In urbanistica i Comuni sono maggiorenni

In urbanistica i Comuni sono maggiorenni In urbanistica i Comuni sono maggiorenni Il riconoscimento viene dalla Regione che consente, con la nuova legge, maggiori poteri nell'esercizio del Piano regolatore - Scompare così, perché superata, la norma contestata del «silenzio-assenso» Il secondo scoglio della nuova legge urbanistica, quella filosofia del •silenzio assenso» o .salvaguardia attiva» che ha agitato gli animi in dure polemiche per qualche mese, si è sgretolato prima ancora che si cominciasse ieri a discuterlo in aula. Nella prima stesura della nuova legge il concetto, che non esisteva nella prima, occupava il quindicesimo articolo: in sostanza diceva che, se entro 360 giorni dall'Invio del plano regolatore alla Regione il Comune non riceve risposta, può applicarlo nelle partì che non hanno ricevuto osservazioni negative specifiche. Nella discussione generale il prof. Astengo, consigliere socialista, si era pronunciato contro: 'Sarebbe sufficiente migliorare la produttività degli uffici regionali e le risposte arriverebbero per tempo» è il senso della sua polemica. Intanto la de e altri partiti preparavano emendamenti; io stesso assessore Calsolaro modificava di suo pugno l'articolo e 1 360 giorni venivano dimezzati: «Se entro 180 giorni non riceve risposta, il Comune può attuare gli inter¬ venti decisi e relativi a manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, rìstru tturazlone edilizia, completamento». Ieri, sorpresa: la maggioranza propone un emendamento all'articolo 15 e soppri- me tutto intero questo paragrafo, fatto salvo il termine di 180 giorni. E subito dopo il socialista Simonelli presenta, anche a nome dei colleghi Bontempl e Biazzi comunisti. Ce rutti socialdemocratico e Calsolaro, assessore, socialista, il seguito, vale a dire un emendamento all'ultimo articolo della legge, 11 numero 85. Cosi che «dopo l'adozione del Piano regolatore generale e l' invio alla Regione, il Comune può consentire interventi di ristrutturazione edilizia all' interno del perimetri degli abitati (comunque con ben precise norme) e di completamento (definiti da altre norme) da realizzare su aree dotate di opere di urbanizzazione primaria collegate funzionalmente con quelle comunali». Lo scoglio non è aggirato, è demolito. , Michele Moretti, capogruppo socialista, dice che «é una vittoria di'Astengo» (assente per malattia), Simonelli precisa che «fi tratta di un allargamento dell'autonomia comunale», anzi, «un riconoscimento che i Comuni sono maggiorenni e possono, ripeto possono, gestire autonoma¬ mente questi strumenti urbanistici di cui si sono dotati»; Marchinl (pll) mette in guardia dai pericoli che la norma venga considerata «una scorciatoia»; la de è soddisfatta perché aveva proposto qualcosa di analogo da inserire però nell'articolo 15. Genovese, che con Picco si occupa In particolare del settore urbanistico, dice: «La nostra proposta, alternativa al silenzio-assenso, di consentire interventi di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e completamento sin dall'adozione, da parte del Comune, del Piano regolatore viene ora accolta in aula anche dalla maggioranza e rappresenta una svolta importante nel processo di revisione della legge 56». Soddisfatto infine 11 capogruppo del pdup, Montef alchesl: - « Il nostro contrasto con la maggioranza sul Piano territoriale operativo e sul silenzio-assenso sono stati un'utile provocazione, il risultato è positivo, i tempi morti per l'approvazione che prima arrivavano anche a 520 giorni ora si riducono a pochi mesi».

Persone citate: Biazzi, Calsolaro, Michele Moretti, Picco, Simonelli