E Drake scoprì Galileo di Piero Bianucci

E Drake scoprì Galileo CHI E' L'AMERICANO PREMIATO A PISA E Drake scoprì Galileo PISA — *La separazione della scienza dalia metafisica è il maggior contributo dato da Galileo alla cultura»: in questa frase Stillman Drake ha sintetizzato trent'annl di studi dedicati all'opera del grande pisano. E Pisa l'ha ricambiato consegnandogli domenica il «Premio Galilei», un piccolo «Nobel» Italiano finanziato dal Rotary e desti-, nato a ricercatori stranieri (il riconoscimento, quest'anno' una scultura di Emilio Greco e una targa d'oro, si assegna dal '62, nella giuria ci sono Francesco Barone, Luigi Bellonl, Tristano Bolellì, Vincenzo Cappelletti ed Eugenio Garin, nell'albo d'oro troviamo 8 americani, un australiano, 4 tedeschi, 3 francesi, uno Jugoslavo, un belga, un danese, uno svedese). Contemporaneamente alla Domus Galileiana si è aperta una mostra delle pubblicazioni di tutti 1 vincitori del .Galilei., e naturalmente ci sono anche quelle, numerosissime, di Drake, che ha tradotto In inglese tutta l'opera di Galileo e le ha dedicato parecchi saggi. Californiano di nascita, Drake ha la cattedra di storia della scienza all'Università di Toronto in Canada. E1 considerato il maggior cono-' settore di Galileo in campo mondiale. Premiandolo, la giuria ha fatto una scelta quanto mal tempestiva: slamo esattamente a 350 anni dalla condanna del Sant'Uffizio, da pochi mesi gli Archivi Vaticani per la prima volta hanno pubblicato integralmente gli atti del processo, c' è un revival di interesse intorno a Galileo che va dal saggio di Redondl edito da Einaudi, dove si propone una nuova spiegazione della condanna vaticana, al romanzo di Luca Desiato (Mondadori) che tenta la ricostruzione di un Galileo privato negli anni di Isolamento al «Gioiello» di Arce tri, con la sola compagnia della figlia, suor Maria Celeste. Stillman Drake è autore di Importanti scoperte filologiche sull'opera di Galileo. La più recente e importante, annunciata nel 1980, riguarda certe osservazioni galileiane di una stella che si è poi rivelata il pianeta Nettuno. La storia merita un cenno perché è davvero sorprendente. Nettuno, com'è noto, fu scoperto nel 1846 in base al calcoli dell'astronomo francese Le Verrler. L'evento fu celebrato come uno. spettacolare successo della meccanica celeste: dimostrava che 11 calcolo può guidare l'occhio dell' osservatore la dove, da solo, non' andrebbe mai a soffermarsi. Eppure oggi sappiamo che Nettuno era già stato osservato per caso, senza che ci si accorgesse che si trattava di un pianeta. Lo aveva registrato come una stella Lalande nel 1795, e prima ancora Galileo alle 3,45 del mattino del 28 dicembre 1612, mentre osservava Giove per misurarne il diametro. L'osservazione di Galileo è stata ricostruita appunto da Drake (in collaborazione con l'astronomo Charles Kowal) sulla base di appunti e disegni galileiani. C'è di più: Drake ha ritrovato altre registrazioni di Nettuno fatte da Galileo nel gennaio 1613, l'ultima delle quali, il 28 gennaio, rivela che lo scienziato pisano fu Insospettito dal moto anomalo di quella che riteneva una stella, al punto da fargli annotare. In margine al disegno di Giove: «Oltre la stella fissa A ne seguiva un' altra sulla stessa linea, come qui è B, la quale fu osservata anche la notte precedente; ma sembravano più lontane tra loro». Poco mancò, dunque, che Galileo con due secoli e mezzo di anticipo su Le Verrler, triplicasse le dimensioni del sistema solare conosciuto. La scoperta di Drake dice quanto Galileo fosse un buon osservatore, un vero fisico sperimentale in senso moderno. Nonostante ciò, gli attac-' chi non mancano neppure oggi. Pochi mesi fa uno storico della scienza statunitense,' Richard Westfall, ha sostenuto che Galileo rubò al discepolo Benedetto Castelli la scoperta delle fasi di Venere, principale prova a favore del sistema copernicano. Ancora una volta, sul Science Times, è toccato a Drake ristabilire la verità storica precisando la reale priorità della scoperta. I nemici di Galileo, come si vede, sono sopravvissuti al Sant'Uffizio. Ma anche 1 suol leali difensori. Piero Bianucci

Luoghi citati: Arce, Canada, Pisa