« Andreotti, grazie perché esisti »

« Andreotti, grazie perché esisti » Evangelisti corre in Ciociaria, il centro dell'impero del ministro, per rincuorare i fedelissimi « Andreotti, grazie perché esisti » «Andate a casa e spiegate alle vostre famiglie che lui è pulito. Ma ricordate anche a tutti che lui è il più forte e vincerà» - Ma nella sua corrente c'è meno trionfalismo: «Dobbiamo stringere i denti, ne abbiamo viste tante, passerà anche questa» DAL NOSTRO INVIATO PROSINONE — Fumo, tensione e soprattutto un brusio fatto di mille domande sussurrate dentro l'auditorium del grattacielo Edera: finché Franco Evangelisti ha alzato la sua mano da luogotenente, facendo capire che finalmente avrebbe parlato. Arrivati a Prosinone da tutti 1 confini della Ciociaria, ammucchiati nel salone in cinquecento, forse seicento, gli andreottlani della provincia lo avevano visto stanco, ingrugnito, senza sorrisi e senza battute per nessuno. Quattro volte era sceso dal palco, aveva preso per un braccio i più delusi e 1 più riottosi, li aveva confessati a lungo in un angolo, sotto gli occhi di tutti. E adesso, aveva qualcosa da dire sulla bufera che a Roma rischiava di sommergere Giulio Andreotti: •Non starò nemmeno a ripetervi che lui non c'entra niente con la mafia o con Sindona. Siete voi che dovete spiegarlo alla gente, voi che dovete difendere il vostro presidente. La Ciociaria gli deve tutto, i i se la Ciociaria dovesse dimenticare. Andate a casa, spiegate alle vostre famiglie che lui è pulito. Ma ricordate anche a tutti che è sempreilpiii forte, e vincerà». Detto, fatto. Sabato notte Carlo Bartolomucci, presidente dell'istituto case popolari di Prosinone, porta i democristiani di Sora a cena alla trattoria «Ninetta» e li invita a uscire dalla difensiva: 'Stringi stringi, di che cosa accusano Andreotti? Di essere impallidito davanti a chissà quale contestazione. Ci fanno ridere. Voi lo conoscete bene, il nostro presidente, sapete che è sempre così pallido...: Domenica sera ad Anagni il farmacista Paolo Tuffi, che è anche segretario provinciale de, raduna in sezione mezzo partito e lo mette alla frusta: «Se qualcuno pensa di speculare sulle nostre disgradi si sbaglia. Andreotti' è il filo che collega De Gc speri a De Mita, colpendo lui si colpisce tutta la de, guai a non capirlo: Lunedi sera Francesco Fiorini, sindaco di Alatri, slede a capotavola alla pizzeria «Rosetta», con un fascio di democristiani attorno. Fettucclne alla ciociara, cotolette d'abbacchio, peperoni alla brace, qualche sospiro perché questo incidente in pieno congresso provinciale de proprio non ci voleva e alla fine, con gli amari, una promessa: • Bisogna stringere i denti, la corrente ne ha viste tante, passerà anclie questa*. Qualcuno conta 1 commensali, si accorge che sono 17, incrocia le dita sotto il tavolo. Perché questa storia passerà, può darsi: ma che segno potrà lasciare sul vecchio rapporto tra Andreotti e la Ciociaria, provincia e capitale Insieme di un impero politico costruito in quarantanni di fatica democristiana? Se a Roma è grande politica internazionale, qui l'«andreottismo», spogliato del doppiopetto, diventa azienda, con un fatturato politico impressionante: la sola provincia di Fresinone, che dà ad Andreotti 35 mila preferenze, produce per la corrente un deputato, due senatori, tre consiglieri regionali, 40 sindaci sul 68 democristiani della zona, 4 presidenti Uls e uno delle case popolari, a cui bisogna aggiungere il dominio assoluto del partito con il 40 per cento delle tessere. 24 membri del comitato provin¬ ciale de andreottlani su 36,17 consiglieri comunali sui 10 della de a Frosinonc, 9 su 11 ad Anagnl, 11 su 19 ad Alatri, 12 su 13 a Sora. Cosi si incomincia a capire perché Evangelisti è corso subito in Ciociaria alle prime avvisaglie del terremoto, preoccupato di controllare proprio qui, sul posto, l'effetto delle scosse. Anni di duro. pesantissimo investimento politico sono attaccati dall'ombra di Slndona e della mafia. Un investimento metodico, che i democristiani ripercorrono In questi giorni tappa dopo tappa, come se fosse un albo d'oro. «Se qualcuno ha dimenticato cos'ha fatto Andreotti per noi, gli rinfrescheremo la memoria — promette Italo Cianfrocca, segretario del comitato cittadino de di Alatri —. Quando è stato ministro della Cassa del Mezzogiorno, abbiamo avuto opere pubbliclie per 1S miliardi, solo qui ad Alatri. Quando è passato all'Industria ha trasformato la provincia con la industrializzazione della valle del Sacco. Quando è arrivato alla Difesa ha creato il Car di Sora, il più. grande della zona». «JVon solo — continua a enumerare Carlo Bartolomucci, segretario della sezione di Sora —: quando era ministro delle Finanze ha voluto la scuola per allievi finanzieri qui da noi, e adesso che è ministro degli Esteri sta mettendo in piedi nel nostro Comune un centro addestramento per sanitari del Terzo Mondo, in collegamento con la Farnesina: Una «macchina» perfetta, «con Andreotti che imposta — come rivela Cianfrocca — Evangelisti che dà il via, noi dietro, a cascata, pronti ad eseguire, ognuno al suo posto. In più c'è il dottor Pellicciari. che va ai matrimoni, ai battesimi, e alle cresime al posto di Andreotti, e porta sempre un regalo del presidente, cosi come porta le sue condoglian¬ ze ai funerali. E al mercoledì, fa "ambulatorio" politico al partito, ricevendo t sindaci: Come risultato, ecco spuntare un vero e proprio culto democristiano della personalità, di rito ciociaro, con «Alatri è con Giulio» appeso in una sezione, «Sora è sempre con Andreotti» affisso in un'altra, una foto del «presidente» inquadrata a Prosinone, un ritratto a pastello confezionato dai giovani di Sora, una gigantografia sorridente, con passepartout blu, dietro la sedia da segretario di Bartolomucci. E poi 1 telegrammi, le lettere spedite «in Questi giorni di quaresima, a cui certo seguirà come in passato la sua resurrezione», come assicura 11 sindaco di Anagni, Ludovico Passa. Tutto questo basta, perché la costruzione andreottiana regga alla tempesta? «/n banca mi sfottono — ammette Cianfrocca —: ma il compare tuo, perché è sempre invischiato, è sempre in mezzo, perché?.. .Inutile negarlo, i sospetti che parlano di mafia disturbano, soprattutto in una provincia che è agli ultimi posti in Italia per criminalità, droga, protesti cambiari — dice Paolo Tuffi —. La gente vuole essere rassicurata, però ce la faremo.. Ma dev'essere dura, se su quel palco del grattacielo Edera, Evangelisti ha dovuto scomodare 1 toni enfatici, ricorrendo addirittura al francese: •Quando vedrete Andreotti, una cosa sola dovete dirgli: Merci, puree que tu existe.. Ezio Mauro L'on. Giulio Andreotti con una bimba in braccio durame un mio intervento a una recente manifestazione della de a Milano