Arriva il Cuore, con ironia di Ugo Buzzolan

Arriva 81 Cuore, con ironia Stasera su Raidue la prima puntata dello sceneggiato con la regia di Comencini Arriva 81 Cuore, con ironia Una storia lacrimevole e ormai insopportabile raccontata con intelligenza, gusto e humour - l'episodio del tamburino sardo girato come un film muto Per 1 ragazzi di alcuni anni fa era un obbligo la lettura del i-Cuore». Lo si leggeva rispettosamente con qualche noia, con qualche angoscia per 1 risvolti torvi e lagrlmevoli. ma anche con qualche diletto (chi non si è divertito alle avventure del racconto .Dagli Appennini alle Ande»"». Più tardi, ripreso e riconsiderato da adulti, il libro è apparso insopportabile: certo, valido documento di una letteratura di cent'anni fa che voleva «educare», e anche specchio — con quella povertà e Ignoranza sullo sfondo, e quel perbenismo borghese — di un'Italia che faticosissimamente si avviava a diventare nazione. Ma, in mezzo, quanta smania di moralismo, quanti gesti di retorica, quante prediche di genitori integerrimi e rompiscatole (il povero Enrico non può fare a palle di neve che subito il padre gli spedisce una sadica lettera in cui gli dice: vergogna a festeggiare l'inverno, pensa ai milioni di creature cui l'inverno porta miseria e morte...), e quante elencazioni barbose di doveri sociali, ed elogi dell'elemosina «che dà dolcezza al cuore», ed incredibili e criminali esortazioni a morire sul campo di battaglia, e come sottofondo, quanto spirito paternallstico e reazionario a dispetto delle idee socialiste di De Amicis. Questo è indispensabile premettere per far capire con quanto garbo, finezza e intelligenza il regista Comencini abbia affrontato Cuore nelle sei puntate per la tv, il cui debutto — dopo la presentazione a Venezia — è stasera su Raidue. Si cita soltanto un altro «Cuore.., film del 1948 di Duilio Coletti incentrato soprattutto sull'amore del maestro Perboni (Vittorio De Sica) per la maestrina dalla penna rossa. Qui invece Comencini entra nel vivo e nei dettagli del libro, seguendo attentamente De Amicis nella descrizione di figure e figurette e ambienti, e riportando con scru- ' polo le battute famose, anche quelle più bolse. ! Ma come lo fa? Questo è il punto importante. Lo fa come se si affacciasse su un mondo remoto e irrecuperabile, e lo guardasse con curiosità e con un affetto che però non esclude l'ironia e non chiude gli occhi davanti ai difetti di quel mondo, alle sue storture sociali, alla sua enfasi, DI quale tono sia la storia tv lo si comprende dall'inizio. Enrico, il narratore-protagonista, parte per la guerra del '15-18 e incontrando Garrone che fa il fuochista in ferrovia rievoca i giorni della scuola; e il suo ricordo è il ricordo che ha Comencini del libro (e che hanno molti di noi), una serie di quadretti patetici e uh po' ridicoli, appassionati, foschi e struggenti, simili a sogni d'infanzia nutriti di favole. Il distacco dalla materia deamicisiana, dai «languori,, deamicisianì c'è, netto e avvertibile, ma senza dissacrazione. Non sempre con la stessa efficacia 11 «ricordo» funziona, ma molto spesso si: da segnalare stasera il primo in- contro tra maestro e scolari: l'arrivo in classe dell'enorme Garrone che non riesce a infilarsi nel banco; la fascistica lezione di ginnastica: l rapporti tra Enrico e il barbuto, baffuto e portantissimo padre; e quel gioiellino che è la trovata del «racconto mensile» fatto come un vecchio film muto, il che permette a Comencini di inquadrare con melodrammatico humour 1' atroce episodio del tamburino sardo cui amputano una gamba. Appaiono ottimi e misurati gli interpreti. Ma ci sarà modo e occasione nelle prossime settimane per allargare, proseguire e approfondire il discorso. Ugo Buzzolan .lohmi.v Dorelli nei panni del maestro Perboni in una scensi del «Cuore» di Coineiiciiii

Luoghi citati: Coineiiciiii, Italia, Venezia