Mitterrand promette, concede ma la sua popolarità declina
Mitterrand promette, concede ma la sua popolarità declina Nemmeno il giovane premier salva l'immagine del Presidente Mitterrand promette, concede ma la sua popolarità declina PARIGI — E' un enigma, un paradosso: Francois Mitterrand concede al francesi quello che chiedono a gran voce, e non ci guadagna nulla. Al contrarlo, la sua impopolarità aumenta, mentre l'immagine di Laurent Fabius, il giovane primo ministro, resta lustra, ottima. L'ultimo segnale — il «barometro Sofres-Figaro Magazine» di sabato scorso — conferma: 1 francesi che hanno fiducia in lui diminuiscono (appena 38 su cento). Quelli che confessano di non fidarsi del loro Presidente aumentano (57 su cento). Gli stessi valori, pressappoco, delle settimane nere d'Inizio estate. La «rivoluzione di luglio», dunque, non è servita. La sostituzione del primo ministro, l'uscita dei comunisti dal governo, il ritiro del progetto Savary sulla scuola privata, non hanno aiutato Mitterrand, non hanno avuto gli effetti sperati. Fatalità, errore di calcolo, ottimismo eccessivo? Secondo i consiglieri del Presidente, tutto andrà a posto nel prossimi mesi: 1 cattivi risultati d'autunno sono il frutto di un fenomeno frequente, "«effetto ritardato». L'opinione pubblica non ha ancora assorbito le grandi novità dell'estate. Ma gli esperti sono scettici. Secondo il presidente della Sofres, Jaffre, Mitterrand è stato sconfitto, nelle tormentate vicende di luglio. Almeno agli occhi dell'opinione pubblica. L'abbandono del progetto di legge Savary, per esempio, non è stato letto come un gesto di pacificazione, ma come una vera e propria ritirata, di fronte a pressioni e minacce sempre più aspre, dirette. L'uscita dei ministri comunisti dal governo — ha pensato la maggioranza del francesi — non è stata decisa, è stata subita. Quelli che dovevano essere segni di autorità, insomma, sarebbero apparsi sintomi di debolezza, secondo l'esperto della Sofres. Aggravati, spesso, da decisioni inopportune, sbagliate: la promessa di diminuire le tasse, per esempio — ripetuta più volte dal Prer Ridente — ha perso ogni effetto dopo l'aumento di telefoni e benzina, decisi dal governo subito dopo le vacanze. Altri esperti insistono: dietro la sconfitta ci sono errori di comunicazione. Mitterrand, si nota, ha modificato atteggiamenti, ha cambiato linguaggio. Ha lasciato riferimenti che gli erano abituali, un tempo. Ha cercato di aprire agli avversari, per essere «il presidente di tutti i francesi». Ha seguito una via più complessa. E ha suscitato malintesi, non è stato davvero compreso né a destra né a sinistra. Quando ha parlato di «modernizzazione», molti a sinistra si sono sentiti traditi, hanno inteso «sacrifici per i lavoratori». E a destra pochi sono stati rassicurati; ma hanno pensato: «Il cambiamento è la conseguenza degli errori commessi finora». Non basta. Mentre il Presidente si allontanava dagli schemi ideologici della sinistra tradizionale e modificava atteggiamenti e linguaggio, continuava a minimizzare il cambiamento e a dire che gli obiettivi restavano gli stessi. Risultato, dicono gli esperti d'opinione, molti a sinistra sono rimasti scombus-' solati, smarriti. E molti, a destra, hanno pensato che il potere non fosse davvero cambiato, ma simulasse il cambiamento. e. n.
Persone citate: Francois Mitterrand, Laurent Fabius, Mitterrand, Savary
Luoghi citati: Parigi
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