Arrau, l'ultimo erede di Liszt

Arrau, l'ultimo erede di Liszt Suona domani alla Scala Arrau, l'ultimo erede di Liszt MILANO — E' vivace, curioso e vigoroso, anche se la sua nascita è datata 1903, a ChUlan, 400 chilometri da Santiago del Cile. Del resto nella famiglia di Claudio Arrau si è longevi per tradizione: sua madre, intelligente pianista che fu la sua prima maestra, morì quasi centenaria e per la nonna si favoleggia addirittura di centoventi anni di vita. Dunque per Arrau non si parla ancora di ritiro. Il •Mozart cileno», come lo definì uno scrittore nel 1909, è raffrontabile al genio salisbwrghese solo nella precocità di virtuoso. Considerando la data del suo primo recital in Cile (erano già presenti i suoi autori prediletti: Mozart, Beethoven e Liszt) la sua carriera dura da 75 anni. Ma Arrau non ama ricordare questi suoi precoci «exploits» e fa giustamente partire (anche se il suo affetto per la madre è stato enorme) il suo apprendistato dagli anni di Berlino, quando fu allievo di Martin Krause, che aveva studiato pianoforte a Lipsia con Franz Liszt. La miniera dei suoi ri-' cordi berlinesi è inesauribile. L'ex capitale tedesca negli Anni Venti era il centro del mondo musicale e non soltanto di quello. •Nel 1921 ho suonato la ■Burlesque di Richard Strauss sotto la sua direzione. Avevo 1B anni e un grande spavento. Ma 11 terribile maestro mi sorrise e approvò». Berlino, in quegli anni, aveva quattro teatri d'opera. Furtwaengler e Kleiber si contentavano di dirigerne uno solo, unsi metà ciascuno, poiché erano condirettori dell'> Un ter den Lindenm. Come ricorda questi personaggi? •Con molto affetto, cosi come ricordo Edwln Fischer che, come Furtwaengler era un "posseduto di genio"». Ma Fischer, come Epdmann e Cocteau, era. un •.profeta della nota falsa* allora di moda. Lei invece era preciso e fedele al testo... «A quel tempi si pensava che la "nota falsa" fosse un diritto del genio e Erdmann era veramente geniale. Lo ricordo in un concerto a quattro mani con Walter Oleseklng: due omaccioni che non sapevano suonare senza fare tremendi versi con la bocca, suscitando le risate del pubblico». Della favolosa stagione culturale della Germania di Weimar cosa la colpì al di fuori della musica? «Max Reinhart, Piscator e Orosz (questi due ultimi erano stati addirittura gli Inquilini che mi avevano preceduto nella mia casa), e la grande maestra di danza Mary Wigman. Ero un ottimo ballerino, forse ho ereditato questa dote da mio padre, brillante uomo di mondo». Arrau suonerà domani sera alla Scala (è l'unica tappa europea) per le Serate musicati. Accanto a Schumann, ci saranno due tra i suoi autori prediletti,. Beethoven (Sonata op. 109) e Liszt (Sonata in si minore op. 143), la biglietteria del teatro ha dovuto presto appendere il cartello «tutto esaurito» Può dirci cosa rappresenta Liset per lei? •Una tappa fondamentale nella mia evoluzione artistica. Krause ce lo faceva subito interpretare, come gli sembrava naturale poiché si considerava un depositarlo dell'arte del grande stregone romantico. Ma lui lo considerava un autore propedeutico per poterci sbloccare e farci imparare a "proiettarci fuori", come soleva dire». E Beethoven? «E' nostro contemporaneo perché la sua vita è stata una battaglia esistenziale per la sopravvivenza... Per me Beethoven ha sempre sostenuto la , causa della spirato dell'uomo vittorioso». Luigi Eossi

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