Trattative interrotte tra Cee e Terzo Mondo di Renato Proni

Trattative interrotte tra Cee e Terzo Mondo L'intesa mancata sulla misura degli aiuti comunitari Trattative interrotte tra Cee e Terzo Mondo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Le prime vittime della politica del risparmi inaugurata dalla Cee saranno probabilmente 1 Paesi del Terzo Mondo. Ieri sera, 1 rappresentanti dei 64 Paesi dell'Africa, dei Caraibt e del Pacifico (ACP) hanno praticamente interrotto le trattative con la Comunità per il terzo Trattato di Lomé perché la somma di aiuti offerti per i prossimi cinque anni era giudicata inadeguata. La Cee non è disposta ad andare oltre i diecimila miliardi di lire. Gli ACP, invece, chiedono 14 mila miliardi di lire, ma la Germania e il Regno Unito non autorizzano questo atto generoso. Il problema è stato rinviato: alla riunione del ministri degli Esteri della Cee sarà presa una decisione definitiva. La Francia e l'Italia, infatti, sarebbero favorevoli ad aumentare il totale degli aiuti diretti di mille miliardi di lire, a patto che non siano allentate le misure protezioni¬ stiche nei confronti delle importazioni dagli ACP. La Germania, fedele alla sua concezione liberista negli scambi, vuole Invece limitare gli aiuti diretti ma liberalizzare le importazioni (soprattutto perché danneggerebbero soltanto l'Italia e Francia). I delegati degli Stati ACP — dopo quattro giorni di negoziati — appaiono indignati. Essi affermano che l'aumento del 50 per cento sul totale degli aiuti rispetto agli scorsi cinque anni non ricompensa neppure per l'inflazione e per l'aumento delle loro popolazioni. La Comunità ha promesso anche 1400 miliardi di lire in prestiti della Banca Europea degli Investimenti a tassi agevolati, ma questi Paesi, che spesso non sono in grado neppure di pagare i relativi interessi, vogliono 2800 miliardi in prestiti sovvenzionati. II nuovo Trattato di Lomé deve essere firmato all'inizio di dicembre nel Togo e, tutto sommato, esso non appare un passo in avanti rispetto a quello che sta per scadere, o al primo trattato di dieci anni fa. Anche se nessuno ora tra gli Stati ACP parla più di 'neocolonialismo» della Cee, è chiaro che i meccanismi previsti da Lomé sono Inadeguati al decollo delle economie depresse del Terzo Mondo. Gli Stati ACP vorrebbero 1* abolizione di tutte le quote e di tutte le tariffe doganali per le loro merci Industriali e per 1 loro prodotti agricoli ma la Comunità, con un tasso di disoccupazione che sflora il 12 per cento, non ha voluto neppure prendere in considerazione tale richiesta. L'Europa cercherà però di salvarsi la coscienza terzomondista aumentando un po' gli aluti finanziari (spesso male gestiti). Inoltre, la Comunità, con un atto di apertura politica, includerà nel programmi di assistenza anche due Paesi a regime paramarxista, l'Angola e 11 Mozambico. Renato Proni