Infiammazione, un allarme da ascoltare

Infiammazione, un allarme da ascoltare Infiammazione, un allarme da ascoltare VERA traduzione su scala microscopica dell'istinto di conservazione, l'infiammazione rappresenta il più diffuso denominatore comune di tutta la patologia. Direttamente Implicata nelle allergie e nelle malattie reumatiche e infettive, la reazione infiammatoria è sempre presente in tutti gli eventi negativi per la salute, dalla piccola ferita al cancro. Duemila anni fa Aulo Cornelio Celso descriveva l'infiammazione con precisione cllnica: «Le caratteristiche più Importanti dell'Infiammazione sono quattro: rossore, gonfiore, calore e dolore». A tutt'oggl nulla è cambiato e 1 segnali fondameli- ■ tali dell'infiammazione restano gli stessi. Soltanto da un secolo a questa parte, e molto lentamente, si è riusciti a sapere di più dal punto di vista cellulare e molecolare in questo campo biologico estremamente complesso. Proprio in questi giorni a Parigi, presso la nuova facoltà di medicina, si è tenuto un simposio Internazionale con specialisti provenienti da tutto 11 mondo, fra 1 quali 1 premi Nobel Samuelsson e Vane, per fare 11 punto sulle recenti acquisizioni della ricerca In questo settore. Le prime informazioni in questo campo risalgono all'inizio del XIX secolo,, quando un ricercatore te-1 desco, J. Cohnelm, mise in evidenza la proprietà che hanno certi globuli bianchi di attraversare le pareti dei capillari sanguigni. Scoper- ' ta che venne completata qualche anno dopo, grazie alle ricerche di Elie Metchlkoff all'Istituto Pasteur di Parigi, le quali dimostrarono che le stesse cellule hanno il potere dì dirigersi ver¬ so 1 batteri e di mangiarli (fagoelsti). Veniva cosi confermato 11 carattere benefico della reazione infiammatoria acuta, fattore già da tempo immaginato. Le cellule però, la loro posizione e i loro movimenti non potevano da sole spiegare tutto. All'inizio di questo secolo Thomas Lewis mise in evidenza il ruolo dell'istamlna, piccola molecola capace da sola di aumentare la permeabilità del vasi sanguigni e di provocare un edema. «La scoperta dell'istamlna rammenta 11 professor Robert Fauve, dell'Istituto Pasteur e le numerose ricerche che seguirono sulla sua struttura e sul suol effetti, permisero la messa a punto del primo antinfiammatorio "intelligente"». Fino allora infatti si disponeva Soltanto di aspirina, molecola sicuramente efficace, ma della quale erano ancora totalmente empiriche sia la scoperta sia l'uso. Fino a quel momento lo schema era ancora Incompleto. Vennero poi numerose scoperte riguardo le molecole implicate più o meno nel processo infiammatorio e dopo mezzo secolo la lista di questi «mediatori di Infiammazione» non cessa ' ancora di allungarsi e lo schema di complicarsi sempre più. E neppure è possibile presentare, nel tentativo di semplificare le cose, la trama cellulare e molecolare della risposta infiammatoria. Qualunque sia la sua origine (ferita, trauma, ustione, infezione), l'infiammazione inizia sempre con fenomeni vascolari. Al livello della zona interessata, l'Irrorazione sanguigna si accelera, aumenta il numero dei capillari funzionali, s'accresce la permeabilità " 'l'^yflìlTlMVia^iriifrftfV ifei^il^t^iWrì.^ del vasi. Segue il dolore e l'Installazione di un processo infiammatorio cronico. Quali sono 1 fattori determinanti? Innanzitutto le cellule, numerose e diverse. I macrofagi — Grande cellula dotata di un nucleo voluminoso, 11 macrofago è molto mobile e «malleabile» sotto l'azione di stimoli In- f II macrofago umano flaminatori. E' 11 macrofago che può fagocitare (ingerire e metabolizzare) 1 corpi estranei all'organismo, Inerti o vivi che siano. Per certi organi come il polmone sono alcune cellule sanguigne (monocitl) che escono all'esterno del vasi, si fissano nei tessuti e si trasformano in macrofagi Incaricati di eliminare gli aggressori atmosferici. I polinucleaii — Viene chiamata cosi una categoria particolare di cellule del sangue. Sempre sotto l'azione di stimoli Infiammatori, 1 pollnucleari possono attraversare la parete vascolare. Essi sono, nel caso di un focolare infettivo batterico, uno del principali responsabili del pus. Le piastrine sanguigne — La loro più Importante funzione interessa 1 fenomeni di coagulazione del sangue. Tantomeno si attribuisce loro un sempre più rilevan¬ te peso nel processo infiammatorio. E' anche 11 caso di altre cellule (leucociti o mastoclti, per esemplo) che sembrano avere un ruolo di amplificatore. Nel settore dei mediatori dell'infiammazione si distinguono: Le aramlnc vaso-attive — SI tratta di piccole molecole contenute nelle granulosità all'interno delle cellule. Si conoscono l'istamlna e la serotonina. La prima sembra avere un ruolo importante nel fenomeni di allergia (orticaria, punture d'insetti...) che per altro sono una forma particolare d'in- > flammazione. Le chinine — Sono piccole molecole proteiche (da 9 a 11 amminoacidi) presenti nel plasma. La principale è la bradlchlnlna, provoca ' numerosi effetti farmacologici (vasodilatazione, ipotensione, dolore). Le prostaglandine e I leucotrlenl — Le prime sono sostanze lipidiche che possiedono una struttura caratteristica composta di 20 atomi di carbone. Slntetlz-. zate al livello delle membrane cellulari, sembra che agiscano Insieme con le chinine per generare sensazioni dolorose. I leucotrleni agiscono al livello delle migrazioni cellulari. Prostaglandine e leucotrleni derivano da una molecola particolare (l'acido arachldonlco), essa stessa controllata da meccanismi enzimatici complessi. E' a questo livello, a monte della sintesi dell'acido arachldonlco, che agiscono 1 medicamenti cortlcoldel. E' a valle, al livello della sintesi delle prostaglandine, che sembra essere efficace l'azione dell'aspirina e degli altri farmaci antinfiammatori. ° Il PAI (fattore di attlva- zlone plastrlnlca) — Scoperto nel 1972 e sintetizzato nel 1980, questo nuovo mediatore è prodotto dalla maggior parte delle cellule Implicate nel processo infiammatorio. Si posiziona a margine degli effetti della maggior parte dei medicamenti antinfiammatori ed è oggetto di numerose ricerche farmacologiche. Al termine di questo elenco si potrebbe pensare dt aver ottenuto la Usta completa del mediatori, ma non è vero. Da un lato perché si conoscono altri sistemi implicati, come per esemplo quello della coagulazione sanguigna, dall'altro perché restano ancora numerose zone d'ombra che impediscono una visione completa del fenomeni molecolari che sogglaclono ai sintomi clinici. Restano In particolare da scoprire i circuiti che assicurano la trasmissione dell'informazione. Che via prende l'Infiammazione a partire dal focolaio per poi suscitare reazioni nel fegato, nel midollo osseo, o nel sistema nervoso centrale? Tenuto conto dell'importanza di questi fenomeni nell'insieme della patologia umana, questa ricerca supera ampiamente la semplice messa a punto di un nuovo preparato antinfiammatorio. A questo proposito gli specialisti sperano soprattutto di ottenere buoni successi nell'uso di cortlcoidl (farmaci efficaci, ma dai numerosi effetti secondari) con l'isolamento della proteina che, a monte, possiede il vero potere terapeutico. Sarebbe senz'altro un passo avanti sia per l'efficacia che per l'innocuità. macc Ti aspettiamo dalle 9 alle 18,30. Dal lunedì al venerdì. Jean- Yves Nau Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» i'-^*^«Ì«.*U.',l«.C-»*»J,,>^-M-,fc..,(„.M*,

Persone citate: Cornelio Celso, Elie Metchlkoff, Robert Fauve, Samuelsson, Thomas Lewis

Luoghi citati: Italia, Parigi