Anche il «tempio dei kilowatt» russo colpito da uno scandalo di corruzione di Fabio Galvano

Anche il «tempio dei kilowatt» russo colpito da uno scandalo di corruzione Silurati due viceministri della Siberia per la diga che cantò Evtushenko Anche il «tempio dei kilowatt» russo colpito da uno scandalo di corruzione MOSCA — Due viceministri sollevati dal loro incarico ed espulsi dal partito, un segretario regionale di partito silurato, un numero impreci-' sato di funzionari e amministratori locali processati e condannati: la lucente immagine di Bratsk e della sud diga, per decenni simbolo dell'.epopea siberiana» e delle «nuove frontière» dell'Urss, si macchia di bustarelle e abusi di potere, di quella diffusa corruzióne contro la quale si è ancora scagliato venerdì scorso Konstantin Cemento parlando ai «controllori popolari»: Lo scàndalo, di cui ha dato ieri notìzia la Pravda, e forse più grande di quanto per ora affiori: voci; incontrollabili dicono che non solo l due viceministri per l'Energia e l'Elettrificazione si trovano nell'occhio del ciclone, ma che lo stesso ministro potrebbe sentire infuturò la rigida mano del Cremlino. I due viceministri si chia¬ mano Falaleev e Stanlslavov. Sono accusati di «abuso del potere a scopo di profitto» (e cioè di avere intascato tangenti per chiudere uno o entrambi gli occhi su talune irregolarità amministrative) e per ì loro «rapporti non ufficiali con funzionari ora condannati» delia diga di Bratsk, cioè di complicità. La stessa accusa è stata rivolta al primo segretario del partito del distretto in cui si trova la centrale ora colpita dall'ora¬ gano, Safonov. Questi, con il direttore dell'impresa statale che la costruì, Zakopyrin, è stato licenziato ed espulso dal partito. Non è chiaro se Zakopyrin sia il direttore di Bratsk di cui si èra già parlato nel luglio scorso, per una condanna a cinque anni. Uno scandalo come tanti altri, se non fosse per l sentimenti che suscita il nome di Bratsk. «Il comunismo — predicava Lenin — è il potere del Soviet più l'elettrificazione di tutto il Paese» e cosi, dopo la prima ricostruzione postbellica, l'Urss intraprese nel '56 i lavori per la diga di Bratsk, sul fiume Angarà, nell'immensità della Siberia, meta dei pionieri di questo secolo. Tutti impegnati a costruire quelli che Evgenij Evtushenko definì allora «1 templi dei kilowatt». «O Russia, alla stazione di Bratsk — cantò l'allora giovane poeta — la tua Immagine materna mi si è mostrata splendente». 54 mila'uomini vi lavorarono, con un entu¬ siasmo che rispondeva ai precetti di quella «nuova rivoluzione». Nel 1967, quando finirono di costruirla, la centrale idroelettrica di Bratsk era la più potente del mondo (e oggi è superata solo da quella di Krasnojarsk, sull'Enisej). Citiamo ancora Evtushenko, che per un'intera generazione cantò l'epopea siberiana: «Non sono fatta per i sognatori timidi, fanciulleschi nella loro compiacenza di sé — scrisse della "sua" Siberia —; Io sono per coloro disposti a combattere non per chi si rifugia nella preghiera, sono per gli idealisti dell'azione per coloro che hanno deciso di cambiare il inondo». Molti morirono in quell'impresa: quanti non si saprà mal, cancellati dalla forzata purezza di quel mito. Ma la poesia, nel grande freddo delle nuove frontiere sovietiche, non è più di casa: le macchie che oggi offuscano Bratsk sono forse indelebili. Fabio Galvano

Persone citate: Evgenij Evtushenko, Evtushenko, Konstantin Cemento, Lenin, Safonov

Luoghi citati: Mosca, Russia, Siberia, Urss