Guerre stellari: il no di Reagan alla moratoria chiesta dall'Urss di Ennio Caretto

Guerre stellari: il no di Reagan alla moratoria chiesta daTUrss Immediata replica Usa all'intervista di Cernenko sul Washington Post Guerre stellari: il no di Reagan alla moratoria chiesta daTUrss La Casa Bianca considera la richiesta (in cambio il Cremlino tornerebbe a Ginevra) una pregiudiziale inaccettabile - A dicembre dovrebbe riprendere comunque il negoziato sulla non proliferazione nucleare DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Dopo un mese esatto, Cernenko ha risposto a Reagan. All'Orni, lunedi 17 settembre, 11 presidente americano aveva suggerito negoziati a ombrello sul disarmo atomico e spaziale. Mercoledì 17 ottobre, il leader sovietico ha in pratica chiesto un si preliminare degli Stati Uniti alla moratoria del programma di guerre stellari: in cambio, ha lasciato Intendere, l'Urss tornerebbe alle trattative di Ginevra sulla riduzione delle armi strategiche, e forse anche a quelle sulle armi di teatro. La Casa Bianca ha subito ribattuto di no: ma ha annunciato contemporaneamente che ai primi di dicembre Stati Uniti e Urss awieranno a Mosca colloqui sulla non proliferazione nucleare. I preparativi del dialogo tra le superpotenze. Impostati durante la visita di Oromyko a Washington, rimangono cosi avvolti nell'incertezza. Il portavoce di Reagan, Speakes, non ha nascosto che sulla risposta di Cernenko gravano profondi dubbi. Sicuramente non a caso essa è giunta a quattro giorni dal dibattito di domenica prossima alla televisione tra Reagan e Mondale sulla politica estera degli Stati Uniti. Di solito inavvicinabile, il leader sovietico ha inoltre scelto un veicolo insolito: un'intervista a un giornale americano, In questo caso 11 Washington Post. La risposta di Cernenko è parsa contenere tre elementi nuovi. Ha accantonato la richiesta che gli Stati Uniti tolgano 1 Pershing e 1 Cruise dall'Europa. Ha segnalato la volontà di fare pervenire al presidente americano un messaggio distensivo («mi raccomando, che sia pubblicato integralmente' ha detto Chernenko). E ha ripetuto due volte che «una prova concreta dell'impegno Usa a raggiungere l'accordo su almeno uno dei problemi essengiali... su qualcuno di essi, migliorerebbe veramente i rapporti tra le superpotenze*. Ma la Casa Bianca ha ritenuto che l'elemento più importante fosse un altro: il tentativo, piuttosto scoperto, di ricattare 11 presidente in una fase delicata della campagna elettorale, o per lo meno di favorire Mondale, che è In sintonia su tre dei quattro punti delineati da Cernenko. Nell'intervista al Washington Post, il capo del Cremlino ha individuato quattro «zone» negoziali di possibile convergenza tra le superpotenze. 1) La smilitarizzazione dello spazio, con una morato¬ ria reciproca a partire dall'inizio delle discussioni; 2) la moratoria •qualitativa e quantitativa » di tutti gli ordigni nucleari: «ciò faciliterebbe — ha detto — ulteriori accordi sulla riduzione e l'eventuale eliminazione degli arsenali»; 3) ratifica del trattati del '74 e del '76 sul bando degli esperimenti atomici; 4) rinuncia degli Stati Uniti a usare per primi le armi atomiche, sull'esempio dell'Urss: «Se la rinuncia l'aveste fatta voi, e fossimo noi a rifiutarla — ha osservato Cernenko — non sospettereste che vogliamo la guerra?». La reazione di Reagan è stata cortese ma ferma. Convocate le telecamere — cosa che normalmente non avviene —11 portavoce Speakes ha dato lettura di una dichiara¬ zione scritta. Il presidente, ha precisato, è «lieto» delle offerte di pace sovietiche, «ma non condivide le analisi del Cremlino. Quando l'Urss sarà pronta a passare da questi scambi in pubblico a negoziati privati, gli Stati Uniti saranno a sua disposizione-, ha aggiunto il portavoce. •£' stata l'Urss ad abbandonare le trattative sul disarmo nucleare e a rinnegare la sua stessa proposta di trattative sulla smilitarizzazione dello spazio. Non capiamo perclié dobbiamo essere noi a fare concessioni*, ha concluso Speakes. «Cemento ha ragione su un solo punto: che non esiste alternativa al miglioramento dei rapporti ». Ribadito a sua volta che gli Usa Intendono collaborare con l'Urss, e lasciando per¬ tanto aperta la porta a consultazioni dietro le quinte, il funzionarlo della Casa Bianca ha quindi riassunto la posizione americana sulle quattro «zone» additate dal capo del Cremlino. 1) Già a giugno Reagan ha accettato i negoziati sulla smilitarizzazione dello spazio, senza porre pregiudiziali: non può accettare dunque che vengano poste a Tal; 2) una moratoria nucleare sancirebbe solo l'attuale vantaggio sovietico, e sarebbe comunque difficilissima da verificare; 3) 11 presidente ha suggerito sistemi di controllo dei trattati sul bando degli esperimenti nucleari prima della loro ratifica; 4) gli Usa e la Nato sono impegnati da sempre a non usare la forza per primi. Ennio Caretto Mosca. Konstantin Cernenko (a sinistra) durante l'intervista rilasciala al corrispondente dalla capitale sovietica della Washington Post