La difficile Europa dell'industria

La difficile Europa dell'industria L'accordo Stet-Ibm ha allarmato la Francia che ci accusa di preferire gli Usa La difficile Europa dell'industria La mancata partecipazione all'Airbus e l'intesa Olivetti-Att sono per Parigi segni di scarso europeismo - Ma fu la francese Thomson-Brandt a rompere l'accordo con la società di Ivrea - La «querelle» delle telecomunicazioni e del «Mangusta» ROMA — Ha turbato 1 francesi l'Importante accordo della settimana scorsa fra la Stet, finanziarla Irl per lè telecomunicazioni, e 11 colosso americano dell'elettronica Ibm. Dietro alle accuse di antl-europelsmo fatte dai giornali di Parigi, esiste davvero un malumore del governo. C'è una tensione che investe tutto il problema della coopcrazione industriale fra 1 due paesi. L'Italia è il cavallo di Troia degli Usa nella Cee o è la Francia che sconta ritardi ed errori di presunzione verso gli italiani? •Abbiamo l'impressione — sostiene un diplomatico francese — che i governanti di Roma siano molto europeisti nelle questioni di ordine politico, ma che lo siano meno nel concreto della politica industriale, degli accordi produttivi e tecnologici. C'è un grande spazio per la coopcrazione fra Italia e Francia che non viene utilizzato, mentre le imprese italiane sempre piti spesso si rivolgono a partners esterni alla Comunità europea». L'accusa non è del tutto nuova, già fu.avanzata qualche mese fa quando l'Italia non acquistò gli Airbus. A Roma è pronta la risposta. •Non è vero che le imprese italiane si rivolgano di preferenza a partners esterni alla Comunità — dice un alto funzionarlo della Farnesina — e un grande numero di accordi europei lo testimonia. Quanto alla cooperazione bilaterale con la Francia, le commissioni miste che si sono formate per nostra richiesta sono pronte a esaminare tutti i possibili programmi. Attendiamo che si risponda ad al- cune nostre proposte. Comunque Parigi deve tenere-presenti due cose: che se vuole istituire un asse privilegiato con la Germania Federale, non deve meravigliarsi che poi l'Italia giochi le sue carte; e che le nostre imprese non sono obbligate ad accettare offerte di collaborazione che le pongano in posizione subordinata, di •junior partners: La Ibm ha riconosciuto alla Stet il 51% della società per l'automazione da costituire: quante imprese francesi avrebbero fatto lo stesso?: La disputa italo-francese supera presto l'accordo Ibm-Stet cosi com'è, del quale è difficile negare la validità. Non sono passati tre giorni che un accordo con l'ibm per la fornitura di circuiti elettronici integrati (come farà l'italiana Sgs nel quadro dell'accordo Stet) lo ha concluso la ThomsonBrandt, colosso delle partecipazioni statali francesi. Nelle stesse ore Tiri, quasi a dare prova concreta del proprio europeismo, annunciava un importante accordo di elettronica militare con una società inglese, la Racal. •Afa con l'AT&T già nell'Oliveta, con la Ibm legata alla Stet — sostengono i francesi — con i due colossi americani che si combattono, installa non ci sarà posto per nessun altro: A Parigi non si è gran-ché soddisfatti dei contatti avuti dal ministro delle Poste francese con i governanti italiani; si teme che in questo campo le scelte italiane siano in sostanza imposte dalle aziende, sfruttando ge¬ losie tra ministri le cui competenze si sovrappongono. La Francia ritiene invece che le proprie imprese abbiano qualcosa da dire, sia nel campo del terminali che in quello della tecnologia per le reti; teme per l'accordo già esistente fra Cit-Alcatel e Italtei (Stet). . n All'Ir! ripetono che non c'è nulla di deciso. E anche alla Farnesina, la risposta è la stessa: <Nel campo della commutazione ■■ elettronica tutti gli accordi si possono evolvere, anche quelli con i francesi, purché non ci considerino solo un loro mercato di espansione, ma si possa cooperare per ricercare, costruire, vendere nei-Paesi terzi. Davvero le aziende francesi hanno un complesso di superiorità su: quelle italiane? I rappresentanti del governo di Parigi lo negano, enumerano casi di accòrdi paritari, a partire da quello Fiat-Peugeot per il nuovo motore «Fire 1000». Da parte italiana, c'è invece un elenco di scottature, di proposte considerate inaccettabili. Le stesse vicende vengono, raccontate dall'una e dall'ai- tra parte in modo opposto. Per esemplo, c'è la storia dell'elicottero controcarro della italiana Agusta (Efim) A-129. Versione francese: .'Agusta ha voluto fare da sé, poi si è morsa le mani quando noi ci slamo messi d'accordo per fare insieme con i tedeschi un modello concorrente. Versione italiana: i tedeschi erano interessati all'acquisto del prototipo Agusta, i francesi si ! sono infischiati di una possibile collaborazione con l'Italia, proponendo à Bonn un progetto comune per un elicòttero concorrente. Risultato recentissimo: un'intesa italo-inglese risponderà forse a quella franco-tedesca, con la britannica Westland che potrebbe cooperare a uno sviluppo dell'A-129. Non è però la Gran Bretagna che preoccupa i francesi. L'Italia, dicono, potrebbe trasformarsi in -un cavallo di Troia degli Stati Uniti, specie nell'elettronica. •Che non ci sia una politica europea della ricerca — sostiene l'alto funzionario della Farnesina — è un dramma, ma la colpa non è dell'Italia, che per quattro anni si è battuta, ed è stata sconfitta dalle preoccupazioni di bilancio della Qran Bretagna e della Germania». Più seccamente, il presidente della Olivetti, Carlo De Benedetti, ha dichiarato che »la tecnologia si cerca dove sta di casa. Negli ultimi tempi le imprese europee di elettronica hanno stipulato circa 200. accordi internazionali: metà sono con aziende americane, il 30% con giapponesi, solo il 18% all'interno dell'Europa». Stefano Lepri Svlluppo delle telecomunicazioni nel mondo Popolazione mondiale 'Numera di telefoni ■« (In miliardi) (In milioni) a luglio 1982 a gennaio 1962 I I. Incremento degli abbonati del mezzogiorno e delle restanti regioni 1973=100 130 r- «. .• ■ 5 4 3 2 1 0 'Esclusi Clno, Vietnam, Corea del Nord, Zaire, ecc.. che non torniscono doti sulla consistenza telefonico Fonte: Italie!- Lettera Finanziarlo 73 74 7$ 76 77 78 79 80 81 82 83 onnl Mezzogiorno Altre regioni PER ABITARE - PER INVESTIRE Se ti occorre una cesa per abitare o vuol tare un ottimo investimento per difendere i tuoi risparmi a ORBASSANO - TORINO direttamente dal costruttore, al prezzi più competitivi del momento, In un nuovo Complesso Residenziale dotato di tennis, piscina e tanto, tanto spazio verde VENDIAMO appartamenti di varie metrature MONOLOCALE L. 25.500.000 + 8oooooo mutuo BILOCALE L. 39.500.000 + 10.000.000 mutuo TRILOCALE L. 49.500.000 rti 16.000.000 mutuo BOX L. 10.500.000 SENZA ANTICIPO CON COMODE RATE MENSILI DA 2 A 10 ANNI A PARTIRE DA L. 599.250 AL MESE oppure. 30% CONTANTI - 70% In 15 MESI SENZA INTERESSI Per informazioni telefonare a: MONTIMMOBILIARE «ri • 011 531.674 • 542.515. 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Persone citate: Brandt, Carlo De Benedetti, Stefano Lepri, Thomson