Visita alla casa di D'Annunzio una finestra socchiusa sul Garda

Visita alla casa di D'Annunzio una finestra socchiusa sul Garda Visita alla casa di D'Annunzio una finestra socchiusa sul Garda UNO del protagonisti dell'ultima stagione teatrale a Los Angeles non è un attóre hollywoodiano, né un autore celebrato, mia un edificio: la riproduzione minuziosa degli interni del Vlttorlale. Attori e pubblico si muovono negli spazi scènici delle camere abitate da Gabriele D'Annunzio, partecipando allo spettacolo che narra, tra seduzione, intrighi politici e arte, l'Incontro del Vate con la pittrice polacca Tamara de Lemplcka, giunta al Vittorlale nel gennaio del '27 per eseguire un ritratto dello scrittore. Un weekend autunnale sul Lago di Garda può essere l'occasione giusta per conoscere o rivisitare l'originale di Gardone Riviera, mitica e ridondante residenza che con il suo fascino inquietante ha saputo conquistare anche il disincantato show-business americano (à Los Angeles si parla di trasformare questo spettacolo In un'istituzione permanente). Al termine dell'avventura fiumana, nel primi mesi del 1921, D'Annunzio inviò uno del suoi collaboratori sul Lago di Garda, alla ricerca di una casa in cui trascorrere un volontario esilio, a contatto con un paesaggio che sempre l'aveva interessato. La scelta cadde sulla villa di Heinrich Thode, uno studioso d'arte tedesco I cui beni erario stati requisiti dal governo italiano durante il conflitto. , D'Annùnzio prima affittò II complesso, poi lo acquistò definitivamente, con l'aiuto economico del suol editori, Gardone. Lo studio di Gabriele D'Annunzio nella villa del Vi su Vienna dell'edificio che conserva 11 «Mas» della beffa di Buccari, vicino all'un-. ponente mausoleo dove riposano le spoglie dello scrittore. Il cuore del Vittoriale, il luogo In cui il sentimento del tempo e dello spazio è rappresentato attraverso gli oggetti in una sorta di Inventario della memoria, è però la «Prioria», la casa corrispondente al nucleo originale della villa Thode. Qui D'Annunzio, «tesaurizzatore assiduo di modi an ti- ' chi e nuovi», trascorse con ' una corte di quattordici persone l'ultima produttiva ed inquieta fase della sua esistenza, onorato e insieme controllato dal regime mussolinlano. La casa d'abitazione sor¬ dando il via a quel lavori di mutazione e ampliamento che si protrassero per molti anni. A dirigerli fu mandato Luigi Maroni, giovane! architetto che cercava di' realizzare le eterogenee Idee scenografiche del Poeta, che scriveva: «Tutto è qui da me creato e trasfigurato. Tutto qui mostra le Impronte del mio stile nel senso che lo voglio dare al mio stile». Il risultato è un «territorio spettacolare» e artlf 1 : so, fatto di edifici delimitavi da armoniosi archi di pietra, un teatro all'aperto, giardini con monumenti e fontane; fatto anche della prora Immensa della nave «Puglia» che appare in mezzo al profili del cipressi, dello Sva usato per il volo .A ttoriale (foto U. Lucas) ge a fianco dell'edificio detto «Schlfamondo», nel quale il Poeta voleva isolarsi studiando e meditando, ma che non fu mai abitato ed è ora sede del Museo Dan-' nunzlano. Da una decina d'anni è possibile vedere (con una visita purtroppo rapidissima) le principali stanze della «Prioria», dove regna «l'orrore dello spazio vuoto». I tappeti pregiati, 1 pesanti tendaggi, 1 vetri lavorati che riducono la luminosità delle finestre limitano spazi ' popolati da ogni tipo d'oggetto: dall'opera d'arte all'aulico bric-à-brac. Sono decine di mietala d'oggetti appartenenti a tetti gli stili e a tutti gli usi, che offrono un'Immagine caleidoscopica dove diventa inutile di¬ stinguere 11 bello dal brutto, 11 sublime dal banale. Il visitatore sosta in una sala d'attesa dove i seggi di un antico coro di chiesa convivono con l'elica dell'idrovolante di De Pinedo. Si attraversa la «stanza della musica» nella penombra di tendaggi neri e purpurei, appena rischiarati dalla luce di lampade a forma di frutta e si giunge alla stupefacente «sala delle reliquie», dove sono raccolte centinaia di statuette di religioni diverse, ma anche cimeli di guerra e 11 volante contorto di un motoscafo distrutto durante una gara. .' Nella memoria resta la misteriosa «stanza del lebbroso», dove 11 Vate s'appartava, in uno spazio affollato da simboli che rinviano a una cupa estetizzatone della morte, come una ' culla a forma di bara. Accanto si trova lo sfarzoso bagno In maiolica blu, arredato da oltre duemila oggetti d'arte orientale, dalle rarissime mattonelle persiane al Budda d'oro. Solo «l'Officina», la stanza in legno chiaro dove 11 Poeta lavorava, ha un aspetto di solare funzionalità, in contrasto con l'atmosfera opprimente delle altre sale stipate di soprammobili, busti e ornamenti e, soprattutto, di libri; perché ' il Vittoriale è una grande ' biblioteca di oltre trentamila volumi. Del suo fascino fa parte 11 parallelo tra culto degli oggetti e culto della letteratura, gli ultimi due compagni della solitudine dell'anziano scrittore davanti al lago grande come . un mare. G. Trlvero-P. Prato

Persone citate: D'annunzio, De Pinedo, Gabriele D'annunzio, Heinrich Thode, Luigi Maroni

Luoghi citati: Garda, Gardone Riviera, Los Angeles, Prato, Puglia, Vienna