Il giro del mondo di Eliahu Inbal

Il giro del mondo di Elianti Inbal Gli appuntamenti internazionali del maestro, pupillo di Léonard Bernstein Il giro del mondo di Elianti Inbal TORINO — Eliahu Inbal, il maestro israeliano pupillo di Bernstein, che ha diretto all' Auditorium, è stato il condottiero della fortunata tournée svizzera della compagine della Rai torinese, che si è conclusa mercoledì sera con il Concerto n. 3 per pianoforte e. orchestra di Beethoven, solista Emi! Gilcls, e ancora la monumentale opera mahleriana. Quarantott'anni, di Gerusalemme. Premio Cantelli nel '63. Tre figli il primo dei quali, Daniel, dodicenne, «cresce già bene come pianista, violinista, compositore e ascolta con lo spartito Wagner a Bayreuth». Direttore stabile all'Orchestra della Radio di Francoforte, corteggiato «finora invano, ma non resisterò a lungo» da alcune grandi orcliestre americane, ospite consueto dei maggiori complessi mondiali, Inbal rivela i prossimi programmi: subito a Parigi, ospite dell'Orchestre National de France; poi, tournée in Giappone con la Japan Philharmonia; tutto Mahler alla Fenice di Venezia, in una serie di serate tia metà novembre e" il ■ lùglio ''85: tutto Mahler in incisione digitate per la Denon, la Columbia giapponese. — Maestro Inbal, ha ormai legato il suo nome a Mahler? •MI sento interprete di Mahler per destino. Dirigerlo a Venezia significherà vivere insieme due amori, perché adoro questa città». — Parla di destino essendo anche lei, come Mahler, ebreo? •Credo che per capire davvero Mahler, per poterne essere un buon Interprete si debba appartenere a una minoranza: non importa se ebrea o pakistana, purché minoranza. Perché è un elemento base per quésto musicista la non appartenenza definitiva a nessuna religione, il non essersi mai sentito completamente a casa sua. figlio di quella patria». — Che cosa cerca, interpretandolo, di far sentire di più? «L'ambivalenza, la sofferenza, il grido disperato d' uno che cerca la pace e può forse averla, ma non è mal definitiva se non alla fine della Nona Sinfonia, perché 11 ha accettato la morte ormai vicina, 11 c'è la serenità dell'addio». — Che cosa ama di più in queste sinfonie? •L'essere, come dice Stockhausen, 11 più grande catalogo di emozioni umane che ci sia stato dato. La musica di Mahler è come la Bibbia, enorme». — Perché ha inciso prima tutto Bruckner? . ; «Per i legami storici, culturali tra lui e Mahler. Perché tutt'e due hanno scritto con le loro sinfonie due inni immensi. Perché in certa misura Bruckner è l'opposto: è uno che non conosce la paura, la disperazione, crede tanto in Dio da trovare sempre la pace. Mahler si scava fino alle ossa, affronta tutto il male, tutta la fatica di vivere: Bruckner cerca e celebra tutto il bello della vita». a. s.

Luoghi citati: Columbia, Francoforte, Gerusalemme, Giappone, Parigi, Torino, Venezia