Rizzoli-story, ultimo atto si presenta la supercorddta
Rizzoli-story, ultimo atto si presenta la supercorddta Al tribunale le proposte di Gemina, Mittel, Me.Ta e di Arvedi Rizzoli-story, ultimo atto si presenta la supercorddta MILANO — Ieri pomeriggio alle due e mezzo l'avvocato milanese Ouido Rossi, accompagnato dai custodi giudiziari Tracanclla e Granata, ha presentato ai giudici Antonio Pizzi e Renato Bricchetti l'offerta di acquisto per il pacchetto di controllo della Rizzoli editore, 11 più importante gruppo editoriale del Paese, in amministrazione controllata da due anni. A farsi avanti con proposte concrete sono tre finanziarie di primo piano quotate in Borsa, cioè Gemina, Iniziativa Me. Ta. e Mittel, unitamente all'imprenditore siderurgico di Cremona Giovanni Arvedi. SI è alzato dunque 11 sipario sull'ultimo atto della Rizzolistory, salvo imprevisti dell'ultimo minuto, cioè nuove iniziative che per ora non appaiono all'orizzonte, o un rifiuto di Angelo Rizzoli e Tassati Din, l'offerta di ieri presenta tutte le garanzie di affidabilità finanziaria e di gestione in grado di rilanciare la Rizzoli dopo troppi anni. Vediamo ora 1 termini della proposta che avrà valore sino alle 18 di oggi. Gemina, Iniziativa Me. Ta.. Mittel e Arvedi si impegnano a sborsare circa 130 miliardi per sistemare le pretese dei vecchi azionisti della Rizzoli, cioè la finanziaria Centrale. Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din e ricapitalizzare per 120 miliardi il gruppo editoriale. A questo proposito Tracanella e Granata hanno spiegato nel corso di un breve incontro con la stampa che i candidati sono pronti a versare 4 miliardi per le azioni di Rizzoli e Tassan Din oppure un miliardo per i soli diritti di opzione, mentre la restante quota sino a 10 miliardi potrebbe venire destinata alla Centrale. Nell'offerta c'è anche l'impegno a sottoscrivere l'aumento di capitale della Rizzoli da 6 a 67 miliardi immediatamente e la disponibilità a aumentarlo a 120 miliardi all'inizio del 1985. Commentando quanto avvenuto, il giudice istruttore Antonio Pizzi ha dichiarato che questa mattina depositerà il parere della magistratura su quest'ultima iniziativa e che entro domani verrà presa la decisione finale. 'Guido Rossi ci ha presentato un'offerta con caratteristiche migliori rispetto alle due precedenti proposte — ha precisato Pizzi — e perché l'importo proposto per l'acquisto delle azioni di Rizzoli e Tassan Din cioè oltre cinque miliardi risulta superiore ài 3,5 miliardi della cordata del commercialista Victor Uckmar e perché si danno maggiori garanzie rispetto all'altra offerta di Giorgio Borletti in merito alla disponibilità a sottoscrivere immediatamente l'aumento di capitale della società-. Sembra infatti che Borletti, cittadino italiano ma residente all'estero, non potesse assicurare la disponibilità immediata dei 60 miliardi indispensabili per far ripartire la Rizzoli. Ora la parola finale spetta a Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din. Se costoro accetteranno la proposta di Gemina, Me. Ta., Mittel e Arvedi, il caso Rizzoli potrà veramente avviarsi verso la soluzione. I magistrati che seguono la vicenda Rizzoli sono abbastanza ottimisti in proposito. Dalle dichiarazioni dei protagonisti di quest'ultimo round cioè i rappresentanti dei nuovi azionisti, i custodi giudiziali e i magistrati, non emerge a tutt'oggi come si ripartiranno le quote all'interno della cordata; agli imprenditori dello schieramento cattolico, Mittel e Arvedi (ai quali non si è voluto aggiungere all'ultimo momento l'ex presidente della Conflndustria Vittorio Merloni), andrà una caratura che fonti bancarie definiscono di modesta entità, mentre saranno Gemina e Iniziativa Me. Ta. a svolgere un ruolo di primo piano. Non è escluso neppure che in futuro nuovi imprenditori dell'uno, e dell'altro schieramento economico vengano chiamati a far parte dell'iniziativa. !•••!»?«* • • Gianfranco Modolo
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