Crisi a doppio taglio di Mario Ciriello

Crisi a doppio taglio Crisi a doppio taglio Dopo la Norvegia, anche là Oran Bretagna ha tagliato 11 prezzo ufficiale del suo greggio. Si apre cosi una nuova crisi, che l'Opec dovrà affrontare e circoscrivere senza molti indugi, forse già ad una riunione di emergenza, che potrebbe aprirsi, a Ginevra o Vienna, prima della fine del mese. L'intera struttura del prezzi, faticosamente eretta nella primavera dell'83, traballa. Non 11 sorregge, neppure, l'arrivo dei primi freddi, con la consueta maggior richiesta d'energia. Schiacciati da un'offerta che, sia pur di poco, supera sempre la domanda, 1 prezzi sono deboli da tempo: ma resistevano. Martedì, il governo di Oslo annunciava, invece, un taglio di circa 1 dollaro e 50 al greggio di produzione statale. Subito, l'Opec esortava, implorava l'Inghilterra a non seguire l'esemplo norvegese e le indicava i pericoli. Una frana generale dei prezzi; un calo nelle entrate della Tesoreria britannica; una caduta della sterlina. Ma Margaret Thatcher non aveva scelta. I clienti di Londra si rifiutavano di pagare 30 dollari per un barile che ne «valeva- 28 o meno. Cosa può fare l'Opec? Tenterà, anzitutto, di tagliare ufficialmente la produzione, In altre parole di abbassare il «tetto» collettivo, ora a 17 milioni e mezzo. Tenterà, ma non sarà facile. Un nuovo «tetto» comporterebbe sacrifici per tutte le tredici Nazioni del cartello, che da tempo vedono calare inesorabilmente le proprie entrate; alcuni Paesi, oppressi dai debiti, quali Venezuela e Nigeria, potrebbero rifiutarsi di accettare le nuove, minori «quote» individuali. L'alleanza petrolifera ha superato crisi ancora più severe, supererà anche questa, ma dolorosamente. Se lo sgretolamento dei prezzi sullo spot market (che, un tempo, determinava solo 11 4-5 per cento degli affari, ora oltre il 40) dovesse rivelarsi più drammatico del previsto, l'Opec stesso potrebbe essere costretto a modificare l'intera struttura dei prezzi. Sarebbe un'impresa che affronterebbe tremando: le tensioni sarebbero drammatiche. Una riduzione del «prezzo pilota», 29 dollari, imporrebbe una riduzione di tutti gli altri. Vi è una terza possibilità. Che l'Opec — che già produce un po' meno di 17 milioni e mezzo — si limiti a correggere leggermente 11 «tetto», nella speranza di una lievitazione invernale della domanda. Ma basterebbe una blanda terapia? Oggi, lo si dubita. Come hanno confermato 1 tagli norvegese e britannico, le «leggi ferree» del mercato respingono i prezzi attuali, li considerano troppo alti. I consumatori non possono che rallegrarsene. Con moderazione però. Gli investimenti nelle ricerche petrolifere sono calati a livelli inquietanti. Quando il greggio tornerà a scarseggiare, la penuria sarà dolorosa: e il mondo dovrà dipendere più che mai dalle risorse della penisola arabica. Mario Ciriello

Persone citate: Margaret Thatcher

Luoghi citati: Ginevra, Inghilterra, Londra, Nigeria, Norvegia, Oslo, Venezuela, Vienna