I filibustieri di Bellagio

I filibustieri di Bellagio I filibustieri di Bellagio schi. Il Gonzaga cadde sopraffatto da Gabriello e sull'albero della capitana vinta fu Issata la bandiera di Gian Giacomo de' Medici, con le sue palle rosse in campo d'oro. Cosi ebbe termine nell'agosto del 1531 la battaglia navale di Bellagglo. E Bellagglo, famosa sin dal tempi di Plinio come luogo Ideale di villeggiatura per la mitezza del clima, la dolcezza delle rive e l'incanto del panorami, rimase per qualche tempo ancora sotto 11 tiro delle bombarde del castellano di Musso. Dove andare a Bellagio: Grand Hotel Villa Serbellonl, tel. 031/950.216. Conserva un'impronta raffinata, aristocratica e ha un bel parco con stupende terrazze fiorite. La villa s'affaccia a mezza costa del colle bellaglno, aprendo le sue finestre parte sul lago di Como e parte sul lago di Lecco. Hotel Florence, piazza Mazzini, tel. 950.342 (2a cat.). Dove scendere a Menag-, gip: Grand Hotel Vittoria, via al Lago 7, tel. 0344/32.003 Hotel Bellavista, via IV Novembre 9, tel. 32.136. Con terrazza sul lago. Ristorante II Vapore, piazza Tommaso Grossi 3,' tel. 32.229. A Staziona, a pochi chilometri da Musso, si possono visitare 1 «erotti», grotte naturali «frigorifere», dove vengono conservati alcuni prodotti tipici locali. Un rubuco servizio di ristorante' propone polenta in tutte le versioni e con tutte le salse, salami e formaggi, innaffiati da vini della zona introvabili altrove, come il delicato «Domaslno». Anche lo scenarlo, un po' aspro, è suggestivo. vano pressappoco dove ora si trova la Trattoria del Pontile (si consiglia di ordinare plzzocherl, pasta con farina di grano saraceno e pesci di lago: la spesa oscilla tra le 12 e le 15 mila lire a persona, vino compreso). LI, di notte e di giorno, si lavorava a fabbricare navi nuove e a riparare quelle che le. colubrine del ducali avevano messo a mal partito. Emergono tuttora due grigi. tronconi delle antiche mura lunate del porto. All'alba del 21 agosto 1531, usci da questo scalo la flotta medicea per scontrarsi con le navi ducali che nel pensiero del duca Sforza, dell'ammiraglio Gonza-' ga, del governatore spagnolo di Como, Pedrarla, e soprattutto di Carlo V, dovevano stroncare per sempre la potenza del Medeghlno. Le flotte nemiche si Incontrarono fra Bellagio e Cadenabbla, stettero per un po' a misurarsi, poi 11 fuoco fu aperto da una barbotta e da due piatte di Gian Giacomo. La battaglia divampò su tutta la linea. Una nube denslslma, squarciata da lampi incessanti, avvolgeva le due flotte. Anche se quella mattina 11 tivano non alitava (cosi chiamano il vento di tramontana che spira sul lago di Como dall'alba a mezzogiorno), tuttavia le acque ribollivano come in tempesta. Infine, quando la maggior parte delle navi ducali era ormai ridotta allo stato di crivelli, 1 mussesi, al grido «Per la spada di San Michele!», presero all'arrembaggio l'ammiraglia dei coma¬ La rocca di questo condottiero che alla gloria del capitano univa la triste fama del pirata, s'Inerpica sulle pendici del Monte Bregagno, tra 11 verde del pini e l'argento degli ulivi,, mentre il marmo vivo, bianco e bardigllo, brilla a mezza costa (sono tuttora in funzione tre cave). Il signore di Musso doveva avere solidi garretti se tutte le volte che rincasava gli toccava la fatica che tocca oggi al turista. Anche se, uomo galante, le sue donne le alloggiava non sulla rocca, ma nel borgo che è quasi al livello del lago. Del castello di Musso, che fu tra 1 più potenti d'Italia e 11 primo ad avere casematte e piattaforme per le artiglierie, ben poco rimane. Gli svizzeri Grigioni, a cui fu concesso di smantellare questa spina nel loro fianco grazie all'accordo stipulato fra 11 Medici vinto e Io Sforza vittorioso, lavorarono con molto zelo. Si possono ancora vedere qualche frammento di muro, la base di una torre di guardia, la chiesetta di Sant'Eufemia, intatta, ma cosi rimane g—giata che serba soltanto 1 muri dell'abside e due colonnette del pronao. Anche il giardino del Merlo, pianella sua decadenza, richiama i visitatori con le sue grotte, i suoi passaggi segreti e 1 suggestivi panorami del lago. Le mura del castello Inclinavano verso 11 plano, scavalcavano a ponte la strada Regina, scendevano al lago e si univano al muraglioni del porto. I cantieri sorge¬

Persone citate: Bellavista, Carlo V, Gian Giacomo, Gonzaga