Sono sotto accusa nel Modenese cinque amministratori del pci

Sono sotto accusa nel Modenese cinque amministratori del pei Processo per interesse privato (presunta speculazione sui terreni) Sono sotto accusa nel Modenese cinque amministratori del pei NOSTRO SERVIZIO MODENA — Una data nera, quella di Ieri, per il partito comunista modenese. Suoi amministratori si sono dovuti sedere sul banco degli imputati in Tribunale, per rispondere di Interesse privato in atti d'ufficio. E' la prima volta che accade una cosa del genere nella storia comunista locale. E gli imputati amministravano proprio il Comune più rosso della provincia, Nonantola, paese soprattutto agricolo, 11 mila abitanti, 71% dei voti al pei nelle ultime elezioni, un abitante su tre tesserato. Gli imputati sono cinque, solo quattro presenti in aula: Tonino Manicardi, ex sindaco (è lui che non si è presentato adducendo motivi di salute); Dante Vaccari, ex assessore ai Lavori Pubblici; la signora Alves Monarl, ex sindaco; Giancarlo Grenzi, ex assessore; l'architetto Luigi Fanti, autore di una variante del plano regolatore. La vicenda si basa appunto sulle varianti apportate, a scopo di speculazione secondo l'accusa, al piano regolatore. L'oggetto del contendere è un'area in località Campazzo, a ridosso del fiume Secchia, quasi al confine con il Comune di Modena. Nel febbraio '74 l'allora assessore Tonino Manicardi, che in precedenza era stato anche sindaco, tratta con un agricoltore l'acquisto di un appezzamento di 50 mila metri quadrati. L'area era agricola, non edificabilc, quindi il prezzo è adeguato a queste caratteristiche: 900 lire al metro. Concluso l'affare, Manicardi tiene per sé una piccola parte, la rimanente viene divisa tra un possidente del luogo e la Slm, società Immobiliare modenese, la quale, lo si apprenderà più tardi, è controllata dalla federazione provinciale del pel e ha come rappresentante legale Dante Vaccari allora assessore Un anno dopo il plano regolatore di Nonantola subisce una manipolazione e, guarda caso, l'area del Campazzo da agricola diventa edificabilc. Le cose tuttavia restano ferme ancora per cinque anni. Nell'80 il plano viene di nuovo revisionato: nelle mani dell'architetto Luigi Fanti gli indici di cubatura del Campazzo subiscono un incremento: da 3000 metri per ettaro passano a 4500. La Slm a questo punto rivende a un'altra società, per 380 milioni di lire, la pròpria parte, 27 mila metri quadrati, che aveva pagato 13,5 milioni. Già in sede di approvazione del nuovo piano, in Consiglio comunale, sorgono i primi dubbi: la de, che è all'opposizione' vota contro e l'unico consigliere socialista, Gino Malàgutl, che ha la carica di vicesindaco, si astiene. Passa ancora un anno e de e psi scoprono che la delibera era stata adottata dietro richiesta della Sim nejla persona del suo amministratore unico, cioè lo stesso Vaccari che era anche assessore. A questo puntò Gino Malàgutl da alleato del comunisti diventa nemico c'fa un esposto alla Procura della Repubblica. Parte cosi l'inchiesta, lenta ma precisa. Vengono inviate diciotto comunicazioni giudiziarie. Poi, nel maggio scorso, l'istruttoria approda a tredici proscioglimenti e ad un rinvio a giudizio per i cinque. Ieri in aula, contumace Manicardi, i quattro imputati presenti si sono dichiarati innocenti. Il pei aveva a suo tempo provveduto a motivare quegli investimenti immobiliari 'per salvaguardare dall' inflazione i fondi del partito che non erano sufficienti per acquistare una sede-. Pare che i 380 milioni siano serviti per l'acquisto, appunto, di sedi del partito e dei locali della libreria Rinascita. Il processo è stato rinviato al 15 ottobre r> j#

Luoghi citati: Comune Di Modena, Modena, Nonantola