Nell'Antimafia regionale due deputati già inquisiti

NelPAntimafia regionale due deputati già inquisiti Palermo, polemiche per la composizione della commissione NelPAntimafia regionale due deputati già inquisiti Nicita (de) e Macaluso (psdi) coinvolti in due inchieste - Domani decisione in Assise sulla deposizione di Buscetta - Interrogati i personaggi arrestati nel blitz di San Michele DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Nella città, che uno dopo l'altro «assorbe» i colpi secchi del dopor jscetta, non ci si stupisce più di niente. Cosi a Palermo non tutti si sorprendono se due dei tredici deputati regionali chiamati a far parte della Commissione speciale antimafia, insediatasi giovedì mattina all'Assemblea siciliana, siano attualmente inquisiti dalla magistratura. Sono 11 democristiano Santi Nicita, che in dicembre dovette lasciare la presidenza della Regione conquistata da soli tre mesi, avendo ricevuto una comunicazione giudiziaria per lo scandalo esploso nel 1972 a seguito della costruzione della raffineria Isab, ed il socialdemocratico Pasquale Macaluso. Quest' ultimo era assessore al Bilancio e Finanze quando la Regione rilevò le Esattorie co¬ munali gestite con il più alto aggio d'Italia (1110 per cento) dal finanzieri Nino ed Ignazio Salvo. Il 6 novembre i cugini Salvo saranno giudicati dalla sezione speciale per le misure di prevenzione del tribunale di Palermo che deciderà se inviarli o no al confino. I giudici sono g": stessi che martedì 30 ottobre, per la medesima ragione, valuteranno la situazione di Vito Ciancimino. Sia 1 Salvo, sia Ciancimino, in tempi diversi, hanno ricevuto avvisi di reato per associazione per delinquere. Che la Commissione regionale antimafia sia stata insediata undici mesi dopo l'approvazione di un documento con il quale all'unanimità 1' Assemblea siciliana l'aveva istituita, attribuendole una funzione non secondarla di «vigilante» su ogni possibile interferenza mafiosa e su ogni caso di malcostume dentro o ai margini degli uffici regionali, ha già lasciato perplessi molti a Palermo e in Sicilia. L'onorevole Nicita (fu a sua volta assessor regionale al Bilancio e alle Finanze) è nell'isola un influente espo- nente andreottiano. Il giudice Istruttore di Siracusa, Roberto Campisi, in giugno l'ha rinviato a giudizio per interesse privato e corruzione per 11 «caso Isab», sebbene il p.m. Dolcino Favi ne avesse chiesto il proscioglimento per insufficienza di prove. La Isab avrebbe distribuito bustarelle ad esponenti politici di vari partiti, pur di ottenere 1 permessi indispensabili per la costruzione della raffineria poi sorta a Marina di Menili. L'onorevole Macaluso è il più anziano leader socialdemocratico in Sicilia. Fino all' anno scorso fu Ininterrottamente al governo regionale per oltre 15 anni. Macaluso ha sempre sostenuto che 11 passaggio delle Esattorie dal gruppo Salvo alla Regione è stato limpido, «senza trucco e senza inganno», assumendo 1' identica posizione difensiva sin dall'inizio prospettata dal democristiano Mario D'Acquisto che presiedette 11 governo finito sotto Inchiesta. Ma al centro dell'attenzione a Palermo, in queste ore, rimangono anche altri episodi. La Commissione provinciale di controllo ad esemplo ha annullato una delibera comunale per 11 rinnovo a licitazione privata degli appalti dell'illuminazione pubblica e della manutenzione di strade e fognature. Questo accade mentre i riflettori della Commissione parlamentare antimafia, quella che slede a Roma, nel palazzo S. Macuto, sono accesi proprio su questi appalti. Domani, intanto, la corte d' assise dove si svolge 11 processo per l'assassinio con 25 coltellate del «picciotto» Pietro Marchese (due anni fa nel carcere Ucclardone) deciderà se convocare o no Buscetta dopo che il p.m. Domenico Signorino l'altro giorno ha detto di ritenere indispensabile la testimonianza In aula del cosiddetto boss del due mondi. In regola con il ruolino di marcia che si erano Imposti — ecco un'altra notizia non trascurabile — i magistrati hanno concluso ieri gli interrogatori degli imputati accusati da Buscetta. Antonio Ravidà