sperimentata con successo. Si ricordi però che la mafia è un contropotere ben più antico delle Brigate rosse e ben più radicalo nella società ci ville. Dopo Patrizio Peci, i brigatisti cominciarono a parlare; dopo Tommaso Buscetta i mafiosi hanno ripreso a sparare. Il diffuso senso di impotenza dinanzi a una realtà assai complessa e insidiosa spingerà forse i nostri governanti a far di tutto per infrangere il muro dell'omertà. .Ma se non si indaga con uguale decisione sul «terzo livello» politico, e sulle protezioni che ne discendono, anche i mezzi più spregiudicati (c alla lunga pericolosi) si riveleranno insufficienti. Gianfranco Plazzèsi

Persone citate: Buscetta, Falcone, Gianfranco Plazzèsi, Patrizio Peci, Scalfaro, Tommasino, Tommaso Buscetta

Luoghi citati: Palermo