«Ho sparato, non volevo uccidere»

«Ho sparato, non volevo uccidere» Arrestato il giovane ricercato per Tassassimo di Paolo Chiarion «Ho sparato, non volevo uccidere» Gaudio Trofici, 22 anni, tossicodipendente, una famiglia disgregata alle spalle - Racconta: «Il ragazzo tentò di disarmarmi» - E' stato sorpreso a Milano - La madre gli aveva consigliato di costituirsi Preso. L'assassino di Paolo Chiarion, 11 cestista ucciso la notte del 18 settembre al Centro Europa, da mercoledì è nelle camere di sicurezza della Questura. Lo hanno catturato gli agenti di una volante, a Milano» in piazza del Duomo. Non ha opposto resistenza. Ieri, davanti al magistrato, ha vuotato 11 sacco: «Sono stato io». Ha raccontato in ogni particolare il tragico episodio. Ma ha decisamente negato di aver voluto uccidere: «/{ ragazzo ha reagito proprio mentre mi stava consegnando il ciondolo della sua fidanzata, ha afferrato la canna della pistola, è partito un colpo». Claudio Troffei, 22 anni, residente a Chivasso In via Mazze 25, con la madre, viveva da tempo al margini della società: tossicodipendente da 5 anni, senza lavoro, gli studi Interrotti all'inizio del liceo, alle spalle una famiglia, agiata, ma disgregata. Nel suo fascicolo, In Questura, ci sono poche notazioni: riguardano precedenti per furto su auto: •faceva le autoradio», si dice In gergo, per procurarsi la dose quotidiana di eroina. Le Indagini sono state condotte dalla Mobile. Il dott. Piero Sassi non nascondeva la speranza di chiudere presto 11 caso. 'Sapevamo con certezza quasi assoluta — spiega ora il capo della Mobile — che l'assassino risiedeva a Chivasso, dove era stata rubata la Vespa scura usata per la rapina, e avevamo anche circoscritto la eona nella oua- le doveva abitare. Ci confortava la testimoniamo di 2 studenti che lo avevano addirittura ospitato sulla loro auto, poco prima dell'omicidio. Lo avevano descritto esattamente, consentendo la stesura dell'identikit». Un primo fermo, nel giorni scorsi, non era stato trasformato in arresto dal giudice proprio per il mancato riconoscimento da parte del due supertestl. Nel frattempo, 11 capitano Di Guida, che ha lavorato con 11 sovraln tendente Bagagllno, sfogliando 11 fascicolò di Claudio Troffei scopriva 11 primo indirizzo del giovane, via Rubino 79, a po- ichl metri dal luogo della rapina fatale. Un appostamento, domenica scorsa, è andato a vuoto e lo stesso risultato hanno avuto le ricerche fatte dagli uomini della Questura di Imperia a Diano Marina, dove il giovane si recava spesso. Il capitano Di Guida ha convinto la madre a far da tramite con 11 ragazzo: pare che la donna, parlandogli per telefono, lo abbia convinto a costituirsi. Martedì sera, a Milano, quando è stato arrestato, Claudio aveva in tasca un biglietto per Torino. «Non è escluso che venisse a costituirsi» dice il dottor Sassi. La pistola, una Beretta 7,65, non è stata trovata: 11 ragazzo spiega di averla buttata nel Po, dal Ponte Isabella, subito dopo aver sparato. Chi è Claudio Troffei? «Un povero diavolo — spiega una sua amica — non certo un delinquente incallito. Rubacchiava, ma non avrebbe mai pensato di uccidere realmente qualcuno. 'Bucava' dal tempo delle medie, ma era entrato decisamente in crisi soltanto un paio d'anni fa. Pativa moltissimo la sua situazione famigliare: padre e madre non andavano d'accordo, hanno divorziato e si sono risposati. Suo fratello Manlio aveva cercato in qualche modo d' aiutarlo, ma anche lui non se la passava granché bene. Erano quasi sempre soli, appena potevano scappavano a Diano Marina dove vivono i nonni materni». Angelo Conti Claudio Troffei, 22 anni

Luoghi citati: Chivasso, Diano Marina, Europa, Imperia, Milano, Torino