Su quella curva della morte il camion entrò a 70 all'ora di Giuliano Marchesini

Su quella curva della morte il camion entrò a 70 all'ora Treviso, la tragedia in cui hanno perso la vita sette ragazzi Su quella curva della morte il camion entrò a 70 all'ora DAL NOSTRO INVIATO TREVISO — «Ci sono elementi di responsabilità concorrente». Cosi dice Domenico Labozzetta, il magistrato che regge temporaneamente la procura della Repubblica di Treviso. Si ricostruisce la tragedia dell'autobus. carico di studenti sventrato dal rimorchio di u.r^camipajungo,: la s'irida"per MàsèrSaa,■"■'«r stabilisce perché sette ragazzi sono morti. Vincenzo De Stefani, conducente dell'autotreno, e Mario Saran, che era alla guida del pullman, sono stati interrogati a lungo in questura dal sostituto procuratore Giovanni Cicero. Per tutt'e due l'arresto è convalidato: sono accusati di disastro colposo, rischiano da uno a cinque anni di carcere. «Ognuno — commenta Labozzetta — deve rispondere per la sua parte. La loro condotta va esaminata disgiuntamente. C ero t'obbligo della prudenza». Dopo la prima serie di accertamenti, dunque, la magistratura trevigiana ha già tirato qualche somma. «Oli indizi — precisa il reggente della procura — fanno già pensare ad una velocità non adeguata alle condizioni in cui, in quel tratto di strada, stava profilandosi l'incrocio tra i due automezzi». Se quel camion e quell'autobus, aggiunge Labozzetta, avessero viaggiato a velocità più ridotta non sarebbe accaduto nul¬ la, oppure l'incidente sarebbe stato lieve. Secondo quanto si riferisce, 1 rilevamenti sul tachigrafo avrebbero consentito di accertare che l'autotreno procedeva, nel tratto in cui è accaduta la sciagura, a circa 70 chilometri l'ora.. Velocità e «tenuta della destra», all'imbocco di quella curva stretta, tono gli éléfflenCrfri base ai quali gli inquirenti conducono l'indagine. Al limite, osserva il reggente della procura, camion e corriera avrebbero potuto fermarsi, i conducenti controllare lo spazio per l'incrocio, poi procedere molto lentamente. Ma Labozzetta dice qualcos'altro: «C'è poi un proble- ma più generale. Ci si chiede se non fosse stato opportuno interdire, in un senso, il passaggio di automezzi pesanti lungo strade come quella in cui è avvenuto il disastro. In questo caso, il discorso si sposta verso gli organi competenti». Mentre si stabiliscono le responsabUità, tre $a&azzi sono ancora In gravi condizioni all' ospedale di Treviso. Carlo Quinto, quattordicenne, e Stefania Matteazzl, 13 anni, sono in sala di rianimazione, dopo essere stati sottoposti ad intervento. Mirco Merlotto, 15 anni, è ricoverato nel reparto di chirurgia, ha perduto la milza. «Sono «(azionari», dicono 1 medici. C'è il filo della speranza.. Maserada sul Piave, un paese disperato. L'altra sera s'è riunito in seduta straordinaria 11 Consiglio comunale. Sei dei sette ragazzi rimasti uccisi nello schianto abitavano qui, erano quasi tutti figli di operai. Il Consiglio ha decretato 11 lutto per tre giorni nel paese, i funerali sono stati fissati per domani pomeriggio: si svolgeranno nella parrocchiale di Maserada, a spese del Comune. Il sindaco, Valerio Sartori, ha sulla scrivania un fascio di telegrammi. E' appena rientrato in municipio, dopo essere stato in visita ai parenti delle vittime insieme con il vescovo, monsignor Antonio Mistrorlgo, e il parroco del paese don Enrico VIdotto. Maserada è silenziosa, come svuotata. Una fila di ragazzine esce dalla palestra della scuola media, e non si sente una voce. Per quella strada così stretta, chiediamo a! sindaco, s' era fatto qualcosa? «Noi — risponde Valerlo Sartori — abbiamo realizzato fino ad un certo punto un progetto di sistemazione di certe arterie, comunali e provinciali. Prima nel centro abitato, poi verso la periferia. La Provincia ci ha dato un contributo. Ma i finanziamenti sono quelli che sono. Purtroppo, i lavori sono terminati ad un centinaio di metri da quel posto, dove è accaduta la sciagura: là era previsto uh allargamento della carreggiata di un paio di metri». La strada maledetta è la provinciale n. 58: nel '72, appena entrato in funzione lo svincolo di Treviso Nord dell' autostrada Venezia-Vittorio Veneto, l'amministrazione provinciale l'aveva definita .del tutto inadatta allo scopo per tracciato e caratteristiche». Risale a quell'anno un progetto di rettifica, per una spesa di poco più di 850 milioni. Il ministero, riferiscono, ne aveva assegnati 276. Quella delibera è stata aggiornata due volte. Ma dicono che non sono mai arrivati 1 soldi necessari per 1. lavori. La provinciale n. 58 è rimasta cosi, maledetta. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Maserada Sul Piave, Treviso, Venezia, Vittorio Veneto