Carapellese osservatore agli ordini della Samp di Giorgio Bidone

Carapellese osservatore agli ordini della Samp Raccolto da Mantovani l'appello dell'ex azzurro Carapellese osservatore agli ordini della Samp GENOVA — L'appello di Riccardo Carapellese per tornare ad avere una parte attiva nel mondo del calcio non è caduto nel vuoto. Da alcuni giorni, infatti, l'ex ala sinistra della Nazionale ha assunto le mansioni di osservatore della Sampdorla. Paolo Mantovani, presidente della società blucerchiata, ha risposto subito alla richiesta del popolare •Carappa- che a Genova aveva concluso la sua carriera di giocatore e a Genova era rimasto, intraprendendo una attività commerciale. Mantovani ha preso il telefono e ha chiamato Carapellese nella sede della Sampdoria. Poche parole e l'offerta dell'incarico di •osservatore- per la società blucerchiata. Sema dire niente a nessuno, tanto che la notizia si è appresa solo di straforo. Ma già domenica scorsa Carapellese era al lavoro su un campo di serie B. Sessantadue anni ben portati, •gloriat del calcio italiano degli Anni '40 e '50, Riccardo Carapellese sembrava essersi definitivamente staccato dal mondo del football. Negli ultimi anni poi aveva vissuto una tragedia familiare conclusasi gualche mese fa con la morte della figlia Daniela. Ecco, proprio la scomparsa della figlia aveva agito come una molla dentro di lui: aveva chiesto quindi, con un appello ripreso dalla trasmissione televisiva •Domenica in» di poter tornare nel mondo del calcio per stare vicino ai giovani. «Non lo faccio per una questione di soldi, sono pronto a lavorare gratis — aveva detto — e credo di poter dare il mio contributo al mondo del calcio, soprattutto ai giovani, per evitare che qualcuno di loro imbocchi il doloroso tunnel che ha portato mia figlia alla tomba». Sedici presenze nella Nazionale maggiore con dieci gol all'attivo, 315 partite in serie A (111 i gol segnati), l'avere indossato maglie di squadre gloriose, dalla Juventus al Torino, dal Milan al Genoa, significa che Riccardo Carapellese ha dato molto al calcio italiano ma significa anche che V uomo non è certo digiuno di calcio. In campo infatti la sua classe era in bella mostra, sempre; la sua tecnica era delle più raffinate. Chi meglio di lui potrebbe quindi esprimere giudizi su giovani calciatori che aspirano ad indossare la maglia di un grosso club? La Sampdoria, tramite il suo presidente, Ita capito subito che l'interesse era duplice acquisendo Carapellese nelle file dei suoi osservatori che domenicalmente girano per i campi di calcio delle categorie inferiori: si sarebbe assicurata i servigi di un uomo che di calcio ne mastica parecchio e avrebbe ridato a quest'uomo un nuora e l'alidissimo scopo di vita. Forse Carapellese aveva sperato cìie a raccogliere il suo appello fosse il Genoa al quale era rimasto sentimentalmente e affettivamente legato. Questo nari è accaduto, ma lui è troppo felice di essere ritornato nel mondo del calcio per avere anche il ben che minimo accenno polemico nei confronti della società dove ha concluso la sua carriera di giocatore. Giorgio Bidone

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