Il libanese Tamraz offre 300 miliardi per la metà del pacchetto dell'IIP (Eni)

Il libanese Tamraz offre300miliardi perla metà del pacchetto dell'IIP (Eni) Il finanziere controlla già la Tamoil e punta alla Centenari e Zinelli Il libanese Tamraz offre300miliardi perla metà del pacchetto dell'IIP (Eni) MILANO — L'uomo di affari libanese Roger Tamraz, che già 6 presente in Italia per aver rilevato lo scorso anno la rete petrolifera della Amoco (ora Tamoil), ha avanzato nel giorni scorsi un'offerta per acquistare dall'Eni il 50 per cento della Ilp (Industria Italiana Petroli). Lo rendono noto fonti estere del settore, aggiungendo che è ormai da qualche tempo che Tamraz sta cercando di ampliare la propria presenza In Italia; altre offerte sono state avanzate per la Chevron e per la Iclp di Mantova, ma quella dellUp è certamente la più consistente, anche perché comporta un esborso di almeno 300 miliardi. Ponti dell'Eni, interpellate in proposito, hanno confermato la notizia, ma hanno aggiunto che per 11 momento l'ente di Stato non ha preso posizione. «Se Tamraz fosse un produttore di greggio, te cioè alle sue spalle non avesse soltanto capitali ma anche potei di greggio, l'affare si sarebbe già concluso — commentano le fonti dell'Eni —; invece nel termini presentati la questione è assai più complessa: L'Iip è la seconda società nazionale dopo l'Aglp Petroli per la raffinazione del greggio e la vendita di prodotti combustibili; sino al 1973 costituiva la presenza della multinazionale anglo-olandese Shell ma dopo l'uscita di quest'ultima dall'Italia venne rilevata dall'Eni; possiede due raffinerie in attività, a Rhq e a Taranto, in grado di raffinare dieci milioni di tonnellate all'anno, anche se attualmente lavorano al 60 per cento della capacità, e 5382 punti di vendita che coprono 1112 per cento circa del mercato nazionale. Nel 1983 ha registrato un fatturato di poco Inferiore al 6000 miliardi, collocandosi al sesto posto tra I gruppi italiani come volume di vendite. Con questa Iniziativa e con l'ingresso nella Centenari e Zinelli, Roger Tamraz ha accelerato la propensione a orientare massicciamente 1 propri Investimenti In Italia. Tamraz non opera In proprio ma gestisce le fortune di alcune ricche famiglie libanesi cristiano-maronite. Tra Centenari e Iip e Amoco c'è un nesso assai stretto, commentano le fonti estere, in quanto è intenzione del fi¬ nanziere libanese aumentare sino a 500 miliardi 11 capitale della Centenari destinata a diventare 11 fulcro delle sue attività Italiane. Nella Centenari confluirebbero poi le partecipazioni petrolifere esistenti, vedi Tamoil, e quelle che verranno rilevate in futuro. In questo modo Tamraz potrebbe recuperare attraverso il collocamento in Borsa una parte del capitali investiti. Del resto l'attuale tendenza del mercato petrolifero nazionale, che da parecchi anni è caratterizzato da contrazione del consumi e da rincaro dei prezzi, agevola la penetrazione In italia di operatori indipendenti, non legati cioè al circuito delle grandi società multinazionali. Si tratta per lo più di operatori europei o mediorientali, che seguono due diverse strategie: alcuni, come Tamraz, hanno stipulato accordi di acquisto di grosse partite di greggio con 1 Paesi produttori e vogliono assicurarsi il mercato del Paesi consumatori attraverso una presenza diretta. Altri Invece si limitano a piazzare grossi quantitativi di prodotti raffinati, soprattutto gasolio per autotrazione e riscaldamento o olio combustibile, approfittando di particolari situazioni di penuria. Se il mercato ritorna all'equilibrio, questi operatori, che In Italia non posseggono quasi nulla e che al massimo si limitano a affittare depositi costieri, recedondo immediatamente per aspettare l'occasione propizia. Gianfranco Modolo

Luoghi citati: Italia, Mantova, Milano, Taranto