Uno sciame di raggi cosmici ha reso muto il Challenger di Giancarlo Masini

Uno sciame di raggi cosmici ha reso muto il Challenger L'incidente per la più grossa esplosione solare degli ultimi 11 anni Uno sciame di raggi cosmici ha reso muto il Challenger NOSTRO SERVIZIO SAN FRANCISCO — La missione spostale di «Challenger* prosegue regolarmente sia pure accompagnata da una serie di problemi ai quali l'attività spaziale ci Ita ormai abituati e che, grosso modo, corrispondono ai tanti piccoli imprevisti che ciascuno può incontrare in un qualsiasi lungo viaggio aereo, ma che capitando nello spazio provocano guai certo più difficili da superare. Il problema più grosso, che peraltro è stato risolto, riguarda le trasmissioni dei dati scientifici a Terra e soprattutto le trasmissioni delle immagini radar della superficie del nostro pianeta. I cinque uomini e le due donne c]ie viaggiano a bordo della navetta spaziale americana trasmettono a Terra le loro noci e le loro immagini, ma anche un'immensa mole di informazioni scientifiche riguardanti lo spazio, l'atmosfera terrestre, lo stesso suolo terrestre, gli esperimenti che conducono a bordo. Come riferimmo ai lettori nei giorni scorsi presentando questa missione dello Shuttle, l'esperimento più ambizioso degli ultimi dieci anni riguarda la ripresa di una serie di immagini della superficie terrestre per mezzo di uno speciale sistema radar. Con esso è possibile avere «fotografienitidissime (anclie se il cielo delle zone riprese fosse coperto di nuvole o piovesse o nevicasse) di enorme interesse scientifico per i geologi, i paleontologi, i cartologi e gli antropologi. Queste immagini insieme con gli altri dati scientifici raccolti dai vari strumenti del "Challenger* vengono trasmessi a Terra attraverso un altro satellite in posizione geostazionarlu rispetto al nostro pianeta. Lunedì, improvvisamente, questo satellite-relais ha smesso di funzionare. Le comunicazioni più importanti (quelle vitali riguardanti gli astronauti e i dati biomedici sulle loro condizioni, fisiche) sono stati indirizzati a Terra con un sistema di riserva clic la Nasa aveva previsto e che si avvale di varie antenne situate in punti strategici sulla superficie del nostro pianeta. Ma per quanto riguardava gli altri dati scientifici e in particolare le riprese radar non c' era nulla da fare. Il guasto al grande satellite per telecomunicazioni di proprietà della Nasa, che si chiama «TDRS», che significa Tracking data relay satellite, era dovuto ad un'esplosione solare che ha provocato uno sciame di raggi cosmici particolarmente intensi elle hanno messo fuori uso le memorie dei calcolatori elettronici che regolano il funzionamento del satellite. Per intendersi, è come se i microprocessori cfte fanno funzionare i personal computers die ogni ragazzo ormai sa usare, avessero la memoria completamente cancellata. Il guaio non è raro. Altre volte è accaduto. Si rimedia inviando opportuni segnali da Terra in modo da ricaricare le memorie. Come questo possa avvenire è facilmente spiegabile se si consi¬ dera die i raggi cosmici sono particelle cariche di elettricità che appunto, quando entrano nei microprocessori, disturbano i circuiti mettendoli praticamente fuori uso per qualche tempo. Secondo i dati raccolti da un altro dei satelliti die controlla l'attività solare, l'esplosione che ha provocalo lo sciame di raggi cosmici die hanno messo fuori uso il satellite »TDRS», è la più grossa finora mai registrata nel corso dell'ultimo ciclo solare (11 anni). Un altro piccolo guaio aveva riguardato il sistema di climatizzazione e anche per questo si è trovato il rimedio per cui tulli gli esperimenti previsti dal programma di volo potranno essere compiuti. Alcuni dati trasmessi durante il periodo che il satellite da comunicazioni non ha potuto funzionare sono stati registrati dai sistemi di bordo e verranno poi riversati a Terra. Giancarlo Masini

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