NORMATIVA AGRICOLA

Olio troppo acido NORMATIVA AGRICOLA Olio troppo acido Tre proposte di legge, in discussione alla Camera, sono state contestate dai produttori oleicoli del Sud, in un convegno tenutosi nei giorni scorsi a Vibo Valentia, organizzato dall'Associazione industriali di Catanzaro con il patrocinio dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Calabria. I punti di disaccordo sono: l'obbligo dell'aggiunta del 20 per cento di olio vergine d'oliva al prodotto che deve passare attraverso la raffinazione prima di essere immesso al consumo; la possibilità di introdurre un «marchio d'origine» per l'olio d'oliva; 1' esclusione dell'olio di sansa dalla categoria degli oli d'oliva. La contestazione è stata motivata da questi fatti: nel primo caso — è stato detto al convegno — potranno accentuarsi gli episodi di frode, es¬ sendo scientificamente impossibile accertare nell'olio passato alla raffinazione il quantitativo di olio di pressione; nel secondo caso perché, a differenza del vino per il quale è stato agevole introdurre la doc, per l'olio questa denominazione è impossibile — è stato sottolineato a Vibo Valentia — per le caratteristiche fisico-chimiche del prodotto, che variano da un anno all'altro. Infine, 1 produttori contestano il terzo punto, perché verrebbero a perdere l'aiuto alla produzione concesso dalla Cee anche per l'olio estratto dalle sanse. In Italia, circa la metà della produzione olearia dev'essere raffinata prima di venire immessa al consumo, mentre la rimanente parte d'olio di pressione trova facilmente collocamento.

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Italia, Vibo Valentia