Dzhuna, la guaritrice di Breznev esercita ora con tonto di diploma di Fabio Galvano
Dzhuna, la guaritrice di Breznev esercito ora con tonto di diploma Fra i clienti ambasciatori, compreso l'americano, e il Patriarca di Mosca Dzhuna, la guaritrice di Breznev esercito ora con tonto di diploma DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — 81 riparla di Dzhuna Davitashvili, la guaritrice georgiana alla quale si attribuì in passato un paziente d'eccezione, Leonid Breznev. Se ne riparla per constatare che la sua fortuna non è svanita Dell'Urss di Andropov né in quella di Cer- . nenko. e che anzi le è concesso oggi uno «status» ufficialo, addirittura all'ombra dell'Accademia delle Scienze. .. Dopo averle fatto assegnare un paio d'anni fa un ap- ■ partamento nel pieno centro di Mosca, da adibire ad abitazione e studio, le autorità scientifiche le hanno infatti attribuito una laurea honoris '«pausa (cosi proclama lei, •sventolando un diploma) e •utilizzano la sua collaborazione tre volte la settimana per svolgere esperimenti extrasensoriali. ' Sembrano lontani 1 giorni (ed è Invece storia di appena tre anni fa) quando una polemica di stampa avvolse la trentacinquenne guaritrice. La Komsomolskaja Pravda, giornale dei giovani comunisti, dichiarò che «le sue cure non sono in contrasto con la medicina ufficiale, e che Dzhuna emanava un particolare «campo biologico*. Ma la Literaturnaja Gazeta replicò che non esiste nessun .campo biologico*, che «certe affermazioni sono insostenibili.. Come molte altre polemi¬ che, anche quella fini nel nulla: sta di fatto che lo studio della Davitashvlll è sempre pieno di pazienti. Aveva vent'anni e faceva la cameriera a Tbilisi quando si accorse dei suol «poteri»: il fascino un po' misterioso delle sue capacità, ma anche la «vicenda Breznev» (senza smentirlo, lei osserva che quell'episodio «non ha alcuna importanza.) ne hanno fatto una personalità nel panorama moscovita. Un terzo dei suol pazienti, a 500 dollari per dieci sedute, sono diplomatici stranieri; dice di annoverare fra 1 suol «amici» dieci ambasciatori (compreso quello americano) e lascia intendere di avere curato «numerosi ministri» nonché il patriarca della Chiesa ortodossa. Ma sono soprattutto uomini e donne «della strada», di ogni età e origine, 1 russi che si accalcano nella casa-studio situata in una via centrale. Chi le fa 1 conti in tasca dice che Dzhuna guadagna ormai un milione di rubli l'anno, una somma favolosa dovunque ma soprattutto a Mosca (sono oltre due miliardi di lire). Non per questo la guaritrice rinuncia al contributo relativamente modesto (mezzo milione mensile) che le viene assegnato per la sua attività «scientifica». Occhi e capelli corvini, alta e magra, un viso emaciato che le dà qualche anno di più ma che contribuisce alla sua immagine di guaritrice dotata di poteri speciali se non occulti, Dzhuna ha un figlio di otto anni, che tiene dietro le quinte, e tre robuste guardie del corpo, che esibisce invece per fare scena: lavora venti ore al giorno, ama avvolgersi in monili e amuleti, si muove come in trance nella sua tunica nera. Le critiche non la scuotono più: non ora che un diploma dell'Accademia le dà la licenza di guarire, con buona pace del materialismo dialettico. Fabio Galvano riri
Persone citate: Andropov, Breznev, Davitashvili, Leonid Breznev, Patriarca
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