Gelli latitante parla al Tg 1 non ha più voglia di tornare

Gelli latitante paria al Tg 1 non ha più voglia di tornare Nessuno può garantirgli, come chiede, gli arresti domiciliari Gelli latitante paria al Tg 1 non ha più voglia di tornare E' «pronto a collaborare», ma alle sue condizioni - Non ha risposto su Calvi e Sindona ROMA — Ma davvero Llcio Geli! tornerà in Italia? Nella breve intervista al capo della loggia P2 mandata in onda ieri sera dal Tgl — la prima, dal giorno della fuga — il •venerabile» lascia intuire chiaramente che la sua Intenzione di costituirsi sta vacillando. Nell'intervista, il viso di Gelli non appare mai: il latitante si è limitato a rispondere, attraverso un registratore, a otto delle dieci domande scritte che gli erano state po¬ ste. Affermazioni specifiche, nessuna, ma ad un certo punto Gelli dice testualmente: «Ho già manifestato la mia intenzione di costituirmi solo con le garanzie previste dalla legge sugli arresti domiciliari, e la mia disponibilità a collaborare per sciogliere i nodi ancora insoluti della mia posizione. Ripeto, non chiedo privilegi, ma solo l'esatta applicazione della legge.. Ma chi potrebbe mai dare a Llcio Gelli le «garanzie» che lui richiede? Oltre tutto nessuno potrebbe assicurare al capo della P2 che, una volta in Italia, nuovi provvedimenti giudiziari non impediscano la concessione degli arresti domiciliari. L'ultimo esemplo è di poche ore fa: sempre da Milano, 1 magistrati che indagano sul crack Sindona hanno emesso nel confronti di Gelli una comunicazione giudiziaria per favoreggiamento continuato (a favore del bancarottiere siciliano) e per truffa aggravata (in dan- no di Roberto Calvi). Le circostanze sarebbero emerse da recenti dichiarazioni di Sindona: attorno al '77, Gelli avrebbe ottenuto assieme a Sindona 500 milioni dal vecchio presidente dell'Ambrosiano. Pagati per evitare campagne denigratorie», quei soldi sarebbero stati mascherati attraverso la falsa vendita di una villa. Torniamo all'intervista trasmessa ieri dal Tgl: Gelli si rifiuta di rispondere alle domande sulla morte di Calvi e sul suol rapportil con Sindona. Il tutto, si traduce quindi in una monotona autodifesa. La P2, ripete Gelli, «non aveva alcun disegno politico, né mirava al controllo della vita nazionale sotto qualsiasi forma.. E1 generali che vi erano Iscritti, gli uomini dei servizi segreti? .E' tradizione., risponde Gelli: «Dal re d'Italia alle più alte cariche militari e di ogni altro vertice dello Stato, erano tutti iscrìtti alla massonerìa.. L'elenco di Castlglion Pibocchl? .Solo un brogliaccio personale.. Rifarebbe oggi con Ortolani la stessa operazione che fece a suo tempo per 11 Corriere della Sera? .Proporrei la stessa operazione.. r> c>

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