II nuovo orologiaio studia elettronica di Susanna Marzolla

II nuovo orologiaio studia elettronica Milano, i vecchi artigiani non bastano più, per i giovani corso al Politecnico del commercio II nuovo orologiaio studia elettronica MILANO — Per quanti ragazzi l'orologio è stato il primo regalo importante; per quanti i ricordi scolastici sono marcali da quella sveglia ticchettante tutta la notte. E quando si rompevano c'era quel negozietto un po' buio, quasi tappezzato di quadranti, e l'uomo dietro al bancone illuminato da una luce fissa: prendeva l'orologio, lo esaminava con la sua lente, lo toccava con la pinzetta e se era un guasto da poco diceva tranquillamente: -Ripassi domani-. ' Pazienza: si può stare un giorno senza orologio. Ricordi comuni a molti ma, appunto, ricordi. Adesso meccanismi sempre più sofisticati ci garantiscono la certezza del tempo. Ma se si rompono? 'Guardi, noi non glielo possiamo riparare, bisogna rimandarlo in ditta. Ritorni fra un mese.: capita sempre più spesso, ormai, di sentirsi rispondere cosi. Allora non resta altro che ripescare qualche vecchio orologio nel cassetto con la speranza che funzioni ancora o affidarsi a quelli a poco prezzo dei grandi magazzini. Che il tradizionale orologiaio con la sua vec¬ chia tecnica non basti più se ne sono accorti ovviamente anche gli addetti al settore. L'Angro (associazione che raggruppa i grossisti in orologi) ha organizzato più di 120 corsi di aggiornamento in orologeria elettronica. Ma c'era l'esigenza di qualche cosa di più stabile e più complesso. Cosi presso il politecnico del commercio di Milano è stato attivato un vero e proprio corso di studi in orologeria. E' biennale ed è divisò in quattro cicli: il primo anno si studiano le nozioni fondamentali, il meccanismo della sveglia, del pendolo e degli orologi meccanici più semplici. Il secondo anno gli orologi meccanici più complicati e poi quelli elettronici. Corsi in orologeria ci sono In alcuni Istituti tecnici statali. Ma sono poco seguiti dagli studenti che, nella stessa scuola, preferiscono altre specializzazioni, hanno un piano di studi più lungo (tre anni) talvolta con nozioni superflue e poca pratica. In questo caso invece, sulle 30 ore settimanali di lezione, diciotto sono dedicate all'esercitazione pratica. Questa parte sarà seguita da due in¬ segnanti con lunga esperienza di laboratorio e i inoltre ci saranno stretti rapporti con le ditte produttrici. L'esempio che si vuole imitare è quello delle scuole svizzere che ormai rilasciano diplomi sempre più specializzati come quello di «perito elettronico in orologeria.. E' infatti questo l'unico modo per tenere 11 passo alla crescita tecnologica, che nel settore è continua. Il corso per quest'anno ha già completato le .,u-lzioni: 21 allievi dai 14 ai 40 anni, la maggioranza sedicenni, e altri sono in lista d'attesa. Per chi avrà il diploma non ci saranno problemi di occupazione: potrà impiegarsi presso i dettaglianti in orologeria (In Italia sono 16 mila), lavorare a domicilio oppure inserirsi in un «centro di riparazione». Potrà anche andare nell'industria dove in molti settori come la telefonia c'è richiesta di esperti di meccanismi a tempo. Infine, se prevarrà in lui la vena «artistica», potrà dedicarsi alla riparazione e al restauro degli orologi antichi. Susanna Marzolla

Persone citate: Guardi

Luoghi citati: Italia, Milano