«Tanta amarezza» di Giorgio Cavallo

«Tanta amarezza» «Tanta amarezza» Cavallo racconta la sua esperienza Il prof. Giorgio Cavallo lascia il rettorato «con amarezza». Confessa: «Mi hanno estromesso, strumentalizzando la questione morale, accusandomi di mancata trasparenza amministrativa. Chi verrà dopo di me potrà capire ette ho sempre e soltanto lavorato per il bene dell'Università». Fa un bilancio a ritroso, scavando nei ricordi. «Quando sono arrivalo, l'Ateneo era in sfacelo per la gestione commissariale e la conslestazione studentesca. 1 docenti facevano lezione a rischio della propria incolwnità. I bi- lanci consuntivi erano in arretrato di 8 anni. La gestione 1975 aveva un passivo di 3 miliardi. Su queste ceneri si è cominciato a ricostruire. Ora credo che l'Ateneo abbia riconquistato il suo prestigio a livello internazionale, e si presenti rinnovato e funzionante». Qualche esemplo? «Sono stati fatti i concorsi per l'assunzione di personale, si è concluso il nuovo inquadramento del personale, è a buon punto la meccanizzazione degli uffici. Sono stati organizzati i dipartimenti, recuperati t consuntivi di bilancio (restano 7 miliardi da impiegare come avanzi di gestione). Abbiamo oltre 200 convenzioni con enti pubblici e privati. Per quanto riguarda l'edilizia ho impostato, con enti locali e demanio, il piano delle permute che prevede lo scambio e il recupero di importanti edifici destinati all'Università. La prossima settimana saranno probabilmente siglati i finanziamenti per completare l'Istituto Fisico, per Economia e Commercio ai Poveri Vecchi, per acquistare un'ala del Galileo Ferraris». Il rettore uscente ha un rammarico: «La burocrazia non mi consente di firmare il piano definitivo delle permute. Pazienza». Ancora pochi giorni, poi tornerà con rinnovato impegno agli studi di microbiologia che, comunque, non ha mai abbandonato. f Il prof. Giorgio Cavallo f ii Cll l

Persone citate: Cavallo, Galileo Ferraris, Giorgio Cavallo