L'incesto, la droga, quattro omicidi Ora l'attende la camera della morte

L'incesto, la droga, quattro omicidi Ora l'attende la camera della morte Il 2 novembre, nella Carolina del Nord, sarà giustiziata Margie Velma Barfield L'incesto, la droga, quattro omicidi Ora l'attende la camera della morte DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Per la prima volta dopo 22 anni una donna sta per essere giustiziata negli Stati Uniti. Si tratta di una vedova di 51 anni, Margie Velma Barfield, rea confessa di quattro omicidi: quello dell'uomo che doveva sposare, l'ottantenne Stuart Taylor — l'unico delitto per cui è stata condannata alla pena capitale —, quello della madre, e quelli di due altre anziane persone di cui era infermiera, Dolile Edwards e John Lee. La sentenza verrà eseguita il 2 novembre, con una iniezione letale ma indolore. Il governatore della Carolina del Nord, James Hunt, ha respinto la domanda di grazia e difficilmente la Corte Suprema interverrà. Margie Velma Barfield è nota come l'awelenatrice — ha ucciso sempre con veleno per topi o con arsenico — e il suo caso ha diviso l'America in due campi. La sua biogra¬ fia è agghiacciante. Seconda di nove figli, fu violentata da bambina dal padre, e crebbe in un clima di terrore. Sposatasi a 17 anni, madre di una bambina, perse il marito, un alcolizzato, in un incendio. Il secondo consorte morì nel '71 di infarto. Distrutta dalle disgrazie, la donna si rifugiò nella droga. Nel 75, trascorse sei mesi in carcere per emissioni di assegni a vuoto a causa del proprio vizio. Al processo, Margie Velma Barfield ha sostenuto di aver commesso gli assassina involontariamente. «Volevo soltanto fare cadere ammalate le pèrsone che assistevo — ha detto — in modo da guadagnare di più come infermiera, e pagarmi la droga». Quando la polizia la arrestò per-l'omicidio di Stuart Taylor, il 3 febbraio del '78, trovò in suo possesso cinquanta bottigliette di sedativi, narcotici, sostanze tossiche. Una perizia medica accertò che per anni la donna era rimasta in stato di alterazione. Ma cosi crudele era stata la sua condotta — restava a guardare le vittime spirare — che la giuria non prestò ascolto e la condannò a morte. In carcere a Rateigli, nella Carolina del Nord, negli ultimi sei anni Margie Velma Barfield sembra essere cambiata, almeno cosi sostiene la suora che la segue, Mary Teresa Floyd. L'awelenatrice è guarita dalla droga, e svolge assistenza sociale per gli altri carcerati. Un gruppo di 700 cittadini ha inviato petizioni a suo favore a tutte le autorità, la figlia in testa. Ma un altro gruppo più numeroso, 1600 persone, ha chiesto che la sentenza capitale venga, eseguita. Al governatore, Hunt sono occorsi due giorni prima di prendere la decisione, che la donna — divenuta nonna nel frattempo — ha accolto con una cupa depressione. Al quotidiano U.S.A. Today (Usa Oggi), Che l'ha intervistata, Margie Velma" Barfield ha manifestato il proprio orrore e pentimento per i delitti commessi. Ha detto di essersene resa conto solo dopo alcuni mesi, quando si è liberato dei residui della droga. «Del processo ricordo solo' che mia figlia piangeva. Per anni dopo la mia condanna ho avuto Incubi notturni: vedevo 11 fantasma di mia madre, non sapevo capacitarmi delle altre vittime»,, ] Nella storia,, americana, su 14.300 assassini giustiziati complessivamente, circa 300 sono state doline. L'ultima fu Elizabeth Ann, Duncan, di 58 anni, mandato alla camera a gas in California &T agosto 1962 per l'omicidio (fella nuora. Attualmente, mìgli Stati Uniti vi sono quasi'1350 persone rinchiuse net •bracci della morte» dille cancri, tra cui 19 donne.' Dicci di loro hanno meno dì ss anni. Nella maggioranza, si tratta di crimini passionali,

Persone citate: Elizabeth Ann, Hunt, James Hunt, John Lee, Mary Teresa Floyd, Stuart Taylor

Luoghi citati: America, California, New York, Stati Uniti, U.s.a., Usa