Violenza sessuale, ci sono nodi ma i partiti vogliono la legge

Violenza sessuale, ci sono nodi ma i partiti vogliono la legge Il dibattito alla Camera dopo ^incidente» di 20 mesi fa Violenza sessuale, ci sono nodi ma i partiti vogliono la legge ROMA — Entro 15 giorni è prevista l'approvazione della legge sulla violenza sessuale, «quella legge per la quale le donne da quasi dieci anni si battono, e di cui il Parlamento è stato investito dal 1977» come ha detto l'on. Angela Bottarl, del pei, che ha svolto la relazione del testo presentato a Montecitorio. Si discute un testo uscito dalla commissione Giustizia della Camera, ed elaborato sulla base delle proposte di legge presentate da tutti i partiti, e anche di quella di iniziativa popolare per la quale erano state raccolte oltre 300 mila firme. A votare il testo, su cui adesso è ripresa la discussione, furono i comunisti, gli indipendenti di sinistra, i parlamentari del pdup. Tutti gli altri si astennero. I nodi più spinosi rimangono sempre gli stessi, quelli che avevano diviso gli schieramenti politici nelle tortuose e travagliate vicende che hanno contrassegnato l'iter di questa legge. Resta da trovare un accordo sul riconoscimento delle associazioni delle donne a costituirsi parte civile a fianco della parte lesa, sulla procedibilità d'ufficio nei casi di violenza sessuale, sulla sessualità dei minori e dei portatori di handicap mentale. Venti mesi fa c'era stato il famoso «incidente Casini»: l'approvazione di un emendamento presentato dal parlamentare democristiano per cui il reato di violenza sessuale veniva ascritto fra i delitti contro la morale e non fra quelli contro la persona. In realtà molti passi avanti sono stati fatti. L'on. Casini ha lasciato Intravedere la disponibilità della de a consen' tire l'Introduzione della pro¬ cedibilità d'ufficio, per la quale si sono schierati anche i socialdemocratici, con l'on. Reggiani, che ieri è intervenuto nel dibattito. Il psi, per voce dell'on. Felisetti, ha a sua volta tenuto una posizione più rigida sull'altro punto fortemente innovativo della legge e non poco inquietante per chi non lo condivide (e tra questi i repubblicani, come ha detto 1' on. Cifarelli): il diritto delle associazioni delle donne a costituirsi parte civile e a entrare cosi nel processo. L'intervento dell'on. Casini era il più atteso. Dalle sue parole si è capilo che un accordo è possibile. Ha detto: «Noi lotteremo con tutte le nostre forze perché il processo non si trasformi in dibattito politico». «No., quindi alla costituzione di parte delle associazioni delle donne, eventualità che significherebbe «un sostituirsi allo Stato, una gravissima alterazione dello scliema processuale, un elemento di equivoci e confusioni». 1. mad.

Persone citate: Angela Bottarl, Casini, Cifarelli, Felisetti, Reggiani

Luoghi citati: Roma