Una bomba disinnescata

Una bomba disinnescata Preoccupazione al S. Anna Una bomba disinnescata E' quella al cobalto che il Piano sanitario ignora - Ricordo del Maria Adelaide La proposta di plano sanitario regionale per il triennio 1985-87 è in attesa della consultazione, ma ha già suscitato un certo numero di polemiche e continua ad esserne al centro. Nell'appendice numero 16 dedicata alla prevenzione e cura dei tumori, si legge: «/ sette servisi di radioterapia previsti sul territorio piemontese sono sufficienti a una prima stima qualora assumano tutti una strutturazione valida». (Secondo un calcolo della Regione, ogni anno in Piemonte insorgono 15 mila nuovi casi di questa malattia e muoiono 10 mila persone). Poi, quando parla dell'Usi 3 r.he comprende gli ospedali Cto, Infantile e Sant'Anna, nell'elenco del servizi, alla voce Radioterapia si legge no, Commenta con amarezza il prof. Aurelio Tetti, primario di radiologia del Sant'Anna: «Ci dimenticano dopo averci dotati, anni fa, di una bomba al cobalto alta quale affluiscono tutte le malate delle 5 sezioni ginecologiche dell' ospedale (3 ospedaliere, 2 universitarie) più un certo numero di esteme. E non abbiamo liste d'attesa, si prenota e via». Interviene l'aiuto, dott. Walter Tomassone: «Siamo forse l'unico ospedale in Italia ad avere due bunker, uno per la cobaltoterapia, l'altro che ci consentirebbe di fare interventi interstiziali». La frase indica la necessità di introdurre nel corpo della malata (senza operazione chirurgica) una sorgente ra-, dioattlva e attenderne gli effetti. Si usa il radium (e ci deve restare sette giorni) o il cesio (tre giorni) o l'iridio o 11 cobalto e allora bastano pochi minuti. «Non possiamo fare né ra-dium né cobalto perché le pazienti dovrebbero stare tutto il tempo isolate, in camere di degenza schermate contro le, radiazioni, e non ne siamo dotati. Ne sarebbero sufficienti due. Non possiamo usare iridio o cobalto, tecniche peraltro modernissime e costose, perché manca il materiale». Anziché provvedere, la Regione pensa di cancellare. «E dire — aggiunge 11 prof. Tetti — che abbiamo creato una struttura che funziona, col mio aluto, il fisico dott. Milani, gli assistenti e tutto il personale. Anche 11 prof. Paolo Qallinaro, direttore della II Cattedra dell'istituto di clinica ortopedica traumatologica presso 11 Cto, interviene con una lettera. E' relativa al Maria Adelaide che 11 Piano priva della sua caratteristica di ospedale specializzato per trasformarlo in generale. « Vorrei ricordare — scrive — che il Maria Adelaide è uno dei piti antichi e prestigiosi Istituti ortopedici d'Europa e • ha sempre mantenuto alto il suo prestigio in Italia e all' estero. Domenico Garbarino

Persone citate: Aurelio Tetti, Domenico Garbarino, Milani, Paolo Qallinaro, Tetti, Walter Tomassone

Luoghi citati: Europa, Italia, Piemonte