Meglio un hamburger o un tè al limone? di Marina Cassi

Meglio un hamburger o un tè al limone? Meglio un hamburger o un tè al limone? La prossima creazione di un «fast food» in luogo del classico «Cavai 'd brons» divide i commercianti di via Roma - C'è chi lamenta il degrado che subisce la strada più prestigiosa del centro e chi è favorevole alle novità (purché di bell'aspetto) Il Cavai 'd brons si trasforma In fast food. La notizia, diffusa dal tam tam dei commercianti, In realtà non avrebbe nulla di sensazionale (già da tempo 11 vecchio prestigioso locale aveva cambiato volto, seppur parzialmente) se l'avvento di hot dog e hamburger nel cuore del centro storico torinese non avesse scatenato polemiche, grida d'allarme, petizioni. «£' l'ultimo atto del degrado di via Roma» sostengono alcuni commercianti aderenti dell'Associazione Torino-via Roma e chiedono alla presidente, Maria Luisa Rossi, di impedire l'Insediamento «dell "intruso, rivolgendosi alle autorità comunali. «£' un tradimento alla città, un danno enorme, uno schiaffo alla tradizione: se si Insediano non se ne andranno più e cosi il centro rimarrà sfregiato da puzze, ragazzini in motorino, confusione e chissà che cos'altro ancora» afferma Maria Luisa Rossi che si appella a Comune e governo affinché si impongano vincoli alle attività commerciali nei centri storici. Sul banco degli accusati fast food e panlnoteche sono In compagnia di Jeanserie e negozi casual; alcuni commercianti puntano 11 dito contro! questi nuovi negozi e denunciano la fuga delle firme Importanti, a loro dire assenti del tutto o quasi dalla prestigiosa strada. Via Roma, con le sue fredde linee austere, è dunque vittima di un degrado Inarrestabile e volgare o è soltanto protagonista di una trasformazione che spezzando la tradizione si allinea però alle scelte già vissute da storiche strade europee e nordamericane? Per tentare di tratteggiare una risposta ci slamo rivolti ad alcuni commer¬ cianti che affacciano le loro vetrine sotto gli alti porticati. Un mosaico di voci. Impressioni, opinioni. Affranti, polemici e talvolta Infuriati I sostenitori della tesi del degrado. Stella Fasano, titolare della elegante ed esclusiva gioielleria: -Zingari, pasticcerie puzzolenti, fast food, ecco come siamo finiti. A Milano le belle signore con lo zibellino e gioielli per miliardi passeggiano in via Montenapoleone e fanno bella la loro città». Anche Doriana La Penna, titolare di Les must de CarOer, una grande firma arrivata recentemente In via Roma a testimonianza che «non tutto è perduto», concorda ricordando che «costo decisamente troppo stare in una via come questa». Conclude perentoria: «AH sarebbe convenuto di piti aprire una jeanseria». Furibondo e — come lui stesso sostiene — sull' orlo della crisi nervosa, Giampiero De Candla esplode: «Via Roma è diventata una via popolare, il passeggio è fatto dal popolo e la gente bene, la bella gente elegante non viene più; al massimo fanno rapidi blitz mattutini nei negozi a cui sono affezionati». Altri ancora, come Cesare Favro, direttore di Aldrovandi, sostengono che la perdita di eleganza dipende dal fatto che vi si trova anche merce In vendita nel negozi di periferia oppure, come Angela Ponte, titolare della gelateria puro stile Las Vegas ili Paradise, che sia conseguenza di poca cura e trascuratezza. Perentoria Anna Maria Slmonetti, direttrice della pasticceria Cossolo, ribatte alle accuse: «Assurdo dire che la nostra pasticceria degrada la via: i nostri dolci piacciono e molto». Decisa e battagliera Maria Canclan, direttrice di Carrera: •Torino è una città operaia e per di più in crisi. Non si può pretendere che sia scintillante. I negozi casual di via Roma, con i costi di affitto che ci sono, appartengono a grandi case e certamente non degradano nulla». Concorda Luciano Biondo, titolare di Benetton: «/I discorso del degrado è nostalgico. Tutto cambia e i negozi devono essere competitivi. Non mi sembra drammatico se un giovane vuole un hamburger anziché un tè a S mila lire». •Sempre uguali noi torinesi: se nulla cambia è perché siamo i soliti "bogianen": se qualcosa si muove è un coro di lamentele: Livio Negro, titolare del prestigioso negozio di biancheria Visetti, prende l'intera vicenda con molto buonumore •Non mi sembra bello tentare di impedire al fast food di aprire; tutti hanno gli stessi diritti. Semmal si potrà protestare in seguito, se sorgeranno problemi: Flemmatico, Franco Di Masi, titolare del negozio di abbigliamento Olympic, sostiene: «/n questa via dovrebbero esserci bei negozi, però anche una jeanseria purché ben tenuta e ben arredata, Il mondò cambia: Il sabato pomeriggio in via Roma c'è un mare di gente di ogni tipo e tutti hanno diritto di guardare e comprare: Giancarlo Martino, gerente di Sportelli, ricorda: •// discorso del degrado è il massimo dell'autolesionismo. La via rispecchia la città che non è né ricca, né disponibile. E allora non facciamo una tragedia se arriva un fast food». Marina Cassi

Luoghi citati: Las Vegas, Milano, Roma, Torino