Per Donovan 137 capi d'accusa Reagan denuncia il «linciaggio»

Pe? Denevan 137 capi d'accusa Reagan denuncia il «linciaggi®» Lo scandalo degli appalti surriscaldal'atmosfera a un mese dalle elezioni Pe? Denevan 137 capi d'accusa Reagan denuncia il «linciaggi®» Il ministro del Lavoro americano rischia anni di carcere, ma sostiene di poter provare la sua innocenza - Anche un senatore riggro coinvolto nella «scomparsa» dei 15 miliardi 7 Mondale: il Presidente è «incapace di governare» DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YQflK capi d'imputazione contestati al ministro del Lavoro americano Raymond Donovan sono 137: uno di truffa aggravata, 125 di falso in bilancio, 11 di falso In atto pubblico. Lo ha annunciato 11 giudice Barry Saiman, davanti al quale Donovan è comparso con 11 socio In affari Ronald Schlavone, con il senatore negro dello Stato di New York Joseph Galiber e con altre sei persone. Qualora venisse approvata la sua colpevolezza, il ministro rischerebbe una condanna ad alcuni anni di carcere: ma Donovan, che è stato rilasciato in libertà provvisoria senza cauzione, sostiene di poter dimostrare facilmente la sua innocenza. Uscendo dal'Palazzo di giustizia del quartiere del Bronx, a New York, dove era stato fotografato, e aveva dato alla polizia le "impronte .digitali, egli ha accusato il procuratore Mario Mcflrola. un democratico, di «cortpiura elettorale*. Merolaha respinto l'accusa, sottolineando che |è un democratico anche 11 senatore Galiber: .La giustizia ■ — ha detto — è apolitica». La prima udienza del processo, che concerne fatti risalenti al '79 e all'80, cioè prima dell'ingresso di Donovan nel governo, è stata fissata al 12 novembre, sei'giorni dopo le' elezioni. Il danno per Reagan dovrebbe, essere quindi minóre del temuto, anche perché Il ministro £i e .messo in aspettativa senza paga, e 1 •democratici hanno'Visto risorgere proprio ieri 'i problemi finanziari del loro candidato alla vicepresldenza, la signora Geraldlne Ferrara. Sulla Ferrara, infatti, una commissione congressuale sta discutendo se svolgere o no un'inchiesta; e su suo marito, il ricco agente immobi¬ liare John Zaccaro, hanno chiesto un'indagine di un gran giuri le autorità di polizia. Ma lo scandalo Donovan rimane grave. Il ministro infatti è il primo incriminato di reati da codice penale nella storia degli Stati Uniti. L'avversarlo di Reagan nella corsa alla Casa Bianca, Mondale, pur dicendo di considerare Donovan innocente, ne ha chiesto.le dimissioni •perché non in grado di esercitare la carica in vista del processo e durante il suo svolgimento». Mondale ha inoltre accusato 11 Presidente di «incapacità di governare»: 'Doveva far subito svolgere un' inchiesta sul ministro — ha sostenuto — cosi come doveva adottare misure di sicurezza preventive contro gli attentati all'ambasciata americana a Beirut». Come erano parsi spietati con Oeraldine Ferrara e Mondale ad agosto, cosi i giornali e le radio-tv ameri¬ cane lo sono sembrati ieri con Donovan e con Reagan. Nei mesi scorsi, 11 Presidente era già stato messo in difficolta da una serie di indagini su altri suol collaboratori, risultati poi tutti innocenti delle accuse loro rivolte. I mass-mèdia gli hanno chiesto ieri se tali vicende non introducano nella campagna elettorale un 'fattore fango», se cioè non la alterino con retroscena di corruzione. Reagan è esploso. »Donovan — ha detto — è vittima di un clima di linciaggio... Proprio lui era stato prosciolto da un procuratore speciale da una serie di incriminazioni, un anno e mezzo fa». Il Presidente ha continuato: 'L'unico fango che ho visto in questa vigilia elettorale è quello che ci stanno scagliando addosso i democratici con accuse senza fondamento». E ha concluso, riferendosi alle critiche di Mondale: «Quanto a Beirut, non mi metterò certo in caccia di un capro espiatorio: questi atti terroristici avvengono in tutto il mondo, è molto difficile prevenirli, e se qualcuno deve addossarsi qualche responsabilità, sono soltanto io». Al Palazzo di giustizia del Bronx, la comparsa di Donovan è valsa a chiarire il perché dei 137 capi di accusa. Nel '79-'80, quando 11 ministro ne era vicepresidente, la ditta Schlavone ottenne dal Comune di New York l'appalto degli scavi per la metropolitana newyorkese. In base alla legge, il 10 per cento del lavori deve essere subappaltato a un'azienda appartenente a minoranze etniche. La ditta Schlavone scelse la Jopel, di proprietà del senatore negro Galiber e di William Masselli, un mafioso italo-americano poi finito in carcere per traffico di droga. Secondo 11 procuratore Merola, le due imprese Insieme frodarono al Comune di New York 8 milioni di dollari, 15 i miliardi di lire, addossandogli lavori non eseguiti con false fatture. Sulla ditta Schlavone aveva già indagato senza jesitò VFbi, che non ha però competenza su questioni locali. Merola ha riaperto le indagini dopo 11 misterioso assassinio del figlio di Masselli, pare per un regolamento di conti della mafia.

Luoghi citati: Beirut, Comune Di New York, New York, Stati Uniti