Spadolini: non è tanto lontano il ritorno dei russi al negoziato di Tito Sansa

Spadolini: non è tanto lontano il ritorno dei russi al negoziato Conclùsa là riunione della NatWStrètM - Tratdue^settimane appuntamento Uecr a Roma" Spadolini: non è tanto lontano il ritorno dei russi al negoziato DAL NOSTRO INVIATO STRESA — La ripresa del negoziato tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica per la riduzione degli armamenti nucleari (unilateralmente interrotto da Mosca) «non è tanto lontana». E' la convinzione che si è fatto il ministro della Difesa Giovanni Spadolini dopo due giorni di consultazioni top secret del quattordici ministri della Difesa del Gruppo di Pianificazione Nucleare della Nato, concluse Ieri a Stresa. Del fiducioso ottimismo di Spadolini non si trova traccia nel comunicato finale della riunione, ma solo l'espressione del «deciso desiderio» che i negoziati «riprendano il più presto possibile», congiunto con un «appello» all'Unione Sovietica affinché ritorni al tavolo delle trattative. Ma 11 ministro Spadolini, pur ammettendo che «è difficile esprimere un giudizio sui veri orientamenti dell'Urss prima delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti», lascia trapelare che nelle discussioni a porte chiuse e nei contatti bilaterali con i suoi colleghi, in particolare con il segretario americano alla Difesa Caspar Welnberger, è stata fatta una disamina del più recenti atteggiamenti di Mosca. Il fatto che il ministro degli Esteri sovietico Andrej Gromyko sia andato a far visita per la prima volta a Reagan e che si sia incontrato due volte con 11 segretario di Stato Shultz lascia intravedere almeno un abbandono dell'Irrigidimento di Mosca dopo l'installazione degli euromissili. Anche il comunicato finale accenna al colloqui americani di Gromyko. L'Alleanza Atlantica, dopo essersi detta preoccupata del fatto che >{' Unione Sovietica continua ad accrescere il suo potenziale nucleare a tutti l livelli», e aver riaffermato In modoi inequivocabile che «la Nato ' deve mantenere in accordo, con la sua strategia un potenziale nucleare e convenziona¬ le perfettamente credibile», lascia Intendere che i niet di Gromyko a New York fanno parte di un gioco tattico. 'In un certo senso — commenta Spadolini — si può dire che l'installazione dei Pershing e del Cruise ha bloccato l'installazione di nuovi SS-20 da parte dell'Urss». Il dato era stato fornito dall' americano Welnberger il quale, senza parlare di una vera e propria moratoria da parte sovietica, ha ripetuto ancora ieri, durante una conferenza stampa, che, a quanto risulta al controspionaggio americano, i temuti missili a medio raggio in gennaio erano sempre in numero di 378. Tempestato da domande, Welnberger ha detto che «si, forse» ora ce n'è qualcuno di più, comunque «se ci sarà un numero nuovo verrà reso fra non molto». La questione della cifra esatta riguarda esclusivamente l'Olanda, la quale installerà 1 Cruise soltanto se Mosca avrà aumentato il nu¬ mero degli SS-20 dopo giugno. Sei del ministri europei della Difesa presenti a Stresa (Italia, Germania, Gran Bretagna e 1 tre del Benelux) più quello della Francia si ritroveranno fra due settimane a Roma con 1 ministri degli Esteri dei rispettivi Paesi per 11 rilancio della trascurata Unione Europea Occidentale. Il ministro Spadolini giudica la riunione «di importanza storica»: non solo perché porterà dopo tanto tempo a un ravvicinamento della Francia alla Nato, ma anche perché può contribuire a un consolidamento della coopcrazione della difesa europea. Gli Stati Uniti — non è un mistero — guardano alla Ueo con una certa diffidenza. Per cui Spadolini si affretta a rammentare che «non esiste contraddizione tra Ueo e Nato». Da Roma dovrà venire un Impulso alla collaborazione europea «non contro, ma nella Nato». Tito Sansa