Gli extraterrestri sono cattivi Casablanca, un povero telefilm di Ugo Buzzolan

Gli extraterrestri sono cattivi Casablanca, un povero telefilm Gli extraterrestri sono cattivi Casablanca, un povero telefilm Paga di dominare il pomeriggio festivo con «Domenica in» e con «Fantastico bis» e, in parte, la serata con lo sport, la Rai per il resto sonnecchia (Raiuno di sera apre con un filmetto, Raldue con la replica dell'antologia di Sordi); e ne approfittano 1 netw'orks con il debutto di due miniserie americane, entrambe prodotte dalla Warner Bros, «The visitors», su Canale 5 e «Casablanca» su Retequattro. «The visitors» è un film tv della durata di circa dieci ore, diviso in cinque puntate, sprjt,t$ e, ^tlretyo. da. Kenneth Johnson. Bisogna alfe "che ì primi cinque minuti (non perderli, si perde 11 meglio) agguantano di petto il pubblico: quell'attacco feroce di elicotteri della polizia ad un villaggio che ospita partigiani in Salvador, quei mostri rombanti che sfiorano le ba¬ racche e spuntano fra gli alberi, quei disperati tentativi del civili per sottrarsi al fuoco, e la reazione dei guerriglieri, e la corsa del protagonista clnereporter inseguito e mitragliato, e l'improvvisa, folle comparsa nel cielo di un immenso disco volante. Ritmo perfetto, tensione massima. Si sarebbe tentati di dire «Ma questo, regista-è un genio» ; ma poi, via via, subentra la delusione. Delusione perché la storia, andando avanti, si spezza in tanti episodi e macchiette, e anche la regia ben.presto si affloscia e procède a sussulti. STaW^n,:,TI^ non lontana da quella dei fantascientifici Anni 50 quando sulla pacifica America — e le allusioni politiche erano evidenti — si abbatteva il flagello di un'invasione di marziani, brutti e cattivi, decisi a impadronirsi del mondo e a sgranocchiare l'intera urhanità. In «The visitors» ogni nazione viene messa sotto controllo da extraterrestri che calano a migliala dalle astronavi e che inesorabilmente stabiliscono una dittatura spaziale contro cui i terrestri organizzeranno una eroica lotta clandestina. Tanto secco e incisivo è il proèmio, tanto rilassato, convenzionale e persino melodrammatico è il seguito, con troppe ingenuità tra cui quella, clamorosa, del modesto armamento degli oppressori e soprattutto della loro assoluta.incapacità di mira (sono ^tta^rMs^a^f^iaèpé,' lòri' fanno centro una volta). Sconvolgente e allucinante — ben più del fantascientifico—è l'operazione su Retequattro. «Casablanca» non è il film di Curtiz con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, ma un serial di cinque telefilm, regista Robert Lewis, dove 11 luogo e la situazione sono gli stessi (guerra, nazisti, cospiratori), la canzone è la stessa e ricompaiono alcuni dei personaggi ma manca proprio quello della Bergtnan. Che dire? Da vedere per curiosità, magari poi per gridare d'orrore di fronte alla profanazione di un film che non è un capolavoro ma che è diventato un mito. Rischia grosso David Soul (l'Hutch di «Starsky e Hutch») che va allo sbaraglio in un impossibile eppure inevitabile confronto con Humphrey Bogart. Ugo Buzzolan

Persone citate: Curtiz, David Soul, Humphrey Bogart, Hutch, Ingrid Bergman, Kenneth Johnson, Robert Lewis, Sordi

Luoghi citati: America, Salvador