Questi i magistrati finiti sotto accusa

Questi i magistrati finiti sette accusa Questi i magistrati finiti sette accusa Raimondo Cerani — Sostituto procuratore della Repubblica a Palermo, già giudice istruttore a Trapani, Dino Cerani è il magistrato che, a differenza di Antonino Costa, riuscì a sottrarsi al tentativo di corruzione da parte della mafia. Sul suo comportamento, però, dopo l'arresto di Costa nacquero subito alcuni sospetti. Perché si limitò a commentare l'episodio solo con alcuni colleglli, senza parlarne con i diretti superiori? E perché solo dopo l'assassinio di Ciacclo Montano (il giudice ucciso dalla mafia nel gennaio 1983) e dopo il trasferimento a Palermo? Non solo. Dalle prime indagini effettuate dai consiglieri della prima commissione in Sicilia due settimane fa sono emerse altre perplessità. Nella ricostruzione fatta dal commissari sul tentativo di corruzione sono spuntati altri particolari inquietanti. Giuseppe Cizlo, direttore del mercato ortofrutticolo di' Trapani e amico di Cerani, era stato incaricato da Caio-' gero Favata (anche quest'ultimo arrestato In agosto insieme con Antonino Costa e Cizlo) di «comprare» per conto dei costruttori Bulgarella la compiacenza del giudice nei confronti di alcuni imputati, facenti tutti parte del clan mafioso dei Minore. SI è scoperto anche, però, che Favata da tempo aveva un debito nei confronti del padre del magistrato (operatore finanziarlo a Palermo ) e che si era deciso a saldarlo solo in occasione del tentativo di corruzione, facendo consegnare a Cerani figlio una serie di assegni da Beppe Cizlo. Giuseppe De Maria — Al presidente della corte d'assise di Trapani, nella relazione del consigliere Zagrebelsky, vengono addebitati violazioni del segreto della camera di consiglio e altri numerosi fatti specifici. In un'occasione, per esemplo, dovendosi decidere sull'istanza di revoca del soggiorno obbligato di un presunto mafioso, il presidente minacciò di procedere al cambiamento della composizione del collegio perché la maggioranza non si era mostrata del suo stesso avviso. In più occasioni — è scritto ancora nella relazione — il magistrato avrebbe tenuto un comportamento «c/te ha dato luogo a sospetti da parte del giudici del collegio, che segnalarono il loro disagio al presidente del tribunale». Alberto Giacomelli — Nell'indagine del Csm è incappalo anche Alberto Giacomelli, presidente di sezione del tribunale, 11 quale non avrebbe però nessuna responsabilità diretta In riferimento al caso Costa. Il suo trasferimento è stato proposte*fculla base dei giudizi scarsamente lusinghieri sulla sua professionalità forniti da colleghi e da superiori. Secondo il presidente del tribunale Genna egli >sarebbe poco aggiornato e professionalmente dequalificato». Avrebbe inoltre ''difficoltà a condurre il dibattimento ed incapacità nella verbaliesaeione die producono talora perfino ilarità tra gli avvocati e così offendono il prestigio del tribunale». Cristoforo Genna — Il presidente del tribunale trapanese ha giocato sul tempo ed è riuscito, con la domanda di trasferimento, ad anticipare 11 Consiglio che pure, nei suoi confronti, non era stato molto tenero. Genna. secondo la relazione Zagrebelsky, «ha omesso ogni vigllama non solo sulla pretura di Castellammare (dove Costa è stato per otto anni pretore) ma anche, e per sua stessa ammissione, su quelle di Alcamo. Ertce e Trapani... Vigilanza die non è stata attivata nemmeno quando, trasferito Costa, la pretura di Castellammare è rimasta affidata al solo vice pretore onorario. Ha omesso, per di più, di esercitare le sue funzioni anche in occasione delle dichiarazioni di idoneità di De Maria e Giacomelli alle funzioni direttive superiori». DI Giacomelli, in particolare, avrebbe scritto: «Accattivandosi subito la stima, la simpatia e l'attaccamento del giovani magistrati della sesione che, seguendone l'esempio, si sono impegnati seriamente e con entustasmo...tutto ciò dimostra la spontaneità, l'entusiasmo e l'impegno del magistrato e ne evidenzia la sua seria preparazione e la capacità tecnica ed organizzativa». r. c.

Luoghi citati: Alcamo, Castellammare, Palermo, Sicilia, Trapani